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lunedì, febbraio 16, 2004

INFORMAZIONE DROGATA O SOLO PESSIMA ABITUDINE? 


SEMPRE PIU' SPESSO AI CONSUMATORI VENGONO PRESENTATI DATI STATISTICI CHE NON SONO QUANTO RILEVATO. DUE ESEMPI: MYWAY-4YOU E SPESE DEI CONSUMATORI

Firenze, 16 Febbraio 2003. Le indagini di mercato stanno sempre piu' prendendo piede. E questo e' un bene. Perche' ci consentono di fare previsioni e meglio indirizzare iniziative e denaro. Non e' un caso, infatti, che negli Usa -dove si presuppone che abbiano piu' esperienza di noi in economia di mercato- ci sono dati statistici istituzionali che vengono comunicati pressocche' immediatamente dopo il rilievo, gli stessi che da noi hanno tempi di comunicazione dopo due o tre mesi (per esempio le vendite al dettaglio).

Il problema sorge quando questi dati devono essere pubblicizzati. Cioe' filtrati attraverso la mediazione giornalistica e resi quindi comprensibili ai piu', soprattutto a partire dai titoli. Prendiamo due esempi di queste ultime settimane che, a nostro avviso, sono il sintomo di informazione drogata oppure di pessima abitudine. Lasciamo ad ognuno il giudizio, mentre noi ci accolliamo il compito/merito di aver individuato questo pericolosissimo fenomeno.

Stiamo parlando dei prodotti finanziari "MyWay-4You" della banca Monte dei Paschi di Siena, e di una indagine dell'Istituto Consumatori Utenti (Icu) sugli acquisti della famiglia italiana. Nel primo caso i dati diffusi dalla stessa Mps per la conciliazione dicevano che al 31 gennaio, su 3.369 casi analizzati nelle specifiche commissioni in cui partecipano anche alcune associazioni di consumatori (non noi, perche' le riteniamo inutili e a solo vantaggio della banca), al 18,6% era stato proposta una soluzione di rimborso tra l'80 e il 100% del versato. Cioe' a 627 risparmiatori era stata fatta questa proposta.

Durante l'audizione del governatore Bankitalia al Parlamento su queste problematiche, quest'ultimo ha fatto sapere che la questione specifica era ormai risolta perche' c'erano i tavoli di trattativa su cui si stava procedendo a rimborsare (627 proposte ....). Nei giorni scorsi in un autorevole inserto economico di altrettanto autorevole quotidiano, il 18,6 e' diventata la percentuale dei rimborsi effettuati (invece che la percentuale sui 3.369 analizzati) sul totale di questi prodotti venduti, che l'Mps stima in 100 mila.

Quindi i 627 risparmiatori a cui e' stata fatta la proposta di rimborso, su questo quotidiano che vende quasi 1 milione di copie, sono diventati 18.600 a cui e' stata dato il rimborso. Nel secondo caso, i dati dell'Icu hanno fatto sapere che il 10% delle famiglie italiane spende 516 euro al mese per gli acquisti di prima necessita'. Notizia che, in quasi tutti coloro che l'hanno diffusa e' diventata "il 10% delle famiglie italiane vive con 516 euro al mese" .... che immaginiamo -com'e' successo a noi- ha fatto saltare alcune persone sulla seggiola.

Ma quanti di questi -oltre ai piu' che hanno recepito il titolo e sono passati oltre- si sono presi la briga di meglio capire, e scoprire poi che si parlava di importi per gli acquisti di beni di prima necessita', e non dell'importo con cui vivono il 10% delle famiglie italiane (che sarebbe come dire che l'Italia e' messa un po' meglio dei cosiddetti Paesi in via di sviluppo, altro che G8...).

Ci rendiamo conto che in questo periodo c'e' anche chi sta facendo uso della statistica a mo' di mitragliatore per attaccare le politiche e le non-politiche di Governo e/o opposizione, confortati dal fatto che il punto di riferimento in materia -l'Istat- non solo e' nell'occhio del ciclone per l a non-attendibilita' dei suoi dati, ma non sta facendo nulla per modificare la situazione, quantomeno rendendo trasparenti i suoi metodi di rilevazione.

E quindi, con questa informazione, il consumatore invece di essere aiutato a formarsi un giudizio, con l'uso di una vera e propria deformazione (professionale, politica o altro, poco importa) viene considerato solo come un suddito.

Che bel servizio! A chi giova?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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