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sabato, gennaio 31, 2004

STATI GENERALI: assenti i rappresentanti del Governo 


“Il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, che ha organizzato l’Assemblea degli stati generali dell’Informazione e della Cultura, informa di avere invitato formalmente, con lettere, i Segretari e gli esponenti politici di tutti i partiti, della maggioranza e dell’opposizione, oltre ai Ministri Gasparri e Urbani ed al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Bonaiuti.

L’assenza dall’Assemblea degli esponenti del Governo e della maggioranza suscita rammarico. Ne prendiamo atto, ma ci auguriamo che sia possibile, nelle prossime settimane, illustrare il manifesto anche a coloro che non hanno accettato di partecipare ad un libero confronto pubblico. Anche perché le proposte contenute nel manifesto per la libertà dell’Informazione e della Cultura sono offerte alla valutazione delle istituzioni e dell’intero Parlamento."

Roma, 30 gennaio ‘04

Comitato per la libertà e il diritto all’informazione

ACCORDO ALITALIA/AGENZIE VIAGGIO A DISCAPITO DEI CONSUMATORI E DELLA CHIAREZZA 


Firenze, 31 Gennaio 2004. E' stato siglato l'accordo tra l'Alitalia e la rappresentanza delle agenzie di viaggio in merito alle commissioni per la vendita dei biglietti aerei. Entrambi si sono impegnati a caricare i prezzi di vendita di un importo che dovra' essere pagato dall'acquirente, oltre all'1% che l'Alitalia devolvera' a chi emette il biglietto.

Avevamo a suo tempo plaudito del fatto che l'Alitalia aveva deciso di vendere direttamente in modo piu' articolato i biglietti, puntando anche su Internet. Tutti sistemi che servivano ad abbattere i costi finali pagati dai consumatori. Con l'accordo di oggi saranno i consumatori a pagare per far guadagnare non solo le agenzie di viaggio, ma anche l'Alitalia, in una percentuale maggiore di quanto lo stesso vettore aveva previsto nei suoi piani tariffari.

Noi ci preoccupiamo si' per il prezzo finale che aumentera' rispetto ad oggi, ma soprattutto per la beffa che verra' messa in atto nei confronti dell'informazione ai consumatori. Gia' oggi quando vediamo la pubblicita' di una tariffa dobbiamo ricordarci che ci sono le tasse aeroportuali, il sovraprezzo carburante, il sovraprezzo sicurezza, etc.. e non sono pochi i casi in cui questi ultimi costi -non indicati in maniera esplicita nella pubblicita'- sono superiori alla tariffa base del biglietto di trasporto.

Bene, domani ci sara' questo ulteriore balzello che fara' diventare ancora meno credibile e veritiera la tariffa propagandata. Ci voleva tanto a far si' che le tariffe fossero tali per soddisfare entrambe le esigenze, senza dover raccontare balle sulla pubblicita' e sui vari opuscoli d'informazione?

Se Alitalia e agenzie di viaggio credono di fare il mercato in questo modo, lo stanno si' facendo, ma solo per loro. Dimenticando uno degli attori principali di questo mercato, quel consumatore che, prima di tutto, ha bisogno di chiarezza e semplicita' per essere tale e premiare con il suo acquisto chi gli fa l'offerta. E loro non stanno navigando in questa direzione: i primi (Alitalia) probabilmente perche' non sono stati in grado di addivenire ad un accordo considerando non solo la voglia di chiudere in fretta; i secondi (le agenzie di viaggi) perche' incapaci di concepire un mondo e un mercato che cambia e quindi capaci solo di arroccarsi alle loro rendite di posizione.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

giovedì, gennaio 29, 2004

FNSI: Giovannardi confonde la democrazia con la dittatura 


Il Consiglio Nazionale della stampa italiana, riunito a Roma il 29 gennaio 2004 ha approvato con 4 astensioni il seguente ordine del giorno:

Il Consiglio Nazionale della stampa italiana ritiene che le dichiarazioni odierne del Ministro Giovanardi sulla Rai (“le motivazione del vicedirettore Daniela Tagliafico, che accusa Mimun di aver trasformato la pagina politica quotidiana in panino blindato che si chiude sempre con la voce della maggioranza, denunciano una totale ignoranza delle regole parlamentare, culla della democrazia, dove il Governo può intervenire quando lo ritiene opportuno e l’ultima parola spetta al Gruppo Parlamentare più forte”) denotino una totale ignoranza delle regole dell’informazione.

Le dichiarazioni devono essere valutate per quelle che sono, per il loro contenuto e non solo per la fonte da cui provengono. Forse l’Onorevole Giovanardi confonde la democrazia con la dittatura dove le regole dell’informazione vengono dettate dai potenti. Giovanardi, inoltre forse non distingue l’informazione dalla propaganda che censura le notizie sgradevoli e non ortodosse.”

Roma, 29 gennaio 2004

Federazione Nazionale della Stampa Italiana

PARMALAT. Intesa Consumatori: legittimo sospetto. 


PARMALAT: L’INTESA DEI CONSUMATORI CHIEDE LO SPOSTAMENTO DELL’INCHIESTA DALLA PROCURA DI PARMA AD ALTRA SEDE


Spostare l’inchiesta sulla vicenda Parmalat dalla Procura della Repubblica di Parma ad altra sede, come quella di Bologna o la stessa Procura di Milano. Questa la richiesta, sulla base della legittima suspicione, avanzata oggi dall’Intesa dei consumatori.

L’intervento dell’Intesa si basa non solo sulle notizie secondo cui la Procura di Firenze avrebbe chiesto il processo per corruzione in atti giudiziari del Procuratore Giovanni Panebianco, in una vicenda che vedrebbe tra i soggetti coinvolti anche Luciano Silingardi, membro del CdA Parmalat, ma anche sulla base delle interrogazioni di Panebianco dinanzi la Procura di Firenze del 5/8/2003, di Antonino Rizzone del 22/5/2002, di Luciano Silingardi del 27/5/2003 e di tutti gli atti sequestrati in occasione delle perquisizioni avvenute il 9/10/01 presso l’Hotel Florio Trinacria.

Tale richiesta, fa sapere l’Intesa, è finalizzata ad evitare ogni possibile condizionamento di una inchiesta delicatissima che abbraccia gli interessi di migliaia di risparmiatori italiani.

Intesa Consumatori

RISPARMIO TRADITO: DOPO LA BANCA D'ITALIA PER LA PRIMA VOLTA I CONSUMATORI INCONTRANO LA CONSOB 


I RAPPRESENTANTI DELL’INTESA CHIEDONO UNA REVISIONE STRAORDINARIA DEI BILANCI DEGLI ULTIMI TRE ANNI DI TUTTE LE SOCIETA’ QUOTATE CHE HANNO VISTO CROLLARE OLTRE IL 70% IL VALORE DEL TITOLO IN BORSA

APERTO TAVOLO TECNICO INTESA - CONSOB PER I RIMBORSI AI RISPARMIATORI

IN 3 ANNI PERSI IN BORSA 900 MILIARDI DI EURO. 4 MILIONI GLI INVESTITORI COINVOLTI

TUTTI I RISPARMIATORI CHE HANNO SUBITO PERDITE PER TITOLI CROLLATI OLTRE IL 70% POSSONO SEGNALARLO ALLE ASSOCIAZIONI DELL’INTESA

Dopo Banca d’Italia è la Consob ad aprire le porte ai consumatori. Oggi, infatti, i vertici dell’istituto hanno ricevuto i dirigenti dell’Intesa dei consumatori per discutere dei crack finanziari e della necessità di maggior tutela per i risparmiatori.

Nel corso dell’incontro con Cardia i dirigenti dell’Intesa (Carlo Pileri, Elio Lannutti, Carlo Rienzi e Rosario Trefiletti) hanno richiamato gli ultimi crac finanziari sottolineando l’esigenza di maggiori controlli a tutela dei risparmiatori italiani. Durante la riunione, durata oltre due ore, la Consob ha ricordato le numerose indagini effettuate sulle società di revisione e si è concordato sull’apertura di un tavolo tecnico Consob – Intesa dei consumatori in relazione ai rimborsi in favore dei risparmiatori “traditi”, tavolo che avrà il compito sia di verificare tempi e modalità dei rimborsi accordati dalle banche, sia di stimolare il sistema creditizio affinchè si indennizzino i risparmiatori coinvolti nei crac.

Entro 2 settimane, inoltre, la Consob dovrà rispondere alla richiesta dell’Intesa dei consumatori di una revisione contabile straordinaria dei bilanci di 54 società quotate in borsa i cui titoli in 3 anni hanno subito perdite del proprio valore superiori al 70% (ulteriori informazioni sui titoli sono acquisibili tramite siti internet specializzati come quello del Sole 24 ore o www.traderlink.com ).

Le perdite in Borsa degli ultimi 3 anni – affermano ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI – ammontano a circa 900 miliardi di euro e hanno coinvolto circa 4 milioni di investitori.

L’attività dell’Intesa non si ferma quindi alla difesa dei risparmiatori coinvolti nei grandi crac finanziari, ma si allarga agli investitori che hanno acquistato titoli che poi in Borsa hanno avuto forti perdite.

Le 4 associazioni chiedono alla Consob di sospendere le società di revisione coinvolte nei crac in Borsa qualora si evidenzino violazioni negli accertamenti dei bilanci delle varie società quotate, e mettono a disposizione degli investitori un modello per segnalare le perdite in Borsa al momento utilizzato per fini statistici ed eventuali azioni risarcitorie. 29 gennaio 2004.

CUBA: AMNESTY INTERNATIONAL IN FAVORE DI ALTRI QUATTRO PRIGIONIERI DI COSCIENZA 


“Basta con le molestie, le intimidazioni e gli impedimenti alla libertà di espressione nei confronti dei dissidenti cubani!” - ha dichiarato oggi Amnesty International, diffondendo un nuovo rapporto in cui descrive i casi di quattro prigionieri di coscienza:

Rolando Jiménez Posada, Rafael Millet Leyva, Miguel Sigler Amaya e Orlando Zapata Tamayo, quattro degli oltre 80 dissidenti finiti in prigione a seguito di un vasto giro di vite attuato dal governo il 18 marzo 2003.

“Questi quattro dissidenti sono stati arrestati, e due di loro formalmente incriminati, solo per aver preso parte a iniziative pacifiche. Siamo particolarmente preoccupati per il fatto che, a distanza di quasi un anno, molti altri prigionieri siano ancora in attesa di sapere di cosa verranno incolpati” - ha aggiunto l’organizzazione per i diritti umani.

