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sabato, settembre 25, 2010

Insulti, minacce, diffamazione e calunnia... tutto su Biagioquotidiano 

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https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf6ygqj5c3ZiRcLRTWjvUf44XOnGjPE2YMZQD98HImCrxGHVnV0uzse6hI7jEUw5vyNphODL4-YHHI3SSrMC9ecZObnNWB4cJNXGvszNOmq8SjwNZ-z3x3iGYSfayeDROXhbfJ/s1600/2010-09-25_171219_insulti.jpg


Anonimo ha detto (anzi ha scritto), il 25 settembre 2010 alle ore 13:54

la seguente MINACCIA DI MORTE ai miei danni:



"Grande tr*oia oggi niente def*ecazi*oni?"



Che cosa rispondere, visto che ci ha già pensato lui direttamente sul blog dei prezzolati del porno, divenuti i fornitori di servizi per una casa editrice, per gli sfruttatori atu, per associazioni e gruppettari intenzionati ad appropriarsi indebitamente di pezzi interi della mia esistenza???

Considerato che è così ovunque e così scrivono "di me" su tutte le pagine, siti, blog o socialnetwork si fa presto a comprendere il target del genere di personaggio che frequenta questi luoghi.

Io sono sicura di una cosa sola: gli autori in galera ci vanno e in buona compagnia dei loro fiancheggiatori.

Dovessi fare solo questo in tutta la mia vita.



L'originale è a questo link...

... a proposito, lo stalker viareggino chiama "aria fritta" 24 mesi di molestie e violenza privata.

L.M.

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venerdì, settembre 24, 2010

Prossimamente in scena 

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Un cospicuo stralcio del processo contro gli autori del furto del gruppo a favore delle cellule staminali per malattie gravi.

Grata alla Aliberti per aver evidenziato di essere parte della operazione di dossieraggio ai miei danni, in modo tale che io potessi denunciare ancora.

L.M.

mercoledì, settembre 22, 2010

Stalking ai danni di mia figlia 




Nell'ultimo periodo la criminalità capitanata da Sorbi e Dallaturca, in nome e per conto Fatima Giammetta, Giovanni Battista Gallus e Francesco Meloni si è espressa in un continuum di minacce ai danni di mia figlia Tiziana.

Non contenti di aver pubblicato centinaia di volte il mio numero telefonico, l'indirizzo abitativo ora questa delinquenza sta scandagliando la nostra vita privata.

Questo genere di minacciose molestie sono state già denunciate a far data con l'episodio più grave, a titolo di integrazione di denuncia in data 26 agosto 2010.

Ogni altro scritto sarà dato ad integrazione presso la segreteria del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Roma.

martedì, settembre 21, 2010

Leo Taxil per gli ignoranti di Falsi Abusi 

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http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/25/Masons_baphomet.jpg


Fintanto che io non ho nominato il pubblicista francese della fine dell'ottocento, autore della duplice truffa editoriale ai danni della Chiesa e della Massoneria Universale, nessuno di lor signori millantatori era a conoscenza dell'esistenza di questo personaggio.

Anche su wikipedia ne sanno pochissimo e la scheda è appena abbozzata.

E non c'è molto di più da dire.

Quello che nessuno di voi ha capito, nonostante il riassunto "pro appesantimento del testo wikipediano, scritto senza sapere e senza cultura dall'anonimo Sarvan '70 e pubblicato sul blog del pedofilo Maxi Fasso (si veda lo scritto contro Frassi l'originale cliccando a questo link),


è che si trattava di un mistificatore,


PER TUTTI, senza albergo, cattolici e massoni,


punto e basta.



Come spiegare ad una platea di mistificatori, chi fosse mai un mistificatore dello scorso secolo?

Il paragone più efficace che mi viene in mente sono i gruppi facebook fasulli, sì proprio quelli da voi creati con la complicità di Adiantum e della Gesef, e tutto l'orrore della violenza "istigata" contro le donne che esprimono.

Oppure potrebbe essere il gruppo di Massimo Piscopo e Andrea Andy Vita, che nasce da due vecchi omosessuali e pedofili e conta tra gli iscritti Maxi Fasso, al solo scopo di irretire e rimorchiare minorenni.

Quello è proprio il genere di mistificazione alla Leo Taxil.

Leo Taxil inoltre era una "lavandara" e anche parecchio volgare.

Infatti Leo Taxil oggi è redivivo in Maxi Fasso, Sarvan 70, Sissimo Neuro, Third_Eye, Ugo e il giustiziere. Uomini violenti e volgari che coprono le proprie malefatte con uno pseudonimo.

