sabato, febbraio 21, 2004
Slai Cobas Alfa di Arese: Appello ai compagni
Sabato 28 febbraio, come avrete letto, i compagni dello Slai Cobas dell'Alfa di Arese assieme ai compagni dello Slai Cobas dell'Alfa Sud si presenteranno davanti ai cancelli della fabbrica di Pomigliano per contestare l'uso straripante degli straordinari in concomitanza con la chiusura dell'Alfa di Arese.
Si tratta di un gesto di militanza che ha un alto e generale valore simbolico contro le modalità con cui il padronato sta spazzando via posti di lavoro dappertutto per offrirne altri imponendo il ricatto di sempre più disumane condizioni di lavoro.
Lanciamo l'appello a tutti i compagni che riescono a venire a darci una mano.
L'appello si rivolge in modo particolare ai compagni delle fabbriche Fiat.
Dall'Alfa di Arese ( portineria centrale) i pulman partiranno venerdì 27 febbraio alle ore 16. E rientreranno entro la serata di sabato 28. I compagni dell'area nord che intendono aggregarsi devono comunicarcelo.
Ai compagni del centro-sud che riescono a portare la loro presenza ricordiamo che l'appuntamento è alle ore 4 del mattino di sabato 28 davanti all'ingresso della fabbrica di Pomigliano.
Slai Cobas Alfa Romeo di Arese
Slai Cobas Fiat Auto Pomigliano
SCIOPERO GENERALE USI-AIT e CUB IL 12 MARZO
SCIOPERO GENERALE
di tutte le categorie pubbliche e private per l'intera giornata del 12 marzo 2004
Il governo in questi giorni:
STA COLPENDO NUOVAMENTE LE PENSIONI, AUMENTANDO L'ETA' PENSIONABILE A TUTTO DANNO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI E DEGLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI;
VUOLE DI NUOVO INTERVENIRE PESANTEMENTE NELLA LIMITAZIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO PROPONENDO REFERENDUM E LISTE PREVENTIVE DEGLI SCIOPERANTI, SANZIONI EROGATE DIRETTAMENTE DALLE PREFETTURE SULLE BUSTE PAGHE, ECC.QUESTA E' UNA PRASSI FASCISTA (MANCA SOLO L'ARRESTO DEGLI SCIOPERANTI);
CONFERMA CHE SIAMO UN PAESE IN GUERRA CON LA PRESENZA DI TRUPPE ITALIANE DI OCCUPAZIONE MANDATE IN IRAQ COME IN TANTI ALTRE PARTI DEL MONDO A REPRIMERE I POPOLI IN LOTTA.
Tutto questo avviene grazie alla copertura e alla complicità dell'Ulivo e del sindacalismo confederale.
Contro questi violenti attacchi a diritti e libertà, per rilanciare una conflittualità e una piattaforma rivendicativa di classe, l'U.S.I.-A.I.T. (UNIONE SINDACALE ITALIANA) ha proclamato, insieme alla CUB, una nuova giornata di sciopero generale per il 12 marzo rilanciando la sua parola d'ordine:
PENSIONI, GUERRA E DIRITTI:
SCIOPERO, LIBERTA' E RIVOLTA SINDACALE !!!
La Segreteria Nazionale USI-AIT
Careri Gianfranco
venerdì, febbraio 20, 2004
RISPARMIO TRADITO. AUDIZIONE UNICREDIT: TUTTO A POSTO?
MENTRE PARTE LA CAMPAGNA ELETTORALE E TUTTI PROMETTONO SULLA BASE DI UNA PROPOSTA DEL GOVERNO CHE NON PREVEDE I CONTROLLI CONTRO LA FORMAZIONE DELLE TRUFFE
Firenze, 20 febbraio 2004. Anche l'audizione parlamentare di questa mattina dell'amministratore delegato di Unicredit, ha dato gli stessi risultati di tutti gli altri che, in qualche modo, avrebbero potuto avere a che fare con i crack finanziari di questi ultimi mesi, e la conseguente voragine di soldi dei risparmiatori che avevano dato fiducia. Quindi Bankitalia non ne sa, non ne sapeva e non ne poteva sapere alcunche'. Consob non ne sa, non ne sapeva e non ne poteva sapere altrettanto alcunche'.
E cosi' per una delle banche elargiva fiducia a queste aziende: non poteva sapere. E' la frase magica. Noi ovviamente non siamo in grado di dire se Unicredit o altre banche ne fossero responsabili: sara' la magistratura a dircelo. Ma che Parmalat e Cirio (pur nella diversita' dei due casi) facessero tutto da sole ... ci crediamo poco.
Cosi' come crediamo poco che il sistema politico che si sta ora muovendo per "salvare" i malcapitati, ed "evitare" altre situazione del genere, stia facendo qualcosa di concreto. A parte il regolamento di conti tra il governatore di Bankitalia e il ministro dell'Economia, per il resto c'e' un'altra frase magica: "aiutare i risparmiatori". E' sulla bocca di tutti i politici, in processione a Parma nelle settimane scorse e come faranno anche nelle prossime, fino a meta' giugno quando, celebrate le elezioni, torneranno ognuno nei propri incontri di partito per le spartizioni abituali.
A conferma di questo ricordiamo i provvedimenti del Governo che, se e quando si discuteranno, non prendono in considerazione gli unici controlli che in qualche modo potrebbero evitare il ripetersi di quanto accaduto: quelli per evitare il conflitto di interessi tra controllori e controllati. Quindi che i membri dei consigli di amministrazione delle aziende siano indipendenti dalla proprieta' e dall'amministrazione, cosi' come i membri dei collegi sindacali e i revisori dei conti (magari nominati da autorita' altrettanto indipendenti).
Questo perche' le autorita' attuali di controllo e quelle future che verranno, continueranno a non poter garantire la scoperta della truffa li' dove si forma (la disonesta' dell'amministratore), ma potranno eventualmente scoprila solo a cose gia' fatte, e quindi a risparmiatori gia' gabellati.
Fanta-politica? Fanta-finanza? Non ci sembra, cosi' come non ci sembra che da parte di politici e uomini di banche e finanza ci sia questa volonta'. Figuriamoci poi con la campagna elettorale incominciata e con il consolidamento dei tradizionali rapporti politica-finanza per garantirsi i posti di potere e la continuita' degli stessi. I risparmiatori sono solo nelle parole.
Quindi per conto nostro non possiamo fare affidamento a nulla. Aspettiamo il passaggio delle elezioni, perche' oggi alcuna proposta e' credibile, e, nel frattempo, continuiamo con le strade intraprese: quella giudiziale in Italia e negli Usa (class action), e quella di informazione e consulenza per una sorta di riduzione del danno.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
AUDIZIONE DELLE BANCHE IN PARLAMENTO: ALTRO CHE TRUFFATE, HANNO AGGIRATO LA NORMATIVA SUL COLLOCAMENTO DELLE OBBLIGAZIONI
Firenze 20 febbraio 2004. Secondo i vertici delle principali banche Italiane, sul caso Parmalat il sistema bancario non ha nessuna responsabilita' in quanto e' parte truffata.
Quello che non si dice e' che in Italia vi e' stato, con il contributo fattivo delle banche, la sistematica elusione dell'art.2410 cod. civ. (vecchio codice), riformulato nell' art.2412 cod. civ., che ha permesso a Cirio, Parmalat, Giacomelli ed altre, l'emissione, per mezzo di societa' estere, di prestiti obbligazionari per un ammontare che talvolta supera di quattro o cinque volte il patrimonio della societa' del gruppo emittente.