Le autorità cubane hanno giustificato la loro azione contro i 75 dissidenti processati lo scorso aprile con la necessità di difendersi dalle provocazioni e dalle minacce degli Stati Uniti alla sicurezza nazionale. Amnesty International ritiene che nulla possa giustificare la detenzione di prigionieri di coscienza o altre violazioni dei fondamentali diritti umani e per questo continua a condannare Cuba, riconoscendo al tempo stesso anche l’effetto negativo dell’embargo statunitense sulla situazione dei diritti umani nel suo complesso. Pertanto, l’organizzazione chiede agli Stati Uniti di rivedere la propria politica.

“L’embargo fornisce alle autorità cubane una scusa per le proprie politiche repressive e ha un impatto negativo sulla nutrizione, la salute, l’educazione e molte altre sfere della vita, colpendo in maniera sproporzionata i settori più deboli e vulnerabili della società” - ha precisato Amnesty International.

Amnesty International chiede ancora una volta alle autorità cubane di rilasciare immediatamente e senza condizioni tutti i prigionieri di coscienza e porre fine a ogni forma di molestia e intimidazione nei confronti dei dissidenti.

Roma, 29 gennaio 2004

CONSUMI & SALUTE. Condannati a star male? Ipertensione e stili di vita. Un consiglio. 


Firenze, 29 Gennaio 2004. Non c'e' giorno che non ci sia un'indagine, in qualunque Paese nel mondo, che presenti dati preoccupanti sul nostro stato di salute, soprattutto a partire dagli stili di vita che -consapevoli o meno- ognuno acquisisce a livello individuale. Abbiamo chiesto ad uno dei nostri consulenti, il dr. Giuseppe Parisi, medico esperto in terapie non convenzionali, di fare il punto della situazione, e di illustrarci, dal suo punto di vista, il metodo piu' semplice, spontaneo e naturale da applicare alla nostra quotidianita'.

Ogni anno nel nostro Paese avvengono 3.000 decessi per cause cardiovascolari. L'Industrializzazione ha imposto modelli di vita, compresi quelli nutrizionali, che non corrispondono totalmente alle esigenze del nostro organismo. Recentemente anche l'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) ha rilevato a livello mondiale un incremento di accidenti cardiovascolari, dall'infarto all'ictus, per cause legate a stili di vita, tra cui la nutrizione.

L'ipertensione arteriosa rimane la piu' diffusa, anche per la sua polifattorialita' di incidenza nella popolazione, con la scoperta che e' sempre piu' diffusa anche in eta' giovanile, e talvolta in tenera eta'. Le cause sono molteplici, ma le piu' incriminabili sono certamente gli stili di vita attuali, un sistema sanitario non-orientato verso la prevenzione, determinando cause grossolane, pericolose talvolta. L'inquinamento e l'alterazione della naturalezza dei nostri cibi, potenziano tali circostanze, generandoci serbatoi di effetti nocivi. Se consideriamo che le stesse acque (come negli Usa) presentano un trattamento specifico che serve per renderle piu' invitanti e leggere, aumentando i livelli di sale da cucina, potenziandone gli effetti sclerogeni ed ipertensivi, risulta evidente come sia davvero molto difficile mantenere un proprio equilibrio salutare.

Anche i bambini non ne sono immuni. Sono decisamente piu' grassi a confronto dei coetanei di sole due generazioni fa, e sempre piu' spesso raggiungono l' obesita'. Con la diffusione dei media e l'aumento della pubblicita', e' aumentata anche quella ingannevole, e relativa diffusione di cibi-spazzatura, causa primaria dell'aumento di peso. Un 10% dei bambini di 8/10 anni e' iperteso; si tratta spesso dei figli di genitori di cultura medio-alta, con una posizione sociale avanzata, liberi-professionisti. Le cause vanno ricercate soltanto negli stili di vita, e soprattutto nelle abitudini alimentari, fuori dalle logiche del naturale.

E' quindi urgente intervenire, con legislazioni mirate, che tutelino i consumatori, non solo sul piano economico, ma anche in quel bene individuale inviolabile che e' la salute. Legislazioni piu severe permetterebbero di evitare le conseguenze alle quali ci si espone in assenza o carenza di norme sui controlli di qualità e/o sanitari.

Ma rimane verosimile che tali modifiche, urgenti, potranno essere effettuate solo lentamente. Cosi' si continuera' a medicalizzare. Noi crediamo che non possa esistere salute senza naturale equilibrio. Per l'ipertensione, che nel mondo occidentale colpisce una persona su tre, si continua a interpretarla soltanto come del tipo essenziale, che
identifica una non-causa specifica, oppure a riscontrare origini di carattere genetico. Nessuno interviene, al contrario, sull'alimentazione straricca di sali e -peggio- dei suoi derivati, anche nei preparati per la nutrizione dei bambini.

Perche' l'Oms non interviene su una moltitudine di errori che l'industria crea alla salute collettiva? E questo non solo per gli alimenti, ma anche per tante sostanze di uso giornaliero il cui contatto umano puo' rappresentare un danno, come colle, vernici, il comune Pvc che tante mamme usano in cucina per conservare gli alimenti piu' freschi.

Fino ad oggi si e' fatto al contrario. Pochi e tardivi controlli, e soprattutto grande medicalizzazione. Saranno i nostri figli candidati alla pillola anti-ipertensiva? Il nostro equilibrio non puo' essere solo desumibile dalla correzione chimica cellulare. La chimica non ristabilisce l'equilibrio, ma determina uno "stato cronico" di modificazioni, che e' del tutto deleterio sul piano dell'energia del nostro organismo. L'equilibrio va ricercato con un metodo naturale, in primis la nutrizione. In una societa' che corre e' difficile correggere i banali errori nutrizionali, ma alcuni accorgimenti possono evitare danneggiamenti precoci, soprattutto nei bambini.

Aaper scegliere, avere spirito critico, serve per essere un consumatore maturo, e non un consumatore intontito da una massiccia aggressione pubblicitaria. Imparare a saper leggere le etichette e' il primo passo per la tutela della salute, per divenire padroni di se stessi, e cittadini maturi e coscienti di diritti come quello alla salute, cosi' repotentemente attaccati da quei criteri da cui, noi medici olisti, ci distacchiamo.

Pensiamo che sia urgente una corretta informazione, che impedisca il proliferare di quello che negli ultimi 30 anni e' accaduto: un vertiginoso aumento delle malattie cronico-degenerative, in barba a quanto vogliono farci apparire.

CREME ABBRONZANTI IN MONTAGNA, ATTENZIONE ALLA SCADENZA! 


Roma, 29 gennaio 2004. Tempo di montagna, di neve, sole, freddo e vento. La neve riflette i raggi del sole 4 volte piu' della sabbia (+400%) ed ha effetti piuttosto aggressivi sulla pelle. La minore distanza dal sole e il conseguente aumento delle radiazioni, il freddo e il vento completano l'opera.

Occorre quindi una buona crema solare per evitare le scottature e danni maggiori, quali il melanoma.

Molti consumatori utilizzano le creme tenute in cassetto dalla passata estate. Ma sono ancora efficaci? Anche le creme abbronzanti hanno una "scadenza" ma pochi ne sono a conoscenza.

La legge (1) prevede che, oltre all'elenco degli ingredienti, sia indicata anche la data entro la quale e' preferibile il consumo se il prodotto ha una scadenza inferiore ai 30 mesi. Per quelle da utilizzarsi oltre i trenta mesi non e' scritta la scadenza, perche' si suppone che entro tale periodo gli abbronzanti vengano utilizzati dal consumatore.

Le creme abbronzanti sono costituite da una emulsione di grasso, acqua e filtro solare ed e' proprio la presenza del grasso che pone il problema della durata delle creme, perche' puo' rapidamente degradarsi, soprattutto se viene esposto al calore (sabbia, sole) e far perdere efficacia al prodotto.

Gli abbronzanti acquistati la scorsa estate devono essere controllati: basta sentire l'odore e testare la consistenza. Cattivo odore e una eccessiva fluidita' non depongono a favore del riutilizzo.

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc


(1) Legge n.713/86 e D.Lgs. n.126/97

INFORMAZIONE FINANZIARIA. SI MOBILITANO LE LOBBIES CONTRARIE ALLA TRASPARENZA 


Firenze, 29 Gennaio 2004. Il prossimo mese di ottobre dovrebbe entrare in vigore una normativa europea sull'"Abuso del Mercato". Gia' approvata nel gennaio dell'anno scorso, ma di recente un po' riscritta, intende evitare la manipolazione dell'informazione nel giornalismo economico quando suggerisce investimenti in ambito finanziario, imponendo la trasparenza delle fonti utilizzate nonche' la pubblicazione di tutti i nomi dei giornalisti che hanno contribuito a formare la notizia.

La direttiva e' incentrata sulle cronache finanziarie che offrono, o sembrano offrire, indicazioni false o di apparente ingannevolezza, tra cui la diffusione di "sentito dire" o notizie falsificate, con la consapevolezza -da parte dell'autore- che questi dati sono stati manipolati, e, poiche' manca una autoregolamentazione della professione, chiede che sia fatta una legge specifica.

La nuova versione della direttiva, prevede in modo esplicito che i Paesi membri debbano assicurarsi che tutte le informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento, siano presentate in modo equilibrato e trasparente, indicando i possibili conflitti d'interesse. Questa aggiunta ha fatto infuriare il presidente del Consiglio Europeo degli Editori, Francisco Balsemao, che' la ritiene talmente vaga che ogni giornalista potrebbe esserne colpito.

E insieme all'Associazione Europea dei Giornalisti Europei, ha inviato una nota al commissario al Mercato Interno, Frits Bolkestein, perche' siano individuate delle soluzioni alternative, in quanto sarebbe minata la liberta' di stampa. A nostro avviso sembrano incredibili le motivazioni di questa richiesta. E nello stesso tempo ci sembra sintomatico di un malessere che appare sempre piu' difficile da estirpare.

Proprio nel turbinio -italiano, europeo e mondiale- della vicenda Parmalat e dei suoi bond, ma -peggio ancora- nel turbinio dei bond Cirio e soprattutto Argentina, ci sembra preoccupante che i professionisti del settore (che come ricorda la direttiva: non hanno un'autoregolamentazione professionale) levino i loro scudi contro norme che servono solo a meglio informare i risparmiatori, si' che abbiano tutti gli elementi per valutare i loro investimenti, senza continuare ad offrirli ad occhi chiusi a impiegati e promotori bancari piu' attenti al loro margine di guadagno che alla bonta' dell'investimento in toto.

Qualcuno non vuole un risparmiatore bene informato?

Se questo e' il contesto dell'informazione in cui il nostro Parlamento si appresta a varare nuove norme di controllo, potra' anche essere introdotta la galera a vita per un errore di scrittura contabile (come non pochi pasdaran del diritto sembra che auspichino), ma servira' a ben poco se chi gestisce il potere dell'informazione, in nome della (sua) liberta' di stampa, si sentira' autorizzato a tutto.