Leo Taxil/Diana Vaughan oggi è REI, avvocati e consulenti tutti insieme via web, uniti per diffamare vittime ed inquirenti, intenti solo ad intessere trame che cadono al primo starnuto delle persone per bene e/o quando, finalmente, un magistrato serio interviene a porre fine allo scempio e alla cultura della violenza.

Ma lui, Leo Taxil, con voi non avrebbe fatto nessuna comunella.

Meglio agire da soli, perché voi insieme siete tutti carne di condannato.


http://www.ablog.ro/img/200703/14823.gif


Così e che sia chiaro per il fantomatico Sarvan '70:

Voi tutti non avete il target per confutare me.

L.M.

La storia di oggi, nell'anniversario di Rosario Angelo Livatino 

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https://hjhxvg.bay.livefilestore.com/y1m4OUfpec_pxJ5Lk_Atp-iWT37UK6CQwIutivCuctrOplREYZ0obK6cm1wtTpecKOMOZVwtP21IdR57B889nrFzd8dG-gpejmPxATttGWLF2IeEPwchKYKMmqnHrWYrJ2PZUf555MuZqJ3JgM2Oka0aQ/Il%20giudice%20Rosario%20Livatino.jpg

Canicattì, 3 ottobre 1952 – Agrigento, 21 settembre 1990


Da Wikipedia: Figlio dell'avvocato Vincenzo e della signora Rosalia Corbo. Conseguita la maturità presso il liceo classico Ugo Foscolo, nel 1971 s'iscrisse alla facoltà di giurisprudenza di Palermo nella quale si laureò nel 1975 cum laude. Tra il 1977 ed il 1978 prestò servizio come vicedirettore in prova presso l'Ufficio del Registro di Agrigento. Sempre nel 1978, dopo essersi classificato tra i primi in graduatoria nel concorso per uditore giudiziario, entrò in magistratura presso il Tribunale di Caltanissetta.

Nel 1979 diventò sostituto procuratore presso il tribunale di Agrigento e ricoprì la carica fino al 1989, quando assunse il ruolo di giudice a latere.

Venne ucciso il 21 settembre del 1990 sulla SS 640 mentre si recava, senza scorta, in tribunale, per mano di quattro sicari assoldati dalla Stidda agrigentina, organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra. Del delitto fu testimone oculare Pietro Nava, sulla base delle cui dichiarazioni furono individuati gli esecutori dell'omicidio.

Nella sua attività si era occupato di quella che sarebbe esplosa come la Tangentopoli Siciliana ed aveva messo a segno numerosi colpi nei confronti della mafia, attraverso lo strumento della confisca dei beni.

Non molti giorni dopo la scoperta di legami mafia-massoneria, l'allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga lo definì sprezzantemente Il giudice ragazzino, e dopo la morte del magistrato l'Espresso sviscerò molti retroscena della faccenda.

Papa Giovanni Paolo II definì Rosario Livatino «martire della giustizia ed indirettamente della fede».

La sua figura è ricordata nel film di Alessandro Di Robilant "Il giudice ragazzino", uscito nel 1994. È invece del 1992 il libro omonimo, scritto da Nando Dalla Chiesa.


- LA STORIA DI OGGI -


Il 3 luglio 2009 una arrivista siciliana, donna senza cultura e senza storia, con preciso intento al raggiro e sfruttando la buona fede di Loredana Morandi, impegnata da più eventi contemporaneamente a sostegno della vertenza degli Informatici ATU (assistenza tecnica agli uffici giudiziari)

le impose, per il proprio lancio con la stampa e per il proprio interesse:

l'iscrizione della lobby paramassonica denominata LIDU (Lega Italiana Diritti Umani) ad un convegno della Associazione Nazionale Magistrati proprio presso il Tribunale di Caltanissetta, sede dove il giovane magistrato ucciso dalla mafia prestò il suo primo servizio.

La vergogna più grande dell'incultura e dello sfruttamento

Molti eventi dannosi all'Italia e alla sua popolazione sono legati alla figura emblematica del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e restano a tutt'oggi un mistero, tra questi l'assassinio brutale di Giorgiana Masi e il sequestro dell'onorevole Moro.

Una verità invece è palese sul più recente dispregio della figura del giovane e coraggioso Rosario Livatino: la loggia coperta/comitato di affari denominata LIDU apparteneva, lui in vita, proprio ai potentati personali di Kossiga.

Dopo l'apologia ai reati di pedofilia di Gioacchino Genchi data in un Aula di Giustizia a Palermo e divulgata in video via Facebook, c'è qualche altro siciliano mafioso interessato a farsi denunciare?

Che si faccia pure avanti.

Io non lo temo.

Loredana Morandi

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