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sabato, febbraio 07, 2004

ANM: SCIOPERO A MARZO 


Venezia, 7 febbraio 2004. E' unanime la decisione dello sciopero fra i cinque segretari delle cinque correnti della Associazione Nazionale Magistrati (MD, MI, Articolo 3, Movimento per la Giustizia e Unicost), in opposizione alla controriforma dell'ordinamento giudiziario. Le modalità dello sciopero saranno decise nella giornata di domani, ma la prima data con tutta probabilità cadrà per il 4 o il 5 marzo.

Al termine della riunione, durata circa un'ora, i cinque segretari delle cinque correnti in cui si articola l'Associazione nazionale magistrati hanno dichiarato, che e' registrata una compattezza sulla necessita' di proclamare lo sciopero e di rispondere apertamente alle istanze dei colleghi senza deludere i colleghi. Dalle giunte locali infatti sono pervenute numerose le proposte e suggerite modalità più incisive per lo sciopero, soprattutto sulla durata variabile dai due ai tre giorni di astensione alle udienze. "Se ci saranno segnali concreti in Parlamento sulla riforma, che però per il momento non abbiamo visto, è chiaro che potremo rivedere la nostra decisione", chiarisce il segretario di Md Claudio Castelli.

Il PG di Torino Giancarlo Caselli preannuncia la sua adesione sulla scelta "sofferta ma coerente" dello sciopero. Si tratta infatti di una questione di libertà e di coscienza, contrapposta anche alle parole "malate" subite dalla magistratura nel corso dell'ultimo congresso di Forza Italia.

In questo senso si pronuncia anche il prof Virginio Rognoni, vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e di fatto "supplente" al ruolo di presidenza del Presidente della Repubblica, che ribadisce "il dovere del CSM di difendere l'onorabilità della magistratura dalle invettive". Dello stesso avviso il prof Luigi Berlinguer, membro laico del CSM, che ribadisce: "I cittadini sappiano che non c'è una difesa corporativa, ma che la riforma dell'ordinamento giudiziario deve seguire il dettato costituzionale."

Usa toni forti di Procuratore di Palermo, Piero Grasso, col sintetizzare il suo disagio nei confronti della prospettiva di uno sciopero come un "a mali estremi, estremi rimedi", cui aderirà personalmente.

Una nuova assemblea generale della ANM è prevista a Roma fra 15 giorni, sono inoltre allo studio numerose altre iniziative in tutta Italia.

Dall'opposizione e dalla società civile giungono parole di perfetta adesione, in primis i Girotondi, che hanno avuto il loro convegno oggi a Firenze ed hanno redatto un documento le cui priorità sono legate alle attività della magistratura dell'ANM, in opposizione alla controriforma della Giustizia, e alle prossime elezioni europee.

L.M.

L'INUTILE RITO DELLE DOMENICHE A PIEDI E DELLE TARGHE ALTERNE 


QUANDO COMINCIERA' LA STAGIONE DEI PROVVEDIMENTI STRUTTURALI E FINIRA' QUELLA DEI PROVVEDIMENTI TAMPONE? OCCORRONO PROVVEDIMENTI NAZIONALI D'URGENZA

Firenze, 7 Febbraio 2004. Si rinnova e si consuma il rito delle domeniche a piedi e delle targhe alterne, come tentativo di risposta all'aumento degli inquinanti nell'aria delle citta'. Tentativo che, in queste forme, si reitera sempre senza i risultati auspicati, Non solo, ma la situazione peggiora. Fino a ieri c'era almeno la scusa che le specifiche amministrazioni comunali ci ricavavano qualche soldino grazie ai finanziamenti del ministero dell'Ambiente.

Ma ora questo rubinetto si e' finalmente chiuso, per cui la giustificazione che dovrebbe essere credibile, lo e' solo e disperatamente solo meno. L'unico risultato sono le difficolta' in piu' per i cittadini che lavorano con il proprio mezzo anche la domenica, o, negli altri giorni, non hanno due automobili con targa pari e dispari.

Diamo atto al ministro Altero Matteoli di aver fatto una scelta precisa e assennata con la fine di questi inutili contributi e -per ora in un'intervista al quotidiano Il Messaggero di oggi- di essersi impegnato per l'uso dei fondi che ha a disposizione in provvedimenti strutturali come i contributi ai motorini meno inquinanti, l'installazione capillare di distributori di metano, la promozione del "car sharing" (veicoli condivisi) e una campagna di promozione dei mezzi pubblici. Aspettiamo il passaggio dalle parole ai fatti.

E proprio per i fatti ci stupisce l'assenza di iniziativa da parte del ministero delle Attivita' Produttive. Perche' se uno dei principali motori dell'economia italiana e' la vendita di automobili, tutte rigidamente a combustioni inquinanti, e' saggio continuare ad ignorare che e' proprio qui che bisogna intervenire, su quantita' e qualita' di produzione?

Chissa' dov'e', e se c'e' questa saggezza. Perche' per il momento ci sembra ferma alla stessa stazione di servizio dove sono i Sindaci e le Amministrazioni Regionali, capaci solo di provvedimenti tampone e raramente strutturali (comunque, quando ci sono, insufficienti).