Se non si capisce (e non si opera di conseguenza) che e' dalla sinergia trasparente e inflessibile tra diritto e informazione che ci sarebbe la speranza di un recupero di credibilita' del mondo della finanza, ci sara' poco da stupirsi se i risparmiatori incrementeranno gli investimenti solo verso il mattone o il "materasso". E il conseguente contraccolpo che cio' comportera' per finanza ed economia.

Sara' bene che su questo si apra un confronto. Perche' allo stato dei fatti non giova ad alcuno avere da una parte l'Autorita' e dall'altra editori e giornalisti, soprattutto quando questi ultimi si agitano con un vessillo -la liberta' di stampa- che a noi sembra decisamente improprio, strumentale e fuorviante.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

mercoledì, gennaio 28, 2004

Inpgi le proteste dell'associazione della Stampa Emilia Romagna 


L’Associazione della Stampa dell’Emilia-Romagna esprime ferma protesta per il voto con il quale il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha respinto la proposta del Presidente dell’Istituto di corrispondere il contributo alla Federazione Nazionale della Stampa e alle Associazioni Regionali di Stampa per la normale attività degli organismi di tutela previdenziale dei giornalisti.

Alcuni consiglieri, cercando strumentalmente di far approvare il contributo solo per le Associazioni e non per la Fnsi, hanno voluto compiere un atto ostile, di divisione nei confronti del sistema di rappresentanza di categoria nel quale le attività del Sindacato nazionale e degli uffici di corrispondenza dell’Inpgi che operano nelle Associazioni regionali di stampa sono strettamente collegate.

Mentre le Associazioni regionali di stampa garantiscono quotidianamente il servizio di assistenza previdenziale a tutti i colleghi, la Fnsi ne coordina e ne sostiene l’attività, ed in particolare gli assicura il funzionamento degli sportelli per i freelance al fine di curare anche i rapporti tra i singoli e la gestione separata dell’Istituto.

L’Associazione della Stampa dell’Emilia-Romagna ritiene un grave errore il voto negativo del CdA dell’Inpgi, peraltro da tempo scaduto, su una delibera di ordinaria amministrazione e dichiara l’impossibilità a garantire l’attività del proprio ufficio di corrispondenza Inpgi in assenza di un contributo certo da parte dell’Istituto.

L’Associazione della Stampa dell’Emilia Romagna dichiara altresì che la sospensione delle prestazioni di assistenza previdenziale si protrarrà fino a quando l’Istituto non avrà provveduto alla corresponsione dell’indispensabile contributo da sempre erogato. Prot. n. 5/C. Bologna, 28 gennaio 2004

Il Presidente Marco Gardenghi

Adesioni agli stati generali dell'Informazione e della Cultura 


Il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione comunica:

“Agli Stati Generali dell’Informazione e della Cultura hanno già aderito e confermato la loro presenza il Presidente della Margherita Francesco Rutelli, il Segretario dei Ds Piero Fassino, il Segretario del Prc Fauto Bertinotti, il Presidente dei Verdi Alfonso Pecorario Scanio, il Segretario dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto, il Segretario della Cgil Guglielmo Epifani, i direttori Furio Colombo, Sandro Curzi, Gabriele Polo, Roberto Morrione, Nino Rizzo Nervo, Enrico Deaglio.

Interverranno telefonicamente Enzo Biagi e Giorgio Bocca mentre all’Auditorium del Parco della Musica saranno presenti i giornalisti: Lucia Annunziata, Sergio Zavoli, Massimo Fini, Giulietto Chiesa, Michele Santoro, Paolo Serventi Longhi, Franco Siddi, Lidia Menapace, Anna Pizzo, Emilio Rossi Presidente della Commissione Tv e minori, Ahmad Rafat segretario della Associazione Stampa Estera.

Per il mondo della cultura saranno presenti Rosetta Loy, Lidia Ravera, Antonio Tabucchi, Enzo Siciliano, Mario Lunetta, Giovanni Sartori. Per lo spettacolo hanno confermato il loro intervento Ugo Gregoretti, Citto Maselli, Massimo Ghini, Beppe Grillo, Paolo Rossi, Sabina Guzzanti.

Per il mondo accademico attualmente le conferme sono di Franco Cardini, Mario Morcellini, Roberto Zaccaria, Francesco Siliato.

Per le associazioni che fanno parte del Comitato promotore degli Stati Generali saranno presenti Beppe Giulietti, Tom Benettollo, Gianni Mattioli, Don Ciotti, Vittorio Agnoletto, Elio Lannutti, Stefano Trasatti, Don Giulio Albanese, Edoardo Patriarca, Lelio Grassocci, Giovanna Rossiello, Marina Pagliuzza.

Saranno presenti gli autori Carlo Freccero, Angelo Guglielmi e Zap Mangusta, il Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Roma Antonio Passa, il Presidente della Fondazione Santa Cecilia Bruno Cagli, l’architetto Massimiliano Fuksas nonché esponenti della Federazione nazionale editori giornali, dei produttori televisivi, dell’Uspi e dell’Api”.
Roma 28 gennaio 2004

Comitato per la libertà e il diritto all’informazione

FAZIO: IL CODACONS CITA IN GIUDIZIO IL GOVERNATORE DI BANKITALIA PER DANNI MORALI AI RISPARMIATORI 


“SE FOSSERO UN MILIONE SAREBBERO QUATTRO SOLDI A TESTA”. FAZIO CHIAMATO A RISPONDERE DINANZI AL GIUDICE DI PACE DI ROMA

Il CODACONS ha chiamato in giudizio dinanzi al Giudice di pace di Roma per il 15 marzo prossimo il Governatore della Banca d’Italia Fazio per alcune affermazioni di ieri nell’audizione in Parlamento. L’associazione ritiene offensive nei confronti dei tanti risparmiatori coinvolti nei crack finanziari le frasi pronunciate da Fazio quali “C’è stato fin troppo chiasso”, “i risparmiatori coinvolti sono molto al di sotto delle cifre allarmistiche circolate”, “se fossero un milione sarebbero quattro soldi a testa”.

“Con tale iniziativa – spiega il Presidente del Codacons, Avv. Carlo Rienzi – intendiamo chiedere un risarcimento simbolico a Fazio il quale, non godendo dell’immunità parlamentare, può rispondere delle proprie dichiarazioni. Un risarcimento in favore dei tanti risparmiatori che si sono sentiti offesi e ingiuriati dalle affermazioni di Fazio di ieri – prosegue Rienzi - che ha difeso ad oltranza l’operato di Banca d’Italia sminuendo il danno subito dagli investitori, che non ammonta certo a quattro soldi a testa”.

L’iniziativa del Codacons si basa sull’art. 3 della legge 281/98 che legittima le associazioni dei consumatori ad agire dinanzi i giudici a tutela degli interessi collettivi, in tal caso a tutela della categoria dei risparmiatori.

Bankitalia: 4 soldi sono sudati risparmi 


BANKITALIA: QUEI “QUATTRO SOLDI” EVOCATI DAL GOVERNATORE, RAPPRESENTANO SPESSO I SACRIFICI DI UNA VITA PER 825.000 RISPARMIATORI COINVOLTI NEI CRACK FINANZIARI, DA BIPOP-CARIRE (2001) A FINMATICA (2004), CHE HANNO MANDATO IN FUMO OLTRE 37 MILIARDI DI EURO DI SUDATI RISPARMI

L’INTESA DEI CONSUMATORI E’ CERTA CHE IL DR. FAZIO, CHE NON DEVE NE PUO’ ESSERE AMICO DEI BANCHIERI, CHIEDERA’ DEBITE SCUSE PER LE SUE IMPROVVIDE, OFFENSIVE DICHIARAZIONI RILASCIATE IERI AL SENATO IN UN MOMENTO D’IRA !

Quei “quattro soldi” evocati ieri dal Governatore per definire le perdite subite da 830.000 risparmiatori soltanto negli ultimi 26 mesi (dallo scandalo Bipop-Carire ottobre 2001) al caso Finmatica, spesso rappresentano il sudato risparmio frutto di sacrifici e privazioni di una intera vita di lavoro mandati in fumo per precise responsabilità delle banche e per omessa vigilanza delle autorità preposte ai controlli, sui quali sono giustamente accesi i fari di 14 Procure della Repubblica.

E’ indubbio che le banche siano sotto accusa perché hanno collocato titoli (bond Cirio) che non potevano essere venduti ai risparmiatori neppure se lo avessero espressamente richiesto, perché emessi per investitori istituzionali in alcuni paradisi fiscali, ed è altrettanto inconfutabile che mentre emettevano quelle obbligazioni, rientravano contestualmente dei crediti allegramente ed incautamente concessi ad un finanziere d’assalto.

Il Governatore Fazio non può continuare a difendere l’anomalia italiana, che ha fatto assegnare alla Banca d’Italia funzioni Antitrust sulle banche attribuite in tutti i Paesi alle Autorità Garanti della Concorrenza che ha generato fenomeni distorsivi nel mercato del credito con costi e commissioni predatorie (un conto corrente con 11 operazioni mensili costa 503 euro l’anno),né affermare che dal 1936 ha tutelato la stabilità del sistema bancario e che i clienti non hanno perso una sola lira o un solo centesimo di euro, perché i soldi andati in fumo non sono stati opera dello Spirito Santo, ma delle banche e dei loro cattivi consigli.

CRACK FINANZIARI DALL’OTTOBRE 2001 AL GENNAIO 2004

ANNO E MESE MILIARDI DI EURO RISPARMIATORI COINVOLTI

BIPOP-CARIRE - OTTOBRE 2001 - 10,00 - 73.500

BOND ARGENTINA - DICEMBRE 2001 - 14,00 - 450.000

BOND CIRIO NOVEMBRE 2002 - 1,25 - 35.000

MY WAY – FOR YOU - MARZO 2003 - 1,35 - 100.000

GIACOMELLI - OTTOBRE 2003 - 0,25 - 6.500

PARMALAT - DICEMBRE 2003 - 10,00 - 135.000

FINMATICA - GENNAIO 2004 - 0,35 - 25.000

TOTALE - 37,20 - 825.000

L’Intesa dei Consumatori è certa che il Governatore provvederà oggi stesso ad un ravvedimento operoso, chiedendo scusa ai risparmiatori offesi, per consolidare quella fase nuova nei rapporti con le associazioni aperta il 21 gennaio scorso dal dr. Vincenzo Desario finalizzata a difendere, non solo il monte risparmi con elementi di statistica (i crack non intaccano la stabilità delle banche), ma da una attenta tutela per fornire quel monitoraggio attento sulle emissioni dei bond tale da prevenire ulteriori dissesti addossati sulle spalle dei risparmiatori.