Questi titoli, cosi' concepiti, non potevano essere collocati al pubblico retail dei risparmiatori ed allora le banche hanno escogitato lo stratagemma di acquistale in prima persona per poi rivenderle immediatamente dopo in
contropartita diretta. Di fatto, pero', si trattava di sollecitazione al pubblico risparmio camuffata e questo ha permesso alle banche di eludere gli obblighi informativi tipici della sollecitazione al pubblico risparmio (uno
per tutti: la consegna del prospetto informativo).
Questo comportamento era conveniente per le imprese perche' eludevano i limiti all'indebitamento previsti dal codice civile,e per le banche perche' eludevano gli obblighi previsti dal testo unico della finanza. Che il meccanismo fosse discutibile e' evidente anche dal nuovo ddl sulla tutela del risparmio. Quando verra' approvato, infatti, ai sensi degli art. 38 e 39, le banche che trasferiranno ai risparmiatori obbligazioni destinate agli investitori istituzionali saranno direttamente responsabili dell'eventuale fallimento della societa' emittente.
A questo punto, pero', il meccanismo e' fin troppo chiaro ed e' necessario chiamare le banche alle proprie responsabilita'.
Alessandro Pedone, consulente Aduc per la tutela del risparmio
DL SALVARETI: SIDDI (Fnsi), PIATTO SERVITO MA I NODI DA SCIOGLIERE RESTANO TUTTI
“Il piatto è servito. Lo status quo è assicurato. Ma c’è ben poco per dire che tutto è a posto. Il tempo dato per salvare Rete 4 dal passaggio sul satellite è rapportato ad elementi indeterminati e non cancella affatto l’inderogabile esigenza di un nuovo sistema di regole e di garanzie per il pluralismo.
Il voto di fiducia sul decreto salvareti è un espediente che ha bloccato ogni ulteriore confronto parlamentare ma amplifica i nodi da sciogliere che restano tutti.
Il caos rischia di crescere sia per l’indeterminatezza di norme sbilanciate sia per la torbida confusione politica in cui sono maturate.
Se si vuole, se c’è un sussulto in chi ha fatto le scelte di oggi, come ieri aveva fatto con il tentativo (per ora abortito) di blindare la legge Gasparri, c’è un tempo in più. E’ il tempo per correggere in modo radicale e bipartisan una legge sbagliata, eliminando prevaricazioni e squilibri accentuati dalla “Gasparri”.
Si tratta di introdurre le garanzie di un effettivo pluralismo dei mezzi e delle voci dell’informazione, che corrispondano all’esigenza di assicurare in ogni stagione i diritti di cittadinanza di tutti e l’espressione corretta di maggioranza e opposizione. Ne va di mezzo anche la qualità e la quantità dei posti di lavoro nel settore.
Oggi tutto questo pare utopia. Ma continueremo a porre la questione all’attenzione di tutti perché problemi aperti di tale rilevanza non si cancellano”.
Roma, 20 febbraio 2004
Franco Siddi
Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana
MYWAY-4YOU. MPS HA MESSO A BILANCIO 85 MLN DI EURO PER RIMBORSARE I RISPARMIATORI TRADITI?
SOLO IL 5% DEI RICAVI REALIZZATI SEMPRE CON QUESTI PRODOTTI!
Firenze 20 febbraio 2004. Da notizie stampa si apprende che il Monte dei Paschi di Siena avrebbe contabilizzato previsioni di perdite legate ai MyWay-4You per i rimborsi dei tavoli di conciliazione e per le cause civili pari a 85 milioni di euro. Cioe' una cifra ridicola, solo il 5%, rispetto ai profitti realizzati attraverso questi mutui travestiti da piani finanziari.
Cerchiamo di comprendere quanto il gruppo MPS ha guadagnato con questi prodotti e per farlo partiamo da un caso concreto di un risparmiatore tradito fra le centinaia che sono in causa contro il gruppo Monte dei Paschi di Siena.
Il sig. Luca della provincia di Pisa ha sottoscritto il 20 Aprile del 2001 due piani "4You" per 30 anni (357 rate mensili) presso la Banca Toscana. I "4You" sono stati sottoscritti dietro un velato ricatto per ottenere un finanziamento all'azienda di famiglia. La rata mensile complessiva e' di 542,28 euro. Il totale dell'importo finanziato con il muto e' pari a 82.698,05 euro.
Con questi soldi sono state acquistate, oltre ai fondi comuni azionari dello stesso gruppo, obbligazioni zero coupon Banca Agricola Mantovana (ISIN IT0003107767), banca dello stesso gruppo Monte dei Paschi di Siena, al prezzo di 22,39 centesimi, per un ammontare pari a ? 50.162,15. Ebbene, quella stessa obbligazione, come si puo' chiaramente leggere dal regolamento di emissione, e' stata collocata il 18 Aprile 2001 (solo due giorni prima della firma del contratto del sig. Luca) al prezzo di 16,75 centesimi.
Cio' significa che il sig. Luca ha pagato l'obbligazione il 33,69% in piu' del suo valore, ovvero ha regalato al gruppo MPS 16.901,85 euro.
In altri termini circa un quinto del capitale finanziato e' stato incamerato direttamente fra i guadagni della banca commettendo, sul piano civile una violazione al regolamento Consob 11522 art. 32, e sul piano penale -secondo
alcuni pubblici ministeri che stanno indagando sul caso- il reato di truffa contrattuale.
Ma veniamo ai conti. Dei 193.594,78 euro che il sig. Luca dovrebbe dare alla banca, 110.896,73 euro sono di soli interessi, cioe' il 57,28%. 16.901,85 euro, come gia' detto, sono di sovrapprezzo della componente obbligazionaria, quindi il 66% del totale dei versamenti si trasformeranno in ricavi per la Banca.
Secondo le stime del nuovo vice direttore generale Emilio Tonini, il totale dei versamenti che i clienti del gruppo MPS dovrebbero fare per questi mutui di scopo camuffati da piani finanziari sarebbero 3,4 miliardi di euro.
Volendo fare una stima per difetto, diciamo che solo il 50% di questa cifra finira' fra i ricavi della Banca quindi 1,7 miliardi di euro.
Concludendo, la Banca da questa operazione dovrebbe ricavare 1 miliardo e 700 milioni di euro e ne ha accantonati, per i risarcimenti e le cause, solo 85 milioni ovvero il 5% dei ricavi realizzati! Complimenti alla Banca!
Complimenti alle autorita' di controllo e complimenti alle associazioni di consumatori che continuano ad appoggiare l'operato della banca con la foglia di fico delle commissioni di conciliazione!
Alessandro Pedone, consulente Aduc per la tutela del risparmio
COTOLETTE IMPANATE DI POLLO: COSA C'E' DENTRO?
Roma, 20.2.2004. Pronte per l'uso, basta un po' di olio, una padella e in cinque minuti sono in tavola: ideali per le famiglie indaffarate che non hanno tempo o voglia di preparare la cena. Si trovano spesso anche nei panini venduti da bar e tavole calde.
A vederle appaiono invitanti e gustose. Ma cosa c'e' nelle "cotolette impanate di filetti di pollo"?
Chiariamo subito che il termine "filetti di pollo" non ci risulta abbia definizione normativa, sappiamo che c'e' il pollo, allevato in batteria e macellato entro 60 giorni. La carne non primeggia in qualita', spesso formata da scarti anche se di carne magra.
Le uova probabilmente sono in polvere, visto che non c'e' la specifica "fresche" e considerato che nella composizione e' indicata l'acqua, con la quale si scioglie la polvere stessa. L'ascorbato di sodio (E 301) e' un antiossidante e serve a mantenere un bel colore chiaro al prodotto. Gli aromi che servono a dare il sapore sono in prevalenza artificiali (ma non c'e' scritto!) e ovviamente costruiti in fabbrica.