Siccome nei casi dei Governi comunali e regionali (salvo rarissime eccezioni) si e' ampiamente dimostrato che non sono in grado di intervenire per un coacervo di motivi che vanno dall'economico al politico, rasentando quelli dell'incapacita' e della scelta sbagliata o interessata delle priorita', sono solo iniziative a livello nazionale che potrebbero dare un qualche effetto.

Per questo chiediamo che, per cominciare, siano i tre ministeri maggiormente interessati a coordinarsi "Ambiente", "Attivita' Produttive" e "Infrastrutture e Trasporti"), con tempi stretti e scadenze ben precise. E' una emergenza, e occorre agire come fa la Protezione civile, cioe' subito e coordinando tutto cio' che c'e' da coordinare. La relega dell'azione all'ordinarieta' serve solo a procrastinare gli inutili provvedimenti tampone e conseguenti disagi ai cittadini, agli utenti e ai consumatori.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

venerdì, febbraio 06, 2004

IL PRESIDENTE DEL COMITATO ESECUTIVO DELL'UNHCR VISITA L'IRAN  




L'ambasciatore Jean-Marc Boulgaris, presidente dell'organo esecutivo dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) * il Comitato Esecutivo * e Rappresentante Permanente della Svizzera presso le Nazioni Unite di Ginevra, è in visita questa settimana nella Repubblica Islamica dell'Iran per valutare il programma di protezione e di assistenza e incontrare i funzionari governativi e gli operatori umanitari.

L'ambasciatore ha raggiunto oggi in aereo la città sud-occidentale di Ahwaz e visiterà domani i campi di Ashrafi e Baninajjar. Per molti anni, Ashrafi è stato il campo profughi più grande dell'Iran, con oltre 11mila rifugiati iracheni arrivati durante la guerra Iran-Iraq del 1980. L'UNHCR e il suo partner iraniano, l'Ufficio Iraniano per gli Affari degli Immigrati Stranieri (BAFIA), dall'avvio dei primi convogli lo scorso novembre, hanno assistito il rimpatrio di oltre 2.100 iracheni, provenienti per la maggior parte da Ashrafi; molti altri rifugiati iracheni hanno fatto ritorno di propria iniziativa.

Il campo di Ashrafi dovrebbe chiudere la prossima domenica, a seguito della partenza di più di 200 rifugiati che verranno accompagnati alla frontiera dall'ambasciatore Boulgaris. Il convoglio, il decimo dell'UNHCR dall'avvio delle operazioni di rimpatrio degli iracheni lo scorso novembre, raggiungerà, attraverso la frontiera di Shalamsheh, Basra nell'Iraq meridionale. Lo staff nazionale dell'UNHCR accoglierà i rifugiati che rimpatriano e distribuirà loro coperte, teloni impermeabili, lanterne, articoli sanitari e altri rifornimenti.

All'inizio di questa settimana, l'Ambasciatore Boulgaris ha visitato i rifugiati afghani nel campo di Torba-e-Jam nei pressi della città orientale di Mashad e il Centro per il Controllo e il Rimpatrio dei Rifugiati Afghani nella città di frontiera di Dogharoun, dove l'UNHCR e la BAFIA impartiscono le istruzioni finali e sensibilizzano sul pericolo delle mine gli afghani che rimpatriano, prima che essi attraversino la frontiera a Islam Qala.

Finora, più di 2.500 rifugiati afghani hanno fatto ritorno dall'Iran; dall'inizio del 2002, oltre 400mila afgani sono rimpatriati nel contesto del programma per agevolare i rimpatri gestito dall'UNHCR e dalla BAFIA, mentre altri 260mila sono partiti di propria iniziativa.

Durante la sua missione in Iran, il presidente del Comitato Esecutivo incontrerà numerosi funzionari governativi e provinciali e anche funzionari dei ministeri degli esteri e dell'interno e del parlamento nazionale. Il presidente ha inoltre promosso incontri con diversi membri del corpo diplomatico e delle organizzazioni non governative che operano in Iran.

Nel corso degli ultimi venti anni, l'Iran ha ospitato una delle piu ampie popolazioni di rifugiati del mondo. Oltre un milione di rifugiati afghani e circa 150mila rifugiati iracheni risiedono ancora nel paese. L'ampia maggioranza di rifugiati vive mescolata alla comunità locale, piuttosto che nei 48 campi allestiti appositamente.

A causa della scarsa sicurezza e delle difficili condizioni umanitarie, l'UNHCR non incoraggia il rimpatrio in Afghanistan, né in Iraq, ma ai rifugiati che intendono comunque rientrare in questi paesi viene fornito il trasporto fino alla frontiera e un pacco di aiuti di prima necessità. Il Comitato Esecutivo dell'UNHCR (EXCOM) è un organo composto da 64 paesi che si riunisce annualmente - in autunno - a Ginevra, con il compito di discutere e approvare i programmi e le spese dell'agenzia, nonché di fornire indicazioni su