BOLOGNA: ANTIPROIBIZIONISTI IN PIAZZA IL 30 E 31 GENNAIO 


Sono centinaia le adesioni alla manifestazione nazionale del 21 febbraio a Roma
Previsti treni speciali, un appello degli amministratori locali.

Ci sarà anche un colossale spinello a riscaldare il rigido ambiente invernale nella due giorni di sensibilizzazione e raccolta firme programmata a Bologna il 30 e 31 gennaio, in contemporanea con molte altre città italiane. L'evento lancia una manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 21 febbraio, proclamata dal movimento antiproibizionista italiano con una larga area di adesioni, tanto che per la prima volta gli organizzatori registrano anche la partecipazione ufficiale di CGIL e DS a livello nazionale, oltre a PRC, Verdi, PdCI, Giovani Socialisti, ARCI, LILA e decine di operatori sociali, cooperative, centri sociali, gruppi, amministratori pubblici, parlamentari.

BOLOGNA
Nell'annunciare il raggiungimento di 10000 firme in calce alla petizione antiproibizionista bolognese, i promotori annunciano le coordinate dell'iniziativa locale, cui daranno un contributo anche Franco Berardi Bifo e Freak Antoni degli Skiantos:

ConFini Zero: Bologna come Amsterdam
Venerdi 30 gennaio (dalle h.11,30 alle h.19) P.zza Ravegnana (Due Torri-Feltrinelli)
Sabato 31 gennaio (dalle h.11,30 alle h.19) Via Indipendenza-Statua di Garibaldi

Una raccolta di firme per migliorare la qualità della vita, per ridurre degrado e microcriminalità, per l'apertura sperimentale di coffee shop, per depenalizzare il consumo, per l'autoproduzione. Ancora strombazzamenti, musica e due banchetti per la legalizzazione di hashish e marijuana con una raccolta firme già arrivata a quota 10.000 per l'apertura dei coffee shop sul modello olandese a Bologna, possibile fin da ora con un provvedimento di necessità ed urgenza del Sindaco. Il movimento antiproibizionista cittadino propone due appuntamenti:

venerdi 30 gennaio (dalle h. 11.00 alle 20.00) in Piazza Ravegnana in faccia alla Libreria Feltrinelli e sabato 31 gennaio (dalle h. 11.00 alle 20.00) in Via Indipendenza sotto la Statua di Garibaldi all'Arena del Sole per raccogliere le firme per la depenalizzazione della canapa e le adesioni alla manifestazione nazionale convocata a Roma per Sabato 21 febbraio contro la proposta di legge Fini-Mantovano.

UN'ORDINANZA PER UN COFFEE SHOP
In tempi di crisi e recessione, il nostro movimento intende aprire dei punti di vendita con licenza comunale di prodotti della canapa sottoposti a controllo igienico sanitario e a tassazione per il benessere di tutta la collettività a discapito di un mercato attualmente indiscriminato aperto 24 ore su 24 con grande profitto di mafie, terroristi, servizi segreti e dell'industria della insicurezza pubblica su cui spesso si basa il duetto elettorale permanente che vige in Italia. Il pensiero va alla cittadinanza costretta a convivere con il governo mafioso del territorio e ai milioni di vittime dirette ed indiretta della guerra alla droga tra cui Serena Grandi, Enzo Tortora , Laura Antonelli, Gianfranco Micciché, Rob Rebagliati, Emilio Colombo, Papa Ricky e tanti altri.

Venerdì 31 gennaio alle 17 con Freak Antoni e Franco Berardi Bifo percorreremo la Galleria dei Drogati Illustri presenti nella libreria Feltrinelli, molto probabilmente il 70% dei titoli. Buon viaggio a tutti ! I promotori del coordinamento bolognese ConFiniZero: Livello 57- Teatro Polivalente Occupato - Link - Radio K Centrale - Federazione Verdi - Sottotetto.

Per adesioni e informazioni sulla manifestazione nazionale:
Livello 57 dalle 18 alle 21: 051/19931003
TPO dalle 14 alle 18: 051/490356

L'appello degli amministratori locali e l'elenco delle adesioni alla manifestazione del 21 febbraio a Roma

L'APPELLO DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI

Un appello di pubblici amministratori sta circolando per l'Italia, raccogliendo adesioni anche in Emilia Romagna (tra gli altri, Mauro Tesauro Assessore alle Politiche Ambientali Politiche Giovanili e Decentramento del Comune di Modena, Alberto Ronchi, Assessore alla Cultura Comune di Ferrara, Sergio Golinelli, Assessore all'Ambiente Comune di Ferrara, Maria Teresa Pinna, consigliere provinciale Ferrara, Barbara Diolaiti, Consigliere provinciale Ferrara, Francesca Cigala Fulgosi, consigliere comunale comune di Ferrara, Marco Odorici Consigliere Comunale Casalecchio di Reno): l'appello invita alla mobilitazione contro il disegno di legge della destra, chiede la de criminalizzazione totale del consumo di sostanze stupefacenti, la moltiplicazione degli interventi di riduzione del danno, la sperimentazione di un diverso regime legale delle sostanze rispetto alla normativa attuale, oltre a polemizzare col governo Berlusconi sui tagli di bilancio alle politiche sociosanitarie.

Il testo integrale dell'appello:

MUNICIPI CONFINIZERO

Il DDL Fini sulle droghe, approvato dal Consiglio dei Ministri, attende di essere discusso in Parlamento. E' legge che, come altre (Bossi/Fini sugli immigrati, Burani/Procaccini sulla salute mentale, procreazione assistita), mostra l'impianto autoritario della maggioranza di governo e prefigura il riapparire dello stato etico. Non volendo che le galere italiane si riempiano ulteriormente di tossicodipendenti e semplici consumatori, che le politiche di riduzione del danno vengano smantellate ma semmai sostenute, che si affermi ulteriormente la logica perversa della zero tolleranza, ma guardando invece ai nostri territori come spazi vivibili e partecipati, con al centro i diritti e le libertà delle persone, ci impegnamo a disobbedire a questa nuova legge e alla campagna che la sostiene.

Gli enti locali devono sempre di più avere un ruolo cruciale sulla questione delle droghe, e possono essere l'alter ego programmatico di questo Governo. Per queste ragioni lanciamo un appello affinché si costruiscano e si moltiplichino nei territori iniziative in opposizione al DDL FINI. Affrontare un argomento complesso e in rapida evoluzione come quello delle droghe, con una normativa che criminalizza il consumo, che non distingue tra droghe leggere e pesanti, che distrugge il sistema del pubblico intervento, vuol dire aumentare la sofferenza e il carico penale sulla società, le
patologie, senza nulla conseguire contro il nemico, la droga, che si dichiara di voler combattere.

Noi pensiamo che la strada possa essere un'altra, e che passi attraverso la decriminalizzazione totale del consumo, la moltiplicazione degli interventi di riduzione del danno, la sperimentazione di un diverso regime legale delle sostanze rispetto alla normativa attuale. Il Governo Berlusconi continua invece con una politica di riduzione dei
trasferimenti per gli enti locali e al sistema sanitario pubblico, spostando sempre di più le risorse del fondo di lotta alla droga sul versante penale, e sottraendo alle regioni - in maniera arbitraria e incostituzionale - le competenze in materia, per affidarle ad un nuovo organismo controllato direttamente dalla Presidenza al Consiglio dei Ministri.

In questo scenario facciamo nostro l'invito dell'assemblea nazionale contro la legge Fini svoltasi a Roma il 18 gennaio per la costruzione di una grande manifestazione sabato 21 febbraio nella capitale.

I primi firmatari in Emilia Romagna:
Mauro Tesauro L'Assessore alle Politiche Ambientali Politiche Giovanili e Decentramento del Comune di Modena - Alberto Ronchi, Assessore alla Cultura Comune di Ferrara - Sergio Golinelli, Assessore all'Ambiente Comune di
Ferrara - Maria Teresa Pinna, consigliere provinciale Ferrara - Barbara Diolaiti, Consigliere provinciale Ferrara - Francesca Cigala Fulgosi, consigliere comunale comune di Ferrara - Marcello Kiwan Kiwan Consigliere Azienda Casa Emilia Romagna ACER Ferrara - Marco Odorici Consigliere Comunale Casalecchio di Reno (Bo)

***
LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Le adesioni annunciate ad oggi (28/1/04) alla manifestazione nazionale del 21 febbraio:

Assemblea nazionale contro la legge Fini - Movimento di Massa Antiproibizionista MDMA - Galassia Intervento Creativo Antiproibizionista GICA (Gabrio To) - Leoncavallo Mi - Mdma Milano - Terra di Nessuno Ge - Lab soc. occupato Buridda Ge - Livello 57 Bo - Capolinea Faenza - Laboratorio Pirata Pi - Aq16 Re - csoa Forte Prenestino Roma - Pazienti Impazienti Cannabis P.I.C. - csa La Torre Roma - Mdma Perugia - Radio Kappa Centrale BO) - Coordinamento Canapai - Ds Roma - PRC Nazionale - Giovani Comunisti Nazionale - CGIL Nazionale - Aula 12 dappertutto Roma - Sapienza Pirata Roma - Frees-co Fi - Disobbedienti Tpo Bo - Link Bo - Federazione Verdi Bo - Bunnys Pub Roma - Associazione La Tenda - Cooperativa Parsec - Fuoriluogo/Forum Droghe - Lila Lazio - Disobbedienti Roma - Action Studenti - Sinistra Giovanile Roma - Arci - Nazionale - Lila Nazionale - Federazione Verdi Ferrara - Movimento dei/delle disobbedienti Biella - Terapia d'urto G.A.A.P. - Spazio Sociale Onda Rossa 32 Roma - Csoa Corto Circuito Roma - csoa Spartaco Roma - csoa La Strada Roma - Strike s.p.a. Roma - Astra Occupato Roma - Tele Aut Roma - Telestrada Altrevisioni Roma - Giovanni Russo Spena Prc - Titti De Simone PRC - Graziella Mascia PRC - Federazione Romana PdCI - Global Project - XTV Roma - L.o.a. Acrobax Roma - Federazione Giovani Socialisti - Il Manifesto;Assalti Frontali, Subsonica - csoa La talpa e l'orologio Imperia - PRC Federazione Roma - Giovani Comunisti Roma - Associazione Antigone - Laboratorio Diana Salerno - Movimento delle/dei disobbedienti Salerno - Laboratorio delle disobbedienze Rebeldia Pisa - CCLVEF Antipro Pisa - csoa Coppolarossa Adelfia Ba - Disobbedienti Puglia; Arcigay - Federazione Nazionale Giovani Verdi - Forum permanente per la Pace di Ferrara - Laboratorio [ShArE][Wood] NoCopyRight Project Firenze - Arcigay e Arcilesbica "Circomassimo" Ferrara - Associazione Nazionale Arcilesbica - Federazione Regionale Verdi Veneto - Laboratorio Sociale Mille Piani Caserta - cs Brancaleone Roma - Attac Italia - Associazione "Isola di Arran" Torino - coordinamento "In Prima Persona" Torino - Michele Citoni-giornalista videomaker - Daniele Barbieri - Marcella Boccia-artista; Democrazia Popolare - AIASP Casa dei Popoli Roma; Collettivo Giovani Belle Arti Roma;Giovani Comuniste/i Vercelli; collettivo controculturale Nihil Project - Comitato Provinciale ARCI Siena - CIGS Centro Interculturale GLBT Senese-Circolo Ganimede onlus Siena - sez. P.P. Pasolini Sinistra Giovanile Cagliari - Comunità G. Rangone-Frascaro AL - Social Forum Valle Olona VA - Circolo "Carlo Giuliani" PRC Salerno - Miguel Martinez-Kelebek Fi - Walter Catalano-giornalista Fi - Fabio Bottaini - Collettivo Antagonista Pueblo Unido-Casale Monferrato - associazione "I Soliti Ignoti-Brigata Skapannelle" Viterbo - Centro Culturale Canapa Hempoli - Enjointeam - Verdi Arcipelago Toscano - Encod - Fed.Naz. Verdi - Sinistra Giovanile Naz.; Magazzino Okkupato (Orbital Tribe) Firenze - GayRoma.it-movimento dei forum sociali - Social Forum Isola d'Elba - Comitato Piazza Carlo Giuliani - Democratici di Sinistra