Il pangrattato, la farina, il succo di limone, il formaggio (quale?) e le spezie completano la composizione. Consigliamo di utilizzare 10 minuti in piu' della propria vita per prepararsi in casa una bella cotoletta impanata di pollo. Meglio con "pollo rurale allevato in liberta'" e uova fresche.
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
giovedì, febbraio 19, 2004
ACQUISTA CELLULARE SU INTERNET E RICEVE PATATE E MANDARINI, IL CODACONS: ATTENZIONE ALLE TRUFFE!
ECCO IL DECALOGO DELL’ASSOCIAZIONE PER GLI ACQUISTI VIA INTERNET
Singolare il caso della donna che ha acquistato un cellulare su internet ricevendo invece 2 patate e 2 mandarini. Ma non è l’unico. Numerose sono infatti le lamentele pervenute all’associazione da parte di consumatori che hanno effettuato acquisti in rete rimanendo delusi del servizio o del bene acquistato.
Il Codacons invita quindi i navigatori/consumatori a prestare la massima attenzione al momento degli acquisti in internet e diffonde alcune semplici regole che, se seguite, possono evitare brutte sorprese:
1) controllate l’esistenza del venditore. Accertarne la sede legale, l’indirizzo e il numero telefonico. Per essere più sicuri inviate una mail chiedendo maggiori informazioni;
2) leggere attentamente le condizioni di acquisto e diffidare da clausole poco chiare;
3) confrontate i prezzi attraverso più siti di e-commerce;
4) accertatevi che sia chiaramente indicato il diritto di recesso;
5) controllate a quanto ammontano le spese di spedizione;
6) stampare sempre le pagine del sito e annotare l’indirizzo web;
7) in caso di brutte sorprese ricordarsi del diritto di recesso che ammonta a 10 giorni;
8) non inserire i dati della propria carta di credito in quei siti che non risultano protetti da sistemi di sicurezza internazionali;
9) dopo aver fatto l’acquisto non sarebbe male controllare i successivi estratti conto bancari e postali.
MORTA DOPO IL RIFIUTO DELL’AMPUTAZIONE
IL CODACONS: ORA SPETTA ALLA PROCURA ACCERTARE L’AGEVOLAZIONE AL SUICIDIO
“Con tristezza apprendiamo al notizia della morte della donna che rifiutò l’amputazione”. Questo il commento dell’Avv. Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, alla notizia della morte di Maria. L’associazione, quando scoppiò il caso, decise di intervenire con un esposto alla Procura di Milano e Genova, alla luce della possibile agevolazione al suicidio.
“Ora – prosegue Rienzi – aspettiamo che i magistrati facciano il proprio dovere accertando se nella vicenda sia o meno ravvisabile l’ipotesi di agevolazione al suicidio verso i soggetti che le autorità riterranno responsabili”.
AVVOCATI, TV E CONCORRENZA...
C'è un avvocato che tratta i contratti degli artisti con la Rai la cui moglie è ospite pagata di una trasmissione RAI.
C'è un avvocato ospite fisso di una trasmissione Mediaset che difende un programma RAI davanti al Giudice penale.
C'era una volta un gruppo di avvocati che difendeva banchieri e industriali e ora si trova a San Vittore...
Chi indovina i nomi vince:
1 - per i tre nomi , una notte a Porta a Porta solo con Vespa
2 - per due nomi, un weekend d'amore con Costanzo o la De Filippi a seconda del sesso del vincitore
3 - per un solo nome, la partecipazione ad “Affari tuoi” ma con un pacco da 10 euro
Codacons
IL SENATORE COSSIGA PRESIDENTE ONORARIO DI INTESACONSUMATORI
Il Presidente emerito della Repubblica, Senatore Francesco Cossiga, ha ricevuto ieri sera, nella sua residenza romana, i 4 presidenti dell'Intesaconsumatori, Carlo Pileri (Adoc); Elio Lannutti (Adusbef); Carlo Rienzi (Codacons); Rosario Trefiletti (Federconsumatori), per uno scambio di vedute sullo spinoso problema del risparmio tradito, che ha coinvolto, dallo scandalo Bipop-Carire dell'ottobre 2001, circa 825.000 risparmiatori per un controvalore di 37 miliardi di euro.
Nel lungo, cordiale ed "amichevole" colloquio, sono stati trattati, oltre alla questione all'ordine del giorno del risparmio e di una efficace tutela dei risparmiatori e di strumenti legislativi adeguati che non possono prescindere dal rimborso da parte delle banche ai risparmiatori dei prodotti "bidone" piazzati quale misura imprescindibile per ripristinare fiducia, anche temi di attualità politica.
Il senatore Cossiga, ferrato anche nelle questioni consumeristiche, ha accolto con entusiasmo la proposta di assumere la presidenza onoraria dell'Intesaconsumatori per dare più efficacia alla tutela dei diritti.
Intesaconsumatori
FNSI replica al Sole 24ore sui cococo
Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha inviato al direttore del Sole 24 Ore, Guido Gentili, la seguente lettera:
“Nel numero odierno de “Il Sole 24 Ore”, giovedì 19 febbraio 2004 pagina 31, è stato pubblicato un articolo nel quale, in relazione alla recente entrata in vigore della normativa sulle collaborazioni coordinate e continuative prevista dalla così detta Legge Biagi, si fa propria la tesi sostenuta dall’Ordine Regionale della Lombardia, in contrasto peraltro, con quanto già sostenuto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dalla Federazione Nazionale della Stampa, che “l’esclusione prevista per gli albi non ha effetto sui pubblicisti”.
Si tratta di una affermazione del tutto infondata - dichiara il Segretario Generale della Fnsi - che rischia di ingenerare equivoci interpretativi che non hanno ragione d’essere. Come è noto il decreto legislativo 10 settembre 2003 n. 276 ha in particolare innovato la regolamentazione dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.), prevedendo che tali contratti possano essere vincolati “ad uno o più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore”. La legge, come ha precisato il Ministero del Lavoro con la sua circolare interpretativa, non ha inteso né sostituire né modificare l’articolo 409 del c.p.c. che ha introdotto la figura del co.co.co”.
Infatti, l’articolo 61 – continua la lettera del Segretario Generale della Fnsi - del decreto legislativo esclude dall’inquadramento tra le collaborazioni coordinate e continuative a progetto “le professioni intellettuali per le quali è necessaria l’iscrizione in appositi albi professionali”.
Poiché per l’esercizio dell’attività giornalistica, sia in regime di subordinazione che di autonomia, è necessaria l’iscrizione all’albo professionale dei giornalisti, a prescindere dalla sua suddivisone tra professionisti e pubblicisti, non esiste alcun dubbio di sorta che tutti i giornalisti, siano professionisti o pubblicisti, sono esclusi dall’ambito di applicazione delle collaborazioni coordinate e continuative a progetto. Interpretazioni difformi, come quelle diffuse oggi da “Il Sole 24 Ore” - conclude la lettera di Serventi Longhi - rischiano di ingenerare soltanto confusione”.
Prot. n. C/22. Roma, 19 febbraio 2004.
Paolo Serventi Longhi
Federazione Nazionale della Stampa Italiana
SOLDI UE PER LA RICERCA SUGLI EMBRIONI
NONOSTANTE L'ASSENZA ITALIANA (CHE COMUNQUE LA FINANZIA) SI PROCEDE. E NOI - NON STATO ITALIANO MA ITALIANI CONVINTI E INFORMATI- POSSIAMO E DOBBIAMO ESSERCI.
