martedì, febbraio 17, 2004
Signori giornalisti non si mette il bavaglio alla libera stampa
Trovo giusto e lecito che il segretario di un sindacato unico (ma diviso per correnti) si rechi ove si riunisce la convention dei partiti dell'Ulivo.
In primo luogo perchè i sindacati fanno politica.
In secondo luogo perchè un sindacato non può estromettersi o auto imbavagliarsi nei confronti della politica.
Ma si, sono d'accordo: il sindacato deve tutelare anche gli interessi dei trombettieri e dei voltagabbana di regime.
D'accordo ho detto, non il contrario.
Ma ci perdonerete noi giornalisti proletari, quelli con le tasche bucate e senza soldi né tv, se ogni tanto vi diamo dei "trombettieri" o dei "portaborse".
Di questi tempi non si mette la mano sul fuoco per nessuno, ma se il sindacato è stato lobby fino ad oggi, domani con la riforma dell'Ordine lo sarà ancor di più...
Nessuno dei miei interessi di giornalista è tutelato da una lobby, assolutamente nessuno: il mio lavoro intellettuale vale meno di quello del mio fotografo, o di quello del mio amico ("bravissimo e padre di famiglia") che di mestiere fa il cameraman e quando gli passano vicino i buttafuori di una "star", cade e rischia l'osso del collo e la telecamera.
Il segretario si avvicina alla base?
Ben venga un Serventi, che arringa alla folla!
Io che sono l'ultima ruota del carro vi dirò: lo trovo pure simpatico.
Biagi ci richiama all'isolamento?
Ma Prodi al governo, i minuti in Rai glieli restituiscono, vero?
Però, che belle parole!
Ma il grande Enzo, che sta facendo pe' noi proletari?
Vedete amici miei: pure senza uno straccio di giornale e senza microfono vi rispondo...
E' il mondo che cambia e cambierà tutti noi...
Cordialmente
Loredana Morandi
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