DETERGENTI ANTIBATTERICI: SERVONO? 


Roma, 28 Gennaio 2004. Servono i prodotti antibatterici usati per le pulizie di casa? Rispondiamo con una ricerca condotta dall'Associazione dei medici americani, che ha analizzato le relazioni scientifiche sull'argomento, apparse negli ultimi cinque anni: non ci sono riscontri che questi prodotti siano necessari.

Utilizzare un prodotto antibatterico per rendere sterile un pavimento ha poco senso o meglio, lo ha per le industrie che lo vendono. La cucina non puo' essere trasformata in una sala operatoria, dove le condizioni di igiene e di assenza di contaminanti microbici e' essenziale per il paziente sottoposto ad intervento chirurgico.

Eliminare tutti i batteri non ha senso, anche perche' le superfici interessate dopo un po' di tempo tornano a popolarsi di microrganismi, che tra l'altro hanno anche la funzione di indurre la risposta immunitaria nel nostro organismo. Per ottenere una buona igiene bastano i normali detergenti e un po' di ...olio di gomito.

Per fare un esempio basta sfregare le mani sotto l'acqua calda, per 20 secondi, per eliminare il 95% dei microbi, il 96% è eliminato con il comune sapone e il 99% con i detergenti antibatterici! Vale la pena spendere di piu' e inquinare l'ambiente per rimuovere il 4% in piu' di batteri?

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc

MOBBING: COME DIFENDERSI? 


VENERDI’ 30 GENNAIO SEMINARIO CODACONS ORGANIZZATO CON IL PATROCINIO DELL’ISTITUTO ITALIANO DI MEDICINA SOCIALE


INTERVENTO DEL PM DI TORINO RAFFAELE GUARINIELLO

Il CODACONS, con il patrocinio dell’ Istituto Italiano di Medicina Sociale, ha organizzato a Roma un importante seminario dal titolo

MOBBING: COME DIFENDERSI?

A partire dalle ore 9, presso il complesso dei “Dioscuri al Quirinale”, sito in via Piacenza 1, avvocati, magistrati, medici e cittadini si confronteranno su uno dei principali temi d’attualità del nuovo millennio: il mobbing.

Esperti del settore cercheranno di dare una spiegazione al fenomeno e di fornire elementi di difesa utili per coloro che ne sono rimasti vittime. Illustri avvocati affronteranno la questione dal punto di vista legale e delle possibilità di rivalsa dinanzi i tribunali.

Prestigiosi nomi interverranno al dibattito: il Procuratore della Repubblica di Torino Raffaele Guariniello, il Prof. Pietrantonio Ricci, Presidente dell’Istituto Italiano di Medicina Sociale, il Prof. Michele Piccione, docente di clinica psichiatrica all’Università La Sapienza, Francesco Ciampi, Magistrato presso la Corte d’Appello di Roma sez. Lavoro, Valentina Lo Storto, Magistrato Ordinario e molti altri.

L’ingresso è libero.

IL CAOS DELLA LIBERALIZZAZIONE ELETTRICA 


DAL BLACKOUT ALLA NON-BORSA. PARTONO LE AZIONI LEGALI

Firenze, 28 Gennaio 2004. Lunedi' prossimo doveva prendere il via la Borsa elettrica, ma all'Enel e al Grtn (gestore della rete), fanno sapere che e' tutto rimandato. Quindi la Borsa fantasma e' confermata tale. Per cui i meccanismi che dovevano servire per far calare i prezzi e migliorare il servizio con le logiche tipiche del mercato, continuano ad essere una chimera.

E continuiamo a tenerci le tariffe tra le piu' alte dell'Europa e una situazione strutturale dove il black-out dello scorso 28 settembre sembra essere solo la punta di un iceberg. La liberalizzazione in corso e' solo un gioco di scatole diverse: cambiano i nomi delle societa' ma la proprieta' e' sempre dello Stato. Che fa da controllore e da controllato.

Si sperava che sbagliando si fosse imparato, ma non e' cosi'. I 700 mila utenti che si sono rivolti alla nostra associazione per il rimborso forfettario del black-out del 28 settembre, stanno ancora aspettando che il ministro delle Attivita' Produttive diffonda il rapporto tecnico sul black-out stesso, redatto da una apposita commissione istituita
ad hoc, e che doveva dare il suo responso entro il mese successivo al 28 settembre. Ufficialmente il ministro Antonio Marzano -stando ad una intervista rilasciata qualche mese fa ad un quotidiano- non ha ancora avuto tempo per darci un occhio.

E' incredibile, ma e' cosi'.

Noi temiamo che questo rimandare sia per meglio far dimenticare e quindi diluire nell'oblio della memoria la responsabilita' dell'Enel, che e' tale nonostante le sirene stonatissime e le vere e proprie "balle" usate da quest'ultima per discolparsi (che abbiamo piu' volte documentato:

http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=71168).

L'inadeguatezza della rete, le centraline diseconomiche e la potenza insufficiente, sono parte di quella quotidianita' che non poteva non portare a quel black-out, in quel contesto (di notte ai livelli minimi di carico) per un minimo difetto esterno di sovraccarico.

Quindi tutto continua come prima.

Informazione zero. Responsabilita' zero. Rimedi zero. Mercato zero. Qualita' quella che e'. Prezzi alti.

Di fronte al perdurare dell'assenza delle motivazioni ufficiali sul black-out del 28 settembre, nei prossimi giorni verranno presentate le prime denunce per i rimborsi forfettari dello stesso.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

CINA: CRESCE L’ATTIVISMO SU INTERNET E AUMENTANO I CONTROLLI, DENUNCIA AMNESTY INTERNATIONAL 


Secondo un nuovo rapporto di Amnesty International, dal novembre 2002 in Cina c’è stato un drammatico aumento del numero di persone arrestate o condannate per aver espresso le proprie opinioni online o per aver scaricato informazioni da Internet: il numero dei prigionieri è salito a 54, con un incremento del 60 per cento rispetto alla fine del 2002. Inoltre, un numero imprecisato di persone rimane in stato di detenzione per aver trasmesso via Internet informazioni sulla diffusione della Sars.

“Per noi si tratta di prigionieri di coscienza. Rinnoviamo il nostro appello alle autorità cinesi affinché siano rilasciati subito e senza condizioni” – ha affermato Francesco Visioli, coordinatore Cina della Sezione Italiana di Amnesty International.

Tra le persone in carcere figurano studenti, dissidenti politici, aderenti alla Falun Gong, operai, scrittori, avvocati, insegnanti, impiegati della pubblica amministrazione, ex agenti di polizia, ingegneri e uomini d’affari. Sono stati arrestati per svariati “reati”, ad esempio per aver firmato petizioni online, aver invocato le riforme e la fine della corruzione, aver tentato di costituire un partito per la democrazia, aver diffuso “voci sulla Sars”, aver comunicato con gruppi all’estero, essersi opposti alla persecuzione della Falun Gong e aver sollecitato la revisione dei casi giudiziari legati alla repressione del movimento per la democrazia nel 1989. La maggior parte dei prigionieri sono stati incriminati per “sovversione” e “minaccia alla sicurezza dello Stato”, fattispecie penali che comportano condanne dai due ai dodici anni di carcere.

La Cina risulta essere il paese che, su scala mondiale, esercita la più vasta censura nei confronti di Internet. Nell’ultimo anno, la tendenza è stata quella di assegnare maggiori responsabilità di controllo e sorveglianza agli Internet café, ai provider e ad altri fornitori di servizi.

Ciò nonostante, l’uso di Internet appare fortemente in crescita, anche come strumento di solidarietà. Proprio l’invio di messaggi di sostegno reciproco tra gli utenti ha provocato un aumento degli arresti.

“Amnesty International considera difensori dei diritti umani coloro che utilizzano Internet per promuovere riforme in tema di diritti umani o per denunciare gli arresti” – ha proseguito Visioli. “Le autorità cinesi dovrebbero incoraggiare e sostenere le loro attività piuttosto che metterli dietro le sbarre”.

Il rapporto descrive il caso di Liu Di, studentessa di psicologia all’Università di Pechino, rilasciata di recente. È stata più di un anno in carcere, senza poter contattare la propria famiglia, solo per aver espresso critiche nei confronti del governo in una chatroom e aver chiesto la scarcerazione di un altro attivista utente di Internet, Huang Qi. È stata rimessa in libertà nel novembre 2003 dopo una grande campagna in suo favore, cui hanno preso parte oltre 3000 utenti Internet, per la maggior parte dalla stessa Cina. Questa campagna è però costata l’arresto a cinque persone, quattro delle quali – Cai Lujun, Luo Changfu, Du Daobin e Kong Youping – risultano tuttora in carcere.

“Apprezziamo la liberazione di Liu Di, ma ribadiamo che non avrebbe mai dovuto esser arrestata. L’arresto, poi, di altre persone che si sono interessate di lei, non fa altro che aggravare l’abuso” – ha sottolineato Visioli.