Firenze, 19 febbraio 2004. Il portavoce del commissario europeo alla ricerca, Philippe Busquin, ha fatto sapere che la Commissione ha l'obbligo di mettere in opera il programma quadro di ricerca, che prevede il finanziamento di ricerche su cellule staminali embrionali. Fino al 31 dicembre 2003 non era stato possibile in quanto c'era una moratoria che, pero', nel periodo della reggenza italiana, nonostante il forte impegno del nostro Paese per mettere piu' paletti possibile su questa ricerca, non e' successo nulla.
L'attuale reggenza irlandese ha fatto sapere che non intende mettere all'ordine del giorno questo argomento, per cui sono gia' stati pubblicati i bandi per i progetti di ricerca in materia. Ma -fanno sapere- per non urtare la sensibilita' di alcuni Paesi contrari a queste ricerche, per ora non verranno finanziate ricerche per l'estrazione di cellule staminali da embrioni ex-novo, ma ci si limitera' allo sviluppo di cellule staminali dagli embrioni avanzati dalle tecniche di fecondazione artificiale, i cosiddetti embrioni sovrannumerari.
La notizia e' di quelle molto importanti. Non solo per una comunita' scientifica sempre alla ricerca di fondi sempre insufficienti e, talvolta bloccati da muri ideologici e opportunismi politici, ma per chiunque. Perche' stiamo parlando di ricerca sulla rigenerazione dei tessuti, una pratica che vede gia' una certa applicazione con le cellule staminali adulte, ma un'altrettanta frustrazione di risultati, perche' queste adulte sono cellule che possono essere utilizzate solo dalla stessa persona da cui provengono e per lo stesso tessuto che dovrebbe essere ricostruito, e inoltre non hanno molte capacita' di rigenerazione; quelle embrionali, invece, non a caso sono chiamate "totipotenti", e dovrebbero essere anche polifunzionali.
Una frontiera tutt'altro che secondaria che, se pensiamo al successo registrato nei giorni scorsi da scienziati sudcoreani e americani che sono riusciti a clonare queste cellule embrionali (la cosiddetta clonazione umana terapeutica), spalancando cosi' le porte ad un loro uso massiccio, da' speranza alla soluzione di non poche malattie degenerative (tra l'altro sempre piu' diffuse) di fronte alle quali oggi la medicina alza le braccia.
Il nostro Paese -e' noto- ha deciso lo scorso 10 febbraio di essere assente, sancendo anche, per gli embrioni sovrannumerari dalle tecniche di fecondazione assistita, che e' meglio la spazzatura della ricerca. Noi crediamo sia inutile stracciarsi le vesta piu' di tanto, e non conviene stare a perdere tanto tempo al nostro livello legislativo.
Anche perche', quand'anche si riuscisse a modificare qualche virgola della legge, i compromessi e i ricatti politici per farlo, non porterebbero mai a soluzioni degne di far marciare la ricerca in modo spedito, semplice, a-ideologico: dovremmo sempre accontentarci di surrogati che porterebbero presumibilmente a ricerche-finzioni.
Noi e i malati abbiamo tempi diversi. La globalizzazione non puo' solo essere di prodotti alimentari, energetici, monetari, etc. Per cui conviene concentrare le proprie energie perche' li' dove la ricerca e' partita abbia piu' conforto e sostegno possibile. Un discorso e una pratica che vale per la Ue come per la Gran Bretagna, la Spagna e gli altri Paesi che sono partiti o stanno per partire con queste ricerche.
Fintanto che la legge ce lo consentira', quindi, dobbiamo continuare ad informare: sui potenziali benefici e sullo stato dei fatti li' dove questi ultimi procedono. Perche' -nonostante il Vaticano, il centro-destra, il centro-sinistra, il
centro-centro, il destra-centro, il sinistra-centro e chi piu' ne abbia piu' ne metta- la ricerca sugli embrioni va avanti, e' importante, sta cominciando ad avere i soldi di alcuni Stati, ed oggi ha anche i soldi della Ue (quindi anche parte dell'Iva che lo Stato italiano versa all'Unione). E nessuno la fermera'.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
TUMORI AL SENO E CONSERVANTI
Roma, 19.02.2004. L'Associazione oncologica tedesca mette in guardia dai deodoranti che contengono conservanti. Lo spunto viene da uno studio britannico apparso sul "Journal of Applied Toxicology", che ha analizzato
campioni di tessuto di donne affette da tumore al seno.
Ebbene 18 campioni su 20 hanno rilevato la presenza di conservanti identificati come E 214 ed E 219.
Ambedue sono autorizzati nell'Unione europea ma proibiti in Australia. Derivano dall'acido benzoico e svolgono azione fungicida e battericida. Sono presenti nei deodoranti ma anche negli alimenti, infatti, sono usati nelle gelatine di rivestimento dei prodotti a base di carne, pate', spuntini a base di cereali o patate, trattamenti di superficie per prodotti a base di carne essiccata o stagionata, dolci.
I ricercatori ritengono lo studio non conclusivo ma mettono le mani avanti. Consigli per i consumatori: meno additivi ci sono nei prodotti alimentari meglio e', occorre quindi orientarsi verso l'acquisto di prodotti freschi. L'invito e' esteso anche ai deodoranti.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Telefono antiplagio: preoccupante che Striscia la Notizia piaccia ai bambini
TELEFONO ANTIPLAGIO apprende con preoccupazione che, secondo un'indagine dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, la trasmissione televisiva preferita dai bambini e' Striscia la Notizia.
Nel commentare il risultato, il presidente dell'Osservatorio, Antonio Marziale, dimentica di evidenziare la gravita' del risultato: Striscia la Notizia, infatti, e' un programma scorretto, volgare, diseducativo, certamente non adatto a un pubblico di bambini, in particolare quando nella sua fascia oraria vengono pubblicizzati alcolici e superalcolici dalle proprieta' esaltanti e prodotti 'miracolosi' gia' giudicati ingannevoli dall'Antitrust.
Per non parlare dei vari sotterfugi di Antonio Ricci, tra cui quello di oscurare (in molti casi) i volti degli intervistati, impedendo al telespettatore di capire se si tratta di cittadini occasionali o attori. 19/2/04
www.antiplagio.org
mercoledì, febbraio 18, 2004
PREZZI: INTESACONSUMATORI LANCIA L’ALLARME SULLE TARIFFE PROFESSIONALI
CHIESTO AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA DI BLOCCARE OGNI AUMENTO DELLE TARIFFE DI AVVOCATI, NOTAI, ARCHITETTI, ECC. CHE SI RIFLETTONO SUL CARO-VITA
IL CONCORDATO FISCALE? SOLO FUMO NEGLI OCCHI
Mentre infuriano le polemiche sul caro prezzi e sulle misure di contrasto annunciate dal Governo, Intesaconsumatori sposta l’attenzione su un’altra questione direttamente legata al carovita ma da molti dimenticata: quella delle tariffe dei professionisti.
Avvocati, notai, commercialisti, architetti, geometri, artigiani – e la lista potrebbe essere ancora lunga – influiscono, attraverso le tariffe praticate ai clienti, i loro aumenti e il gioco dei minimi/massimi tariffari, sul carovita, determinando reazioni dirette sui prezzi. Senza contare che i controlli nel settore sono scarsi, per non dire inesistenti.
Per questo ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI chiedono al Ministero della Giustizia Castelli, che ha potere di autorizzare le variazioni delle tariffe dei professionisti, di bloccare ogni possibile aumento, al fine di contribuire, in maniera concreta, alla lotta al carovita, che passa anche per le tariffe di queste categorie che spesso, come nel caso dei notai che hanno aumentato fino all’80% le proprie tariffe, hanno un peso non indifferente sui bilanci delle famiglie.