Nel suo rapporto, Amnesty International fa riferimento a diverse aziende, tra cui Cisco Systems, Microsoft, Nortel Networks, Websense e Sun Microsystems, che avrebbero fornito tecnologia utilizzata per censurare e sorvegliare l’uso di Internet in Cina. Amnesty International ritiene che, vendendo questa tecnologia, le aziende non valutino in modo adeguato le implicazioni che i loro investimenti hanno nei confronti dei diritti umani.

“Chiediamo a tutte le aziende che hanno fornito questa tecnologia di usare i loro contatti e la loro influenza per spingere le autorità cinesi a porre fine alle restrizioni nei confronti della libertà di espressione e di informazione su Internet e a rilasciare tutte le persone detenute per reati connessi a Internet, in violazione dei loro diritti umani fondamentali”.

Ulteriori informazioni

Secondo statistiche ufficiali, il numero degli utenti Internet in Cina è salito da 59,1 milioni nel dicembre 2002 a 79,5 milioni nel dicembre 2003, con un incremento del 34,5 per cento che rappresenta una forte minaccia ai tentativi delle autorità di censurare e sorvegliare le attività online della popolazione.

Il rapporto di Amnesty International contiene una serie di appelli in favore di otto prigionieri. Tra questi figura Huang Qi, programmatore di computer e possessore di un proprio sito Internet. È stato arrestato il 3 giugno del 2000, dopo che alcuni dissidenti residenti all’estero avevano “postato” sul suo sito una serie di articoli riguardanti l’anniversario della repressione del movimento per la democrazia del 1989. Tre anni dopo l’arresto è stato sottoposto a un processo iniquo e condannato a cinque anni di carcere. A seguito dei pestaggi subiti soffre di costanti emicranie. La sua famiglia ha potuto incontrarlo una sola volta, nell’ottobre 2003. Roma, 28 gennaio 2003

Proseguono le proteste ad Arese 


Al sindaco di Garbagnate Milanese
Ai sindaci di Arese, Rho, Lainate



Oggetto : riunione sindaci-sindacati sull'Alfa Romeo di Arese

Abbiamo appreso ora che il dindaco di Garbagnate ha convocato per mercoledì 28 gennaio alle ore 15.00 una riunione con tutti i sindaci, le Rsu e Fim-Fiom-Uilm-Cgil-Cisl-Uil senza invitare lo Slai Cobas, primo sindacato di Arese e firmatario degli accordi con i proprietari delle aree e Regione, accordi stracciati nella riunione del Comitato di Vigilanza del 15 gennaio scorso.

Vi diffidiamo dal continuare a perseguire attività antisindacale nei confronti della maggioranza dei lavoratori dell'Alfa Romeo e dello Slai Cobas. Lo Slai Cobas vi aveva chiesto ieri un incontro urgente per mercoledì.

Domani mattina ve lo chiederanno anche tutti i cassintegrati, che manifesteranno con un corteo che partirà alle ore 9.00 dalla portineria centrale dell'Alfa Romeo.

Arese 27.1.2004

Slai Cobas Alfa Romeo

PARMALAT: DEBITI PER 14,3 MILIARDI? 


L’INTESA DEI CONSUMATORI VUOLE VEDERCI CHIARO


I RISPARMIATORI CHIEDONO DI AVERE ACCESSO AI DATI CONTABILI PARMALT


Il rapporto della Price Waterhouse fissa a 14,3 miliardi di euro i debiti accumulati dalla Parmalat. Un dato sul quale l’Intesa dei consumatori vuole vederci chiaro.

Ci chiediamo quali criteri contabili siano stati adottati dalla società di revisione per determinare questo dato – afferma l’Intesa – considerando anche le diverse interpretazioni che possono essere fornite delle poste contabili e, purtroppo, i precedenti di Grant Thornton e Deloitte & Touche.

La determinazione del debito deve essere svolta anche con il contributo dei risparmiatori, per evitare allargamenti del debito che potrebbero ripercuotersi negativamente sulle possibilità di rimborso per gli investitori.

Per tale motivo l’Intesa dei consumatori chiede oggi di avere accesso ai dati contabili messi a disposizione di Price Waterhouse al fine di farli valutare dai propri tecnici e contribuire così a tutelare i risparmiatori coinvolti nello scandalo.

martedì, gennaio 27, 2004

TAXI E SCIOPERI: LA RICETTA E' LA LIBERALIZZAZIONE 


CON DIFFERENTI POTERI DI ACQUISTO A ROMA IL TAXI COSTA IL 360% IN PIU' CHE A PARIGI

Roma, 27 Gennaio 2004. Nel 1989 in Nuova Zelanda c'e' stata la liberalizzazione delle tariffe e delle licenze, accompagnata dalla fissazione di criteri di qualita' e dai relativi controlli. Il risultato e' stato eclatante: e' migliorata l'offerta e le tariffe hanno subito una differenziazione del 34%! Nell'ottobre del 2002 fu firmato un accordo tra Comune di Roma (situazione analoga a Milano) ed associazione dei tassisti, che prevedeva un aumento delle tariffe e un incremento delle licenze.

L'aumento e' stato ottenuto ma delle 300 licenze in piu' neppure l'ombra.

Due casi esemplari e antitetici di come si affronta un problema, e di come si possono abbassare le tariffe e migliorare la qualita' del servizio. Per tutti. Invece a Milano o Roma, non ha importanza la citta', la tecnica e' sempre la stessa: creare un disservizio alla comunita', cioe' prendere per il collo i cittadini, per ottenere condizioni di favore per la propria categoria.

Film gia' visto e tecnica consolidata. I Governi, locali o nazionali, di fronte alle minacce arrivano a piu' miti consigli, accogliendo le richieste corporative a tutto danno della cittadinanza. Che si facciano file chilometriche in attesa dei taxi non interessa ai nostri governanti e che si spenda una fortuna per viaggiare interessa men che mai.

A Roma la tariffa minima di partenza costa il 15% in piu' che a Parigi, a Milano il 50% in piu'!!!. Questo confronto risulta essere ancora piu' eclatante se paragoniamo le retribuzioni. Confrontando gli stipendi, al netto delle tasse, di una serie di categorie (operaio, impiegato di banca, segretaria, meccanico, maestra elementare, autista pubblico, ingegnere), abbiamo fatto la media su dati UBS e risulta che la retribuzione annuale di un parigino ammonta a 23.028 euro all'anno, quella di un romano e' di 13.085 euro annuali, vale a dire che il parigino prende il 76% in piu' del romano. Il che significa che al parigino, in termini di potere d'acquisto, il prezzo iniziale del taxi costa pochissimo, e' come se a Roma la tariffa iniziale fosse di 0,50 euro invece dei 2,3 attuali. Insomma a Roma, tenendo presente il potere d'acquisto, il taxi costa il 360% in piu' che a Parigi!

Smantellare questo privilegio e' impresa ardua ma noi chiediamo ai nostri governanti da che parte stanno: con i cittadini o con le corporazioni?

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc

GIORNATA DELLA MEMORIA: MERCOLEDI 28 GENNAIO INIZIATIVA CON AMNESTY INTERNATIONAL AL LICEO TASSO DI ROMA  


Il 28 gennaio, in occasione della Giornata della memoria, presso il Ginnasio Liceo Torquato Tasso di Roma verrà presentato un video realizzato dagli studenti dell’ultimo anno di corso sulla base di un progetto promosso dalla Sezione Italiana di Amnesty International, dalla Direzione generale per gli archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Survivors of the Shoah Visual History Foundation.

Alla presentazione del video, che si terrà presso l’Aula Magna del Ginnasio Liceo Torquato Tasso di Roma, in via Sicilia 168, il 28 gennaio dalle ore 9.30 alle ore 11.30, interverranno:

- gli studenti del gruppo di lavoro
- Achille Acciavatti, preside del Ginnasio Liceo Torquato Tasso
- Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International
-Douglas Greenberg, presidente esecutivo della Survivors of the Shoah Visual History Foundation
- Salvatore Italia, direttore generale per i beni archivistici
- Elvira Paladini, direttrice del Museo storico della Liberazione di Roma
- Alessandro Portelli, consigliere del Sindaco di Roma per le politiche della memoria.

Il video è stato realizzato sulla base di un progetto che prevedeva la visione da parte degli studenti di una delle interviste registrate in Italia dalla Shoah Foundation, contenente una intera storia di vita, da utilizzare come spunto di un percorso di studio che, oltre a contestualizzare storicamente la vicenda personale, affrontasse i problemi attuali. La testimonianza che è stata scelta è quella di Liliana Segre, ebrea italiana, respinta a tredici anni alla frontiera svizzera nel 1943, rispedita in Italia, arrestata e consegnata alle SS, che la deportarono ad Auschwitz. Partendo da questa vicenda, il progetto ha affrontato i temi della discriminazione e del diritto d'asilo. Nel filmato sono confrontate le esperienze di Liliana Segre, la legislazione, la propaganda, gli eventi di ieri e la situazione di oggi riguardo agli stessi temi.

È la prima volta che queste interviste, invece di essere proposte sotto forma di video preconfezionato, con una "antologia" di testimonianze o immagini di repertorio, vengono utilizzate in maniera integrale direttamente dai ragazzi e proposte in modo che la testimonianza orale svolga il suo ruolo di fonte storica.

Roma, 27 gennaio 2004

lunedì, gennaio 26, 2004

BANKITALIA: Sindacati, meglio trasparenza e legalità. 


BANKITALIA: I SINDACATI INTERNI, PIUTTOSTO CHE MINACCIARE SCIOPERI CORPORATIVI PER DIFENDERE PRIVILEGI, APRANO DISCUSSIONE CON INTESA CONSUMATORI PER UNA PROFONDA RIFORMA DI UN’AUTORITA’ CHE VA A BRACCETTO CON BANCHIERI AMICI, CON L’EVIDENTE FINALITA’ DI VESSARE I CITTADINI, IMPONENDO TRASPARENZA E RISPETTO DEI PRINCIPI DI LEGALITA’.

COME MAI NON E’ MAI STATO DENUNCIATO DALLE ORGANIZZAZIONI INTERNE LO SCANDALO DELLA VIGILANZA NEL CRACK BIPOP- CARIRE ?

I dipendenti di Bankitalia, piuttosto che scendere sul piede di guerra contro la prevista riforma delle Autorità di Vigilanza che sottrarrebbe “immotivatamente ed impropriamente importanti funzioni di stabilità alla Banca d'Italia”,minacciando scioperi corporativi in difesa di intollerabili privilegi,aprano un tavolo di discussione con l’Intesa dei Consumatori per modificare aspetti non più difendibili, quali la carica a vita del Governatore,gli assetti proprietari in mano alle banche, le funzioni Antitrust che confliggono con la stabilità del sistema bancario e che portano a tutelare oligopoli bancari invece di una corretta concorrenza,la sola che può generare servizi di qualità a prezzi competitivi.

La Banca d’Italia non ha finora attuato alcun presidio di difesa dei risparmiatori in merito al fenomeno diffuso di risparmio tradito che ha coinvolto,riducendo sul lastrico almeno 800.000 risparmiatori solo negli ultimi 27 mesi, limitandosi a rispondere burocraticamente alle richieste di informazioni dell’Intesa (bond Argentini e Cirio) o a non rispondere affatto, contro gli evidenti abusi denunciati (Bipielle).

I consumatori di ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI sono rammaricati dall’assenza di critica in merito a gravi scandali bancari,che potevano essere evitati utilizzando l’ordinaria diligenza i quali,seppur denunciati da 3 consiglieri di amministrazione,come nel caso della Bipop-Carire 7 mesi prima che scoppiasse l’immorale gestione del credito e del risparmio,fu lasciato degenerare con inusitata leggerezza.

ABUSDEF
CODACONS
FEDERCONSUMATORI

SCIOPERO DIPENDENTI BANKITALIA CONTRO LA RIFORMA DELLE AUTORITA' DI VIGILANZA 


AL PEGGIO NON C'E' LIMITE?

Firenze, 26 gennaio 2004. Il consiglio nazionale della Falbi (il piu' importante sindacato dei lavoratori di Bankitalia) ha deliberato di indire uno sciopero contro il disegno di legge presentato dal ministro Giulio Tremonti che "sottrae immotivatamente e impropriamente importanti funzioni di stabilita' alla Banca d'Italia".

Al peggio non c'e' mai limite?

Immaginiamo che questi dipendenti di Bankitalia siano preoccupati perche', diminuendo le funzioni svolte dal loro datore di lavoro, credono che alcuni posti di lavoro potranno svanire. Ma perche' non lo dicono apertamente, magari chiedendo garanzie occupazionali in materia? Perche' sono piu' realisti del re, nel senso che fanno atto di sottomissione al padrone pur se questo non richiede cotanta genuflessione? Puo' darsi. Questa e' una lettura che ne diamo noi.

Ma sicuramente un danno grosso lo provocano, cioe' quello di buttare benzina sul fuoco delle difficolta'. E non si rendono conto di scadere anche un po' nel ridicolo, quando motivano il loro sciopero per la sottrazione immotivata delle funzioni di stabilita' di Bankitalia. Noi non sappiamo se Bankitalia abbia esercitato bene la sua funzione nel caso Parmalat, per esempio. Ma invece di urlare contro di lei o di difenderla, quantomeno ci sentiamo in dovere di aspettare l'esito delle indagini in corso e la formulazione dei capi d'accusa.

Noi, per esempio, sappiamo solo che la politica di stabilita' di Bankitalia e' quella, quando fa pulizia, di tenersi sempre lo sporco in casa e negli armadi: avete mai visto una banca fallire ultimamente nonostante i disastri in corso? Avete mai visto una si' fiorente mobilita' di banche che cambiano nomi e vengono assimilate, magari -e' solo un sospetto!- costringendo quelle messe un po' meno male ad acquistare quelle malmesse a dei prezzi incredibili e col bagaglio delle loro magagne (dice qualcosa l'operazione acquisto di Banca121 da parte di Mps, con le conseguenze dei terrificanti prodotti finanziari concepiti e iper-venduti dalla ex Banca del Salento?).

E qualcuno chiama stabilita' questa politica? Certamente se stabilita' significa difesa dell'esistente, e' tale. Ma se stabilita' significa interessi di risparmiatori, bancari e banchieri, non vediamo perche' per garantirla bisogna far pagare solo i risparmiatori. Che e' quanto sta accadendo grazie a questa politica.

Agli iscritti della Falbi, queste cose non interessano? E quindi fuoco sul fuoco difendendo il fortino presunto preso d'assalto, piuttosto che il loro posto di lavoro?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

PARMALAT: DENUNCIATO L'UFFICIO ITALIANO CAMBI  


ALLE PROCURE DI MILANO, ROMA E PARMA

COSA HA FATTO QUANDO HA RICEVUTO LA SEGNALAZIONE DEI MOVIMENTI FINANZIARI LEGATI AL CRAC PARMALAT?

Tra le cause che hanno determinato il crac Parmalat evidenziate in questi giorni dalla stampa vi sono insufficienti informazioni corrette ai risparmiatori, giri vorticosi di danaro tra società, banche, intermediari finanziari, bilanci fasulli, ingenti quantità di denaro volate all’estero, e altro ancora. Ma come mai nessuno si è accorto di tali operazioni che hanno portato a uno dei più gravi crac finanziari della storia italiana?

Oltre agli organi di vigilanza già chiamati in causa in questi giorni, l'Intesa dei consumatori punta oggi il dito contro l'Ufficio Italiano Cambi (UIC).

La legge istitutiva e le direttive della Banca d'Italia prevedono infatti strumenti e operazioni a carico dell'UIC allo scopo di individuare e bloccare il riciclaggio e combattere la criminalità finanziaria e il terrorismo, efficacissimi, tra i quali la conoscenza di tutte le operazioni finanziarie superiori a 12.500 euro.

Tra le funzioni di tale Ufficio troviamo "raccoglie le informazioni per l'elaborazione delle statistiche sulla bilancia dei pagamenti e sulla posizione patrimoniale verso l'estero", "svolge funzioni in materia di prevenzione e di contrasto, sul piano finanziario, del riciclaggio di denaro di provenienza illecita, di usura e di intermediari finanziari", "svolge le funzioni connesse alla ricezione e all'approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette, trasmesse dagli intermediari finanziari e da imprese non finanziarie", "analisi statistiche dei dati aggregati, relativi a tutte le transazioni di importo superiore a 12.500 euro, trasmessi mensilmente dagli intermediari finanziari abilitati, con lo scopo di individuare eventuali fenomeni di riciclaggio", ecc.

In relazione a tali numerose funzioni l'Intesa dei consumatori ha chiesto oggi alle Procure della Repubblica di Milano, Parma e Roma di accertare quali segnalazioni siano pervenute all'UIC collegate in qualche modo alle banche e alla Parmalat di natura sospetta e cosa abbia fatto l'UIC conseguentemente, accertando se abbia svolto correttamente il proprio dovere.

Intesa Consumatori

DIVIETI VENDITA ALCOLICI. LE NORME INUTILI E DEMAGOGICHE TROVANO PROSELITI 


Firenze, 26 Gennaio 2004. Il Sindaco di un Comune della provincia di Roma, Bellegra Subiaco, ha disposto il divieto di bevande alcoliche negli esercizi pubblici e degli spacci interni ai circoli privati oltre le ore 23. Le motivazioni addotte: "in considerazione che la somministrazione di bevande alcoliche nelle ore notturne pone a serio rischio la salute e l'incolumita' pubblica e privata".

A parte l'auspicio che qualcuno dell'amministrazione o dell'opposizione di questo Comune sollevi la questione in Giunta e/o Consiglio comunale, magari fino ad una impugnazione davanti al Tar, ci sentiamo molto preoccupati per due motivi. Uno pubblico e l'altro privato. Per quest'ultimo abbiamo sempre una certa repulsione verso quelle norme che tendono ad impedirci di fare su noi stessi cio' che altri giudicano negativo per loro.

Per il motivo pubblico di preoccupazione (che per il nostro Sindaco significa anche circoli privati -W il diritto!!), ne abbiamo piu' d'uno. Ma e' sufficiente uno: i paesi che confinano con Bellegra hanno stesse norme? Crediamo proprio di no, e quindi la bevuta e' fatta, potendo poi far subire le eventuali conseguenze dell'abuso anche sul territorio del nostro Comune. L'ispirazione del nostro Sindaco immaginiamo che abbia origine in quella legge che vieta la mescita dei superalcolici dopo le 22 e fino alle 6 di mattina nelle stazioni di servizio delle autostrade.

Norma quantomai stupida perche':

- comunque ci sono sempre in vendita le bottiglie e, soprattutto, le mignon di superalcolici;
- per dar fuori di testa puo' anche bastare una bordolese di vino piuttosto che un cicchetto;
- per un alcolizzato che fosse alla guida e avesse una crisi d'astinenza, sarebbe meno pericoloso per gli altri che bevesse un cicchetto che la paranoia dell'astinenza;
- ci si puo' sempre portare dietro da bere;
- non si capisce perche' si possa riprendere a bere dopo le 6 di mattina (i mitici grappini a colazione ...), quando il traffico e' piu' intenso e l'attenzione dovrebbe essere maggiore;
- stabilisce il divieto solo sulle autostrade (la maggiorparte degli incidenti non avviene in autostrada).

Una legge che, ammantandosi di buonismo salutista, non potendo risolverlo -per motivi evidenti a ognuno- col divieto totale e continuo di vendita e consumo di alcolici (incluso il vino e la birra), lo risolve facendovi finta, mettendolo in un angolo e non interessandosene piu'. E diventa foriera del Sindaco del paese in provincia di Roma.

Tutto questo mentre le tv degli autogrill come quelle dei bar e dei circoli privati di Bellegra continueranno a trasmettere pubblicita' di uomini e di donne che diventano di successo, interessanti e sexy dopo che hanno bevuto quel brandy o quella birra, o di tavolate di amici che sono belle solo se c'e' quel vino con quell'amaro alla fine.

Il risultato, alla fine, e' che il problema dell'alcool alla guida o dell'abuso dello stesso in qualunque momento, non viene considerato con l'unico metodo efficace: l'informazione. La coscienza del legislatore e dell'amministratore si sente a posto. Le stragi per guida sotto l'effetto di alcool continuano, cosi' come continuano i consumi di alcool nel Comune di Bellegra, con l'aggiunta dell'incentivazione a violare la norma per procurarselo.

A chi giova?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

EMERGENCY: Giorno della Memoria 


Milano, 26 Gennaio 2003

Con una legge del 20 luglio 2000, «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».

Per il 27 gennaio 2004 sono indette, in diverse località e in diverse forme, manifestazioni che intendono alimentare ed esprimere questa «memoria».

Riproporre questo ricordo significa ribadire il «MAI PIÙ», scritto in caratteri cubitali, che si presenta ai visitatori di lager nazisti.

Significa perciò anche promuovere la prospettiva di un futuro nel quale i rapporti fra esseri umani siano ispirati a pace, tolleranza, comprensione, accoglienza ed amicizia.

Emergency ha questi valori a fondamento della propria esistenza e del proprio agire.

Per questo invitiamo gli amici, i gruppi e i sostenitori di Emergency a intervenire a queste manifestazioni con la più intensa ed esplicita presenza.