Per quanto riguarda le misure previste da Tremonti per il controllo dei prezzi Intesaconsumatori ritiene che il concordato fiscale potrebbe risultare un regalo ai commercianti se non si modificano i criteri degli studi di settore che determinano le imposte da pagare. Infatti l’attuale sistema non garantisce equità di valutazione come per il sistema del price cup. Anche per gli studi di settore le 4 associazioni chiedono che la determinazione degli standard venga fatta con la partecipazione dei rappresentanti dei consumatori.
Intesaconsumatori
EVASIONE: IL CODACONS DENUNCIA IL PREMIER BERLUSCONI PER LE AFFERMAZIONI DI IERI
ISTIGAZIONE ALL’EVASIONE E INGIURIA VERSO CHI PAGA REGOLARMENTE LE TASSE
Il Codacons ha presentato oggi un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Roma contro il premier Berlusconi. All’associazione non sono piaciute le affermazioni di ieri del Presidente del consiglio in merito all’evasione.
Il Premier ha infatti affermato: “Se si chiedono imposte giuste non si pensa ad evadere, ma se si chiede il 50 per cento e passa di tasse, la richiesta è scorretta, e allora mi sento moralmente autorizzato, per quanto posso, ad evadere”.
“La gravità delle affermazioni di Berlusconi non sta tanto nell’eventuale l’istigazione all’evasione fiscale – afferma il Presidente Codacons, Avv. Carlo Rienzi – quanto nell’offesa ai tanti contribuenti che pagano le tasse regolarmente. Non è possibile in alcun modo giustificare gli evasori – continua Rienzi – indipendentemente dall’entità del carico fiscale, perché così si arreca un danno ed un’offesa ai contribuenti onesti”.
Il Codacons quindi, coadiuvato dall’associazione utenti finanziari aderente al Codacons, ha chiesto alla Procura di accertare se le affermazioni del Presidente del Consiglio possano in qualche modo configurare reati quali l’istigazione all’evasione o l’ingiuria verso chi paga regolarmente le tasse.
“Ci meravigliamo dell’immobilismo dell’opposizione sull’argomento – conclude Rienzi - Su un tema simile ci si aspettava interventi decisi da parte degli esponenti politici della sinistra, soprattutto di coloro che si battono o si sono battuti per la legalità e contro l’evasione”.
Codacons
FNSI: inaccetabile comportamento RCS verso Giovanni Negri
La Giunta della FNSI e la consulta delle Associazioni Regionali di Stampa hanno approvato all’unanimità il seguente documento:
“La Giunta della Fnsi e la consulta delle Associazioni Regionali di Stampa, ritengono inaccettabile e censurabile il comportamento della Rcs nei confronti del collega Giovani Negri, caposervizio a “Io Donna” e vicepresidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti.
La direzione del personale della Rcs Periodici sta approfittando di una malattia del collega, assolutamente oggettiva e certificata, per porre in essere comportamenti vessatori e antisindacali gravissimi.
E’ davvero inquietante che il primo gruppo editoriale italiano metta in atto azioni che puntano da una parte a indurre il collega alle dimissioni e dall’altro restringono in modo arrogante gli spazi di agibilità democratica e sindacale.
Il collega lavora in Rcs da quarant’anni e mai nella sua carriera ha avuto alcun tipo di richiamo, né formale né sostanziale: ma, parallelamente all’assunzione di responsabilità sindacali, l’azienda non ha esitato a mettere in atto inviti a lasciare il posto di lavoro e, nell’ultimo mese, ha varato una raffica ingiustificata di sanzioni e richiami chiaramente intimidatori.
La Giunta della Fnsi e la consulta delle Associazioni Regionali di Stampa, esprimono totale solidarietà a Giovanni Negri e si augurano una rapida correzione di rotta della Rcs con il recupero del rispetto delle regole e il pieno riconoscimento dei ruoli sindacali.
La Fnsi, come è accaduto in passato a difesa di dirigenti sindacali di altri gruppi editoriali, è comunque pronta a intraprendere tutte le azioni necessarie alla tutela del collega e dei diritti sanciti dal contratto nazionale di lavoro giornalistico e dallo Statuto dei Lavoratori”.
Prot. n. 21. Roma, 18 febbraio 2004
Federazione Nazionale della Stampa Italiana
ALIMENTI E PUBBLICITA'
Roma, 18.2.2004. C'e' lo yogurt che mantiene giovani, l'acqua che pulisce, la cioccolata contro lo stress, il cereale che regola, ecc. Pur di vendere si propongono cibi o bevande dalle virtu' salutari, accentuandone l'aspetto sanitario.
E' evidente che bere acqua fa bene, innanzitutto perche' ne abbiamo bisogno per la nostra alimentazione e perche' l'acqua aiuta ad eliminare, attraverso i reni, le scorie azotate. Quest'azione la compie qualsiasi acqua potabile, che non ha proprieta' taumaturgiche ma svolge una funzione del tutto naturale.
La cioccolata contiene teobromina e caffeina, due stimolanti per il nostro organismo, flavonoidi che svolgono un'azione antiossidante, magnesio che migliora la trasmissione degli impulsi nervosi, ma apporta piu' di 500 calorie per etto!
I cereali contengono fibra che aiuta il nostro intestino? Certamente, ma la fibra puo' essere assunta anche con frutta e verdura, che in proporzione a taluni prodotti confezionati ha un costo notevolmente inferiore. Insomma la pubblicita' gioca su alcuni effetti naturali per esaltarne le caratteristiche salutari.
Noi pensiamo che una alimentazione equilibrata e un po' di movimento abbiano piu' effetto di tanti prodotti salutisti in commercio.
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
FNSI: SCONCERTO PER IL DECRETO SALVARETI
“La Giunta della Federazione nazionale della Stampa esprime sconcerto e protesta per la decisione del Governo di porre il voto di fiducia alla Camera sul cosiddetto decreto “salvareti”.
Al di là del merito del decreto stesso, la fiducia su un provvedimento che riguarda la comunicazione televisiva e l’informazione, e quindi il pluralismo e la libertà, non consente un dibattito aperto e l’espressione delle autonome volontà dei parlamentari in una materia tanto delicata.
La Giunta della FNSI chiede, quindi, che il Parlamento sia messo nella condizione di discutere e di esprimersi liberamente su decreti e leggi che hanno indotto il Capo dello Stato ad autorevoli interventi e che, probabilmente, non convincono del tutto settori importanti della stessa maggioranza di Governo.”
Prot. n. 20. Roma, 17 febbraio 2004
Federazione Nazionale Stampa Italiana
martedì, febbraio 17, 2004
IL CODACONS DICHIARA GUERRA AL TRAFFICO
L’ASSOCIAZIONE INVITA GLI AUTOMOBILISTI A FARE CAUSA "DA STRESS" E CHIEDE LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE ALLA MOBILITA’
Molti sono gli automobilisti esasperati che si rivolgono al Codacons per protestare contro le lunghe ed estenuanti file a cui sono quotidianamente costretti sulle strade. Il traffico, infatti, è la principale caratteristica negativa dalla capitale, che crea danno alla viabilità e disagio ai cittadini.
“E’ inaccettabile che un cittadino nell’ora di punta debba impiegare 2 ore – più o meno il tempo che ci vuole per arrivare da Roma a Napoli!!! - per spostarsi in macchina da un quartiere all’altro della città!” afferma il Presidente Codacons, Avv. Carlo Rienzi.
“Urgono provvedimenti immediati per risolvere il problema della viabilità capitolina che in alcune ore diventa una vera e propria tortura per gli automobilisti. A partire – continua Rienzi – dal potenziamento del trasporto pubblico che, allo stato attuale, non soddisfa l’utenza” .