EMERGENCY
Medici di guerra Inviati di pace
Sede Roma


IL FREDDO COSTA ALLE FAMIGLIE ITALIANE 


DA 30 A 45 EURO PER I CONSUMI ENERGETICI E 15 EURO PER QUELLI ALIMENTARI

L’INTESA DEI CONSUMATORI CALCOLA IL MAGGIOR CONSUMO DELLE FAMIGLIE IN QUESTI GIORNI DI FREDDO POLARE


Come avvenne questa estate con il gran caldo che colpì l’Italia, anche il freddo che in questi giorni ha invaso la penisola si ripercuote sui consumi delle famiglie.

In particolare nei mesi estivi il maggior consumo energetico provocò numerosi black out, causati dall’impennata nell’utilizzo di condizionatori elettrici.

Allo stesso modo il brusco calo delle temperature di questi giorni ha fatto alzare notevolmente i consumi energetici, portando ad un uso massiccio dei sistemi di riscaldamento.

Aumento dei consumi energetici quantificabile, secondo le stime dell’Intesa dei consumatori, tra i 30 e i 45 euro per famiglia.

Siamo nuovamente di fronte al rischio black out? Per l’Intesa il pericolo non dovrebbe esserci, grazie al fatto che molti cittadini ricorrono a fonti di energia diverse come il gas metano o il gasolio da riscaldamento, evitando quindi di sovraccaricare la rete.

Ma il freddo comporta aumenti anche in altri settori. Infatti il gelo che ha colpito le coltivazioni ha determinato aumenti consistenti nei prezzi al dettaglio dell’ortofrutta con picchi addirittura del 72% (carciofi) rispetto lo stesso periodo del 2003.

Variazioni di prezzo che portano le famiglie italiane a spendere mediamente 15 euro in più negli acquisti dei prodotti alimentari.

L’Intesa dei consumatori chiede controlli tempestivi per evitare speculazioni che saranno addossate ancora una volta all’euro, quando in realtà i colpevoli sono i soliti furbi come già da tempo l’Intesa va denunciando.

Intesa Consumatori

EURO E AUMENTI: TANTE NOTIZIE, POCA INFORMAZIONE 


Roma, 26 Gennaio 2004. In vista delle prossime elezioni infuria la polemica sulla responsabilita' dell'aumento dei prezzi. C'e' chi la attribuisce all'euro, e quindi al precedente Governo che l'ha introdotto, e chi all'attuale Governo, che non ha attivato i necessari controlli.

Non entriamo nella polemica ma vogliamo fornire informazioni visto che non leggiamo o sentiamo da nessuna parte una analisi che parta da dati, cifre e confronti. Per avere una idea delle responsabilita' basterebbe confrontare i prezzi in un periodo a cavallo dell'introduzione dell'euro.

Da subito occorre prendere atto che l'OCSE ha rilevato che l'aumento dei prezzi dovuto al passaggio all'euro, il cosiddetto change-over, e' stato dello 0,16%. Nella tabella sotto riportata vengono esaminati i prezzi al produttore, cioe' all'agricoltore di alcuni prodotti ortofrutticoli (quelli per intenderci che sono aumentati di piu'), rilevati dall'Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), tra giugno 2001 e giugno 2002.

7 prodotti sui 12 esaminati hanno registrato una diminuzione dei prezzi al produttore, 1 e' rimasto stabile e 4 sono aumentati. Nella prima colonna sono elencati i prodotti presi in esame, nella seconda e terza sono indicati i prezzi rilevati a giugno 2001 e giugno 2002, nella quarta sono mostrati i costi medi riscontrati in alcuni mercati e supermercati di Roma, nella quinta sono scritte le percentuali di aumento dei prezzi dal produttore al consumatore, il ricarico, cioe' quello che intascano intermediari e commercianti, nella sesta colonna sono elencate le differenze percentuali dei prezzi pagati al produttore negli anni 2001-2002.

Dal confronto si evince che i la maggioranza dei prezzi diminuivano all'origine, cioe' al produttore e aumentavano al dettaglio, cioe' al consumatore. Responsabile dunque e' l'euro o i commercianti?

I prezzi sono in euro/ kg di prodotto.

(1) PRODOTTI
(2) PREZZI AL PRODUTTORE 2001 e 2002
(3) PREZZI AL CONSUMATORE
(4) AUMENTO % DEI PREZZI DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE
(5) DIFFERENZA % DEI PREZZI PAGATI AL PRODUTTORE 2001-2002

1- Albicocche; 2- 0,77 e 0,68; 3- 2; 4- 194%; 5- meno 12%
1- Carote; 2- 0,31 e 0,11; 3- 1,02; 4- 827%; 5- meno 65%
1- Cetrioli; 2- 0,55 e 0,24; 3- 1,40; 4- 483%; 5- meno 56%
1- Limoni; 2- 0,22 e 0,25; 3- 1,29; 4- 416%; 5- piu' 5%
1- Melanzane; 2- 0,55 e 0,47; 3- 1; 4- 113%; 5- meno 14%
1- Meloni; 2- 0,66 e 0,66; 3- 1; 4- 52%; 5- 0%
1- Peperoni; 2- 0,54 e 0,57; 3- 1,35; 4- 137%; 5- piu' 5%
1- Pere; 2- 0,59 e 0,78; 3- 1,50; 4- 92%; 5- piu' 32%
1- Pesche; 2- 0,68 e 0,53; 3- 1,50; 4- 183%; 5- meno 22%
1- Pomodori; 2- 0,65 e 0,60; 3- 1,50; 4- 150%; 5- meno 8%
1- Radicchio; 2- 0,82 e 1,16; 3- 4; 4- 245%; 5- piu' 41%
1- Zucchine; 2- 0,37 e 0,30; 3- 2; 4- 567%; 5- meno 19%

Aduc

PROVIAMO LE PRIMARIE ON LINE CON I GIROTONDI 


E' un primo tentativo, mai provato in Italia, di raccogliere migliaia di pareri in pochi giorni su questo problema.

Per fare ciò abbiamo sviluppato un nostro software (il Pro.pri.) che ci permetterà di raggiungere dei risultati di certo significativi e sicuramente rappresentativi.

Per evitare "inghippi" e rendere trasparente e democratica l'iniziativa, abbiamo diviso la consultazione in due fasi.

PRIMA FASE
Da lunedì 26 gennaio a lunedì 2 febbraio


Chi vorrà proporre delle candidature, lo potrà fare liberamente sul sito www.igirotondi.it .

Ciascuno potrà inserire fino a 5 nomi di candidati da proporre per la fase due, ma lo potrà fare solo una volta (controlleremo gli indirizzi IP dei proponenti).
Questo servirà solamente a raccogliere i nomi di coloro che parteciperanno alla seconda fase: quella del vero voto online.

Quindi (in questa fase) non considereremo quante volte un singolo nome sia stato nominato: la lista dei candidati da votare online (dal 3 al 10 febbraio) comprenderà (in ordine strettamente alfabetico) TUTTI COLORO CHE SONO STATI NOMINATI.

SECONDA FASE
Da martedì 3 febbraio alla mezzanotte di martedì 10 febbraio


Qui inizia la vera fase di voto online.

Ciascuno potrà dare la propria preferenza ad uno solo dei nomi presenti nella lista raccolta nella prima fase ma, PER CONFERMARE IL PROPRIO VOTO, sarà necessario lasciare il proprio numero di cellulare (che verrà usato SOLO per il controllo e poi immediatamente cancellato dagli archivi).

Si riceverà IMMEDIATAMENTE (via sms) una password che rappresenterà la vera e propria SCHEDA ELETTORALE.

Con tale password si dovrà confermare online (sempre sul sito www.igirotondi.it) la propria preferenza che, solo da quel momento, entrerà nella classifica.
La classifica verrà aggiornata automaticamente.

Questo per evitare che una singola persona possa votare più volte, salvo i casi (che riteniamo rari) in cui uno disponga di più numeri di cellulari, ma anche in questo caso vi sarà il controllo degli indirizzi IP dei votanti.

Invitiamo tutti a diffondere il più possibile l'iniziativa, magari copiando nei propri siti il bannerino qui sotto ed il link al nostro sito.

Gianfranco Mascia
www.igirotondi.it

domenica, gennaio 25, 2004

CODACONS: PARTITO PER DIRITTI DEI CITTADINI. PRESTO RACCOLTA FIRME 


CONSUMATORI: SBARCANO IN POLITICA CON LISTA PER EUROPEE


ROMA, 25 GEN - I consumatori 'scendono in campo' e annunciano la nascita di una nuova lista elettorale che si candiderà alle prossime elezioni europee.

L'iniziativa parte dal Codacons, una delle associazioni dell'Intesa dei consumatori, che in occasione delle consultazioni della prossima primavera presenterà 'Icona - Consumatori e ambiente', un partito che vuole essere trasversale e che punta a diventare portavoce nelle istituzioni delle esigenze e dei diritti dei cittadini.

Il progetto, annuncia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, è per ora ancora in embrione, ma le intenzioni ci sono già tutte.

"Tra consumatori e ambientalisti - spiega Rienzi - stiamo organizzando la raccolta delle firme per una lista che mandi a rappresentare concretamente i cittadini coloro che lo hanno già fatto in questi anni senza guardare il colore di chi dovevano criticare e attaccare".

Tra le priorità indicate dal Codacons ci sono "una adeguata legge di tutela del risparmio, che consenta il rimborso immediato dei truffati, controlli veri e misure concrete per garantire la sicurezza dei cibi che mangiamo e soprattutto strumenti efficaci contro l'aumento selvaggio dei prezzi".

L'inflazione, i rincari e gli arrotondamenti da euro sono stati infatti in questi ultimi due anni i veri cavalli di battaglia delle associazioni dei consumatori, che la settimana scorsa, ricorda Rienzi, hanno vinto la prima causa contro il "caro-cappuccino" ottenendo la condanna del barista che aveva ritoccato al rialzo il prezzo della bevanda.

Ed è proprio sulle responsabilità dei commercianti dopo il changeover lira-euro che insiste il Codacons intervenendo nelle ultime polemiche tra Berlusconi e Prodi. "Hanno torto e ragione ambedue: - spiega provocatoriamente Rienzi - l'euro ha consentito ad un governo inefficiente e a commercianti disonesti di rapinarci.

Quindi è vero che è stata colpa dell'euro, pistola necessaria per lo sviluppo dell'Europa, ma chi ha tirato il grilletto sono stati governo e commercianti".

Icona sarà "una lista trasversale ai partiti" e Rienzi è convinto che un effetto positivo lo avrà a prescindere dal risultato elettorale che riuscirà effettivamente ad ottenere: "anche se non prenderà un solo voto servirà a far inserire nei programmi dei partiti misure a favore dei consumatori".

(Fonte ANSA, Ufficio Stampa Codacons)

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