Gli automobilisti romani non devono più subire passivamente i “danni da traffico”, sostiene il Codacons. L’associazione invita infatti gli utenti che per un tempo irragionevole rimarranno bloccati in fila sulle strade a bordo della propria macchina a chiedere il risarcimento del danno biologico (come stress, stanchezza, ecc.) dinanzi al Giudice di pace.
L’associazione, inoltre, viste le dimensioni del problema che non sembra essere stato in alcun modo risolto, chiede a gran voce le dimissioni dell’assessore alla mobilità Di Carlo, in relazione ai suoi compiti e ai suoi doveri verso la cittadinanza.
“Se il problema del traffico non verrà risolto entro breve – conclude Rienzi – Roma si vedrà costretta a introdurre come a Londra un ticket di ingresso nella città a carico degli automobilisti, ipotesi che danneggerà i cittadini limitando però l’utilizzo delle strade” .
PARMALAT, INTESACONSUMATORI A SINDACO DI PARMA: SI COSTITUISCA PARTE CIVILE PER TUTELARE L’IMMAGINE DELLA CITTA’
LA VICENDA PARMALAT HA PROVOCATO DANNI ALL’IMMAGINE DELLA CITTA’, AI CITTADINI E AI PRODOTTI CONOSCIUTI A LIVELLO MONDIALE
La vicenda Parmalat non ha solo coinvolto un numero enorme di risparmiatori trascinati nello scandalo, ma ha procurato danni ingenti ad una intera città e ai suoi cittadini.
Ad affermarlo Intesaconsumatori, che si rivolge direttamente al Sindaco di Parma.
Il caso Parmalat – affermano Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori – condito da truffe, scandali, traffici loschi, illegalità, ha inevitabilmente danneggiato a livello mondiale l’immagine della città di Parma, arrecando danno ai suoi cittadini e ai suoi prodotti, soprattutto quelli alimentari, noti in tutto il mondo per bontà e qualità.
Per questo motivo, sostiene l’Intesa, il Sindaco di Parma deve intervenire, attraverso la costituzione di parte civile nel processo, per tutelare la città e i suoi abitanti ed eventualmente far risarcire i danni che questi hanno subito dall’esplosione dello scandalo e dai comportamenti scorretti dei soggetti coinvolti.
17.02.04
Signori giornalisti non si mette il bavaglio alla libera stampa
Trovo giusto e lecito che il segretario di un sindacato unico (ma diviso per correnti) si rechi ove si riunisce la convention dei partiti dell'Ulivo.
In primo luogo perchè i sindacati fanno politica.
In secondo luogo perchè un sindacato non può estromettersi o auto imbavagliarsi nei confronti della politica.
Ma si, sono d'accordo: il sindacato deve tutelare anche gli interessi dei trombettieri e dei voltagabbana di regime.
D'accordo ho detto, non il contrario.
Ma ci perdonerete noi giornalisti proletari, quelli con le tasche bucate e senza soldi né tv, se ogni tanto vi diamo dei "trombettieri" o dei "portaborse".
Di questi tempi non si mette la mano sul fuoco per nessuno, ma se il sindacato è stato lobby fino ad oggi, domani con la riforma dell'Ordine lo sarà ancor di più...
Nessuno dei miei interessi di giornalista è tutelato da una lobby, assolutamente nessuno: il mio lavoro intellettuale vale meno di quello del mio fotografo, o di quello del mio amico ("bravissimo e padre di famiglia") che di mestiere fa il cameraman e quando gli passano vicino i buttafuori di una "star", cade e rischia l'osso del collo e la telecamera.
Il segretario si avvicina alla base?
Ben venga un Serventi, che arringa alla folla!
Io che sono l'ultima ruota del carro vi dirò: lo trovo pure simpatico.
Biagi ci richiama all'isolamento?
Ma Prodi al governo, i minuti in Rai glieli restituiscono, vero?
Però, che belle parole!
Ma il grande Enzo, che sta facendo pe' noi proletari?
Vedete amici miei: pure senza uno straccio di giornale e senza microfono vi rispondo...
E' il mondo che cambia e cambierà tutti noi...
Cordialmente
Loredana Morandi
per contatti
Quarto Potere: Affinità e divergenze tra il compagno Serventi e noi.
Caro Segretario della Federazione nazionale della Stampa,
abbiamo visto e letto della tua partecipazione alla convention romana dell'Ulivo. Una scelta che comprendiamo e non condividiamo. Noi siamo convinti che il tuo ruolo di capo di un sindacato unico consiglierebbero una maggiore prudenza.
Molti di noi (e molti dei nostri giornalisti elettori, non tutti) votano per la tua stessa parte politica, ma il sindacato dei giornalisti ci deve rappresentare tutti. Il sindacato deve rappresentare gli iscritti e li deve tutelare indipendentemente dalle opinioni politiche.
Siamo un sindacato, non un partito.
Certo, il tuo comportamento è coerente a tue precedenti prese di posizione: ad atteggiamenti rigorosi e corretti nei confronti del governo di centro destra, va contrapposto un atteggiamento accondiscendente, se non collaterale, mantenuto con quelli di centro sinistra.
Nessuno di noi dimentica quando, contrariamente al volere della maggioranza dei giornalisti, hai firmato un contratto-suicida sotto l'ombrello protettivo di un ministero del Lavoro a te politicamente vicino. Questo atteggiamento indebolisce il nostro sindacato e la categoria.
E' anche per questa ragione che è nato Quarto Potere, un movimento sindacale trasversale. Noi ci proponiamo di cambiare il sindacato e le organizzazioni della categoria (Inpgi, Casagit, Ordine, Fondo), perché torni a essere la casa di tutti i giornalisti, perché tutti si sentano tutelati e rappresentati.
E a questo proposito, ricordiamo che anche recentemente ti sei comportato in modo partigiano sulla proposta di riconfermare Gabriele Cescutti all'Inpgi: non è compito del sindacato fare queste proposte, e sono un'invasione di campo indebita i vari appelli in proposito di 12 Associazioni regionali di stampa, appelli cui tu, Serventi, hai lasciato briglia sciolta anziché condannarli come invece avresti dovuto.
Il tuo atteggiamento di sabato 14 febbraio alla convention dell'Ulivo, la tua voglia di metterti in mostra stride particolarmente con la sottolineatura di Enzo Biagi, che ci ha richiamato all'isolamento, che il nostro ruolo di giornalisti ci impone.
Peccato, Segretario, hai perso un'altra occasione per lanciare un segnale diverso e unitario.
Antonio Armano,
Carlo E. Gariboldi,
Pino Nicotri,
Edmondo Rho,
Daniela Stigliano
(consiglieri Alg, Fnsi e Inpgi di Quarto Potere)
FNSI presenta: Le frontiere della Bioetica
Mercoledì 18 febbraio alle 17.00, presso la Federazione della Stampa Italiana, Corso Vittorio Emanuele 349, verrà presentato il libro "Le frontiere della Bioetica" di Elena Mancini e Anna Morelli, prefazione di Giovanni Berlinguer, edito da Giunti.
Intervengono: Cinzia Caporale e Romano Forleo, membri del Comitato Nazionale per la Bioetica, Arnaldo D'Amico, giornalista di "Repubblica"e il professor Giovanni Berlinguer. Saranno presenti le autrici.
Vita, scienza e morale: da questa interazione nasce la riflessione bioetica, che sempre più riguarda l'esistenza quotidiana di ciascuno di noi. Dalla disponibilità del proprio corpo (la donna, che rifiuta di farsi amputare un piede a rischio della propria vita), al testamento biologico (da redigere prima di una possibile drammatica vecchiaia), alla fecondazione assistita (una proposta di legge molto criticata ancora in discussione) sono questi i temi al centro dell'attenzione pubblica. E sono gli stessi che le autrici, con un linguaggio il più accessibile possibile, hanno trattato affrontando sia il progressivo divenire dell'individuo (dalla vita intra-uterina all'infanzia, all'adolescenza, al ritornare bambini dei nonni), sia esaminando il problema dell'identità della persona (e quindi il corpo, la coscienza, l'ambiente, la genetica del futuro), cercando di riferire obiettivamente le diverse interpretazioni, in modo che ciascun lettore possa formarsi una propria opinione.
FNSI
EURO: UN GRANDE EVENTO TRASCINATO NELLE POLEMICHE ELETTORALI
Roma, 17 Febbraio 2004. L'introduzione dell'euro e' stato un grande evento, purtroppo divenuto occasione per polemiche elettorali. Che alcuni prodotti e servizi siano aumentati dal 1 gennaio 2002 (e anche prima) e' cosa nota a
tutti e che la colpa sia dell'euro e' una frottola che per mesi e' stata raccontata agli italiani.
Ora i nodi vengono al pettine e fanno male, sicche' attribuirne la responsabilita' al Governo precedente o all'attuale e' uno sport che le due formazioni politiche praticano in vista delle prossime elezioni. Che il Governo del centro-sinistra abbia il merito del varo dell'euro e' indubbio, cosi' come e' chiaro che non ha adottato misure per contenere le prevedibili manovre speculative.
Lo stesso si puo' dire del Governo di centro-destra che non ha saputo gestirne la transizione. Le barzellette sull'euro di carta o sul controllo dei prezzi lasciamole raccontare al bar dello sport. Qualcuno della classe politica, di maggioranza o di minoranza, puo' proporre misure per far abbassare i prezzi?
Il controllo sui commercianti e' tardivo e semmai serve ad aumentare le entrate fiscali, tema caro al ministro Giulio Tremonti. Una cosa puo' fare questo Governo che non ha fatto il precedente: accelerare la liberalizzazione dei mercati, sia quelli a rete (elettricita', gas, acqua, comunicazioni, trasporti) che quelli privati. Il resto e' polemica
spicciola.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
lunedì, febbraio 16, 2004
RISPARMIO: LA CONSOB ACCOGLIE SOLO IN PARTE LE RICHIESTE DI INTESACONSUMATORI
L’INTESA CHIEDE UN DECRETO LEGGE DI FINANZIAMENTO STRAORDINARIO DELLA CONSOB VISTE LE INSUFFICIENTI RISORSE DELL’ISTITUTO
DELUSIONE PER IL RIFIUTO DEL TAVOLO TECNICO CONSOB/INTESA
Apprezziamo il fatto che 15 società, tra le 54 segnalate dall’Intesa, siano già sotto stretta sorveglianza della Consob. Ci stupisce però il fatto che per le altre 39 la Consob affermi che “le risorse disponibili non consentono un'ulteriore impegnativa attività istruttoria" riferita al passato. Così Intesaconsumatori replica alla risposta che la Consob ha dato alle richieste avanzate dalle 4 associazioni in tema di risparmio.
Davvero la Consob non ha i mezzi per svolgere le indagini a tutela dei risparmiatori? Se così fosse, affermano all’Intesa, sarebbe grave e servirebbe un intervento del Governo per consentire all’istituto di svolgere compiti di questo tipo.
Per questo ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI chiedono al Governo un decreto legge di finanziamento straordinario della Consob, così da far fronte alla mancanza di risorse dell’ente ed ovviare ad indagini sacrosante che dovrebbero essere fatte nell’interesse dei tanti risparmiatori, alla luce degli ultimi crac finanziari.
In merito al rifiuto della Consob di aprire un tavolo tecnico con i consumatori per l’analisi delle segnalazioni, Intesaconsumatori esprime la più viva delusione.
Si trattava, informano le 4 associazioni, di una proposta avanzata proprio dal Presidente Cardia. Non capiamo questo improvviso cambio di rotta nell’arco di pochi giorni.
INFORMAZIONE DROGATA O SOLO PESSIMA ABITUDINE?
SEMPRE PIU' SPESSO AI CONSUMATORI VENGONO PRESENTATI DATI STATISTICI CHE NON SONO QUANTO RILEVATO. DUE ESEMPI: MYWAY-4YOU E SPESE DEI CONSUMATORI
Firenze, 16 Febbraio 2003. Le indagini di mercato stanno sempre piu' prendendo piede. E questo e' un bene. Perche' ci consentono di fare previsioni e meglio indirizzare iniziative e denaro. Non e' un caso, infatti, che negli Usa -dove si presuppone che abbiano piu' esperienza di noi in economia di mercato- ci sono dati statistici istituzionali che vengono comunicati pressocche' immediatamente dopo il rilievo, gli stessi che da noi hanno tempi di comunicazione dopo due o tre mesi (per esempio le vendite al dettaglio).
Il problema sorge quando questi dati devono essere pubblicizzati. Cioe' filtrati attraverso la mediazione giornalistica e resi quindi comprensibili ai piu', soprattutto a partire dai titoli. Prendiamo due esempi di queste ultime settimane che, a nostro avviso, sono il sintomo di informazione drogata oppure di pessima abitudine. Lasciamo ad ognuno il giudizio, mentre noi ci accolliamo il compito/merito di aver individuato questo pericolosissimo fenomeno.
Stiamo parlando dei prodotti finanziari "MyWay-4You" della banca Monte dei Paschi di Siena, e di una indagine dell'Istituto Consumatori Utenti (Icu) sugli acquisti della famiglia italiana. Nel primo caso i dati diffusi dalla stessa Mps per la conciliazione dicevano che al 31 gennaio, su 3.369 casi analizzati nelle specifiche commissioni in cui partecipano anche alcune associazioni di consumatori (non noi, perche' le riteniamo inutili e a solo vantaggio della banca), al 18,6% era stato proposta una soluzione di rimborso tra l'80 e il 100% del versato. Cioe' a 627 risparmiatori era stata fatta questa proposta.
Durante l'audizione del governatore Bankitalia al Parlamento su queste problematiche, quest'ultimo ha fatto sapere che la questione specifica era ormai risolta perche' c'erano i tavoli di trattativa su cui si stava procedendo a rimborsare (627 proposte ....). Nei giorni scorsi in un autorevole inserto economico di altrettanto autorevole quotidiano, il 18,6 e' diventata la percentuale dei rimborsi effettuati (invece che la percentuale sui 3.369 analizzati) sul totale di questi prodotti venduti, che l'Mps stima in 100 mila.
Quindi i 627 risparmiatori a cui e' stata fatta la proposta di rimborso, su questo quotidiano che vende quasi 1 milione di copie, sono diventati 18.600 a cui e' stata dato il rimborso. Nel secondo caso, i dati dell'Icu hanno fatto sapere che il 10% delle famiglie italiane spende 516 euro al mese per gli acquisti di prima necessita'. Notizia che, in quasi tutti coloro che l'hanno diffusa e' diventata "il 10% delle famiglie italiane vive con 516 euro al mese" .... che immaginiamo -com'e' successo a noi- ha fatto saltare alcune persone sulla seggiola.
Ma quanti di questi -oltre ai piu' che hanno recepito il titolo e sono passati oltre- si sono presi la briga di meglio capire, e scoprire poi che si parlava di importi per gli acquisti di beni di prima necessita', e non dell'importo con cui vivono il 10% delle famiglie italiane (che sarebbe come dire che l'Italia e' messa un po' meglio dei cosiddetti Paesi in via di sviluppo, altro che G8...).
Ci rendiamo conto che in questo periodo c'e' anche chi sta facendo uso della statistica a mo' di mitragliatore per attaccare le politiche e le non-politiche di Governo e/o opposizione, confortati dal fatto che il punto di riferimento in materia -l'Istat- non solo e' nell'occhio del ciclone per l a non-attendibilita' dei suoi dati, ma non sta facendo nulla per modificare la situazione, quantomeno rendendo trasparenti i suoi metodi di rilevazione.
E quindi, con questa informazione, il consumatore invece di essere aiutato a formarsi un giudizio, con l'uso di una vera e propria deformazione (professionale, politica o altro, poco importa) viene considerato solo come un suddito.
Che bel servizio! A chi giova?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
WALTER IRVINE NUOVO DELEGATO UNHCR IN ITALIA
ROMA - Si è insediato oggi presso l'Ufficio di Roma dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Walter Irvine, nuovo Delegato per l'Italia, Malta, San Marino e la Santa Sede. Di nazionalità messicana e formazione britannica, Irvine succede al tanzaniano Augustine Mahiga.
Irvine, 55 anni, ha iniziato il suo impegno con l'UNHCR nel 1982 coordinando un programma di reinsediamento di rifugiati laotiani in Argentina. Successivamente ha preso parte e diretto operazioni in aree difficili o di conflitto come il sud-est asiatico, l'America Centrale e i Balcani, regione quest'ultima in cui ha operato per nove anni. Prima del suo incarico a Roma - dove è previsto che rimanga per quattro anni - è stato capo della missione UNHCR in Kosovo. --
16 febbraio 2004
UNHCR
Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
TUTTI A ROMA IL 17 PER IL RITIRO DEL DDL MORATTI
Studenti, dottorandi, docenti precari e di ruolo! Mobilitiamoci insieme per il ritiro immediato del DDL Moratti
Il DDL Moratti chiude ai giovani l'accesso ai ruoli universitari (con la sostituzione del ricercatore a tempo indeterminato con contratti precari di durata decennale), riduce i già esigui finanziamenti statali destinati alla ricerca e alla formazione superiore pubblica e ne subordina la sopravvivenza agli investimenti privati.
La legge delega è uno strumento legislativo antidemocratico che cancella il diritto allo studio e impone un'università pubblica povera, debole e dequalificata.
Contro la precarizzazione minacciata dal ddl Moratti e contro ogni sanatoria ope legis, garantiamo il reclutamento attraverso concorsi a ricercatore ciclici.
Contro l'attuale sistema di ricerca basato sull'utilizzo massiccio del lavoro gratuito o sottopagato di studenti, assistenti e ricercatori, estendiamo diritti, tutele e dignità a tutti i ricercatori precari.
Per la difesa del diritto allo studio e alla libera circolazione dei saperi scientifici combattiamo la mercificazione dei saperi, il dilagare dei brevetti e l'ingerenza dei privati nell'università.
Riaffermiamo insieme, studenti e docenti precari e di ruolo, il fondamento culturale del lavoro di ricerca, oltre ogni particolarismo di "fascia" e di categoria, con una Carta dei Diritti e dei Doveri del Ricercatore: "ricercatore" è chiunque produca sapere e lo trasmetta nell'ambito delle istituzioni universitarie e di ricerca.
Riprendiamoci insieme, studenti, docenti precari e di ruolo, il diritto di progettare l'università di domani.
Partecipiamo all'assemblea che si terrà martedì 17 febbraio ore 10 nell'Aula Magna dell'Università "La Sapienza" e al sit-in davanti al Ministero dell'Università (Piazzale Kennedy, ore 18), in occasione dell'incontro tra Moratti e sindacati
NESSUNA TRATTATIVA SENZA IL RITIRO DEL D.D.L. MORATTI!
Rete Nazionale dei Ricercatori Precari
www.ricercatoriprecari.org
TERZO MONDO E PRODOTTI BIOLOGICI
Roma, 16.02.2004. Chi garantisce i prodotti biologici provenienti dai Paesi del terzo mondo? Nessuno. E' una amara constatazione che purtroppo dobbiamo fare. Nell'ambito dei Paesi della Ue e' in vigore, da piu' di 10, anni una normativa sulla produzione biologica (1), parificata con quella di alcuni Paesi extra comunitari quali l'Argentina, l'Australia, Israele e Svizzera.
I prodotti di questi Paesi circolano in ambito comunitario accompagnati da un attestato di coltivazione biologica, senza che vengano effettuati ulteriori accertamenti. Altri Paesi, che esportano prodotti biologici (ananas, banane,
cacao, caffe', ecc.), non hanno un rapporto di reciprocita' normativa con la comunita' europea. Per ovviare a questo inconveniente la Ue ha elaborato un regolamento (2) il quale prevede la certificazione dell'autorita' di controllo del Paese esportatore, senza la relazione reciproca, valida per i Paesi gia' elencati.
Si tratta quindi di un controllo formale (i documenti), al quale non corrisponde un controllo effettivo. Con quali garanzie per il consumatore?
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
(1) Reg. n.2092/1991
(2) Reg. n.1788/2001
GLI STUDENTI DI AMNESTY INTERNATIONAL MOBILITATI DA OGGI CONTRO L'USO DELLA PENA DI MORTE NEI CONFRONTI DEI MINORENNI
Migliaia di giovani e studenti di ogni parte del pianeta, per una settimana a partire da oggi, parteciperanno alla campagna 'Stop alle esecuzioni di minorenni', per chiedere la messa al bando della pratica indecente e illegale di mandare a morte persone che avevano meno di 18 anni al momento del reato.
A partire dagli anni Novanta, Amnesty International ha documentato 35 esecuzioni di minorenni in otto paesi: Arabia Saudita (1), Iran (8), Nigeria (1), Pakistan (3), Repubblica Democratica del Congo (1), Repubblica Popolare Cinese (1), Stati Uniti d'America (19) e Yemen (1). Dal 2000, le esecuzioni di minorenni sono state 15, nove delle quali negli Usa. Condannati a morte per reati commessi in minore eta' si trovano nei bracci della morte di almeno altri due paesi, Filippine e Sudan.
Dal 1989 almeno cinque paesi hanno abolito la pena di morte nei confronti dei minorenni all'epoca del reato: Barbados, Pakistan, Repubblica Popolare Cinese, Yemen e Zimbabwe.
La piu' recente esecuzione di un minorenne e' avvenuta in Iran il 25 gennaio di quest'anno, quando Mohammad Mohammadzadeh e' stato impiccato per un reato commesso a 17 anni. Un mese prima, il parlamento iraniano aveva approvato una legge per elevare a 18 anni l'eta' minima per essere condannati a morte. Il testo e' ora in attesa di ratifica da parte del Consiglio dei Guardiani, la suprema istituzione legislativa del paese.
Negli Usa, pochi giorni dopo il lancio della campagna di Amnesty International, la Corte Suprema ha accettato di riesaminare una propria sentenza del 1989, che consente tuttora l'esecuzione di persone che avevano 17 o anche 16 anni al momento del reato. In diversi stati degli Usa sono in discussione proposte di legge per abolire la pena di morte per i minorenni all'epoca del reato. Cio' nonostante, entro il mese di giugno sono previste, in Texas, quattro esecuzioni di minorenni.
'Gli ultimi sviluppi ci inducono a sperare che gli Usa aggiungeranno la propria voce al ripudio ormai universale dell'applicazione della pena di morte nei confronti dei minorenni e che porranno fine alla minaccia di esecuzione che ancora incombe su oltre 70 condannati a morte per reati commessi da minorenni' ? ha dichiarato Karen Hooper, responsabile del coordinamento pena di morte della Sezione Italiana di Amnesty International.
Roma, 16 febbraio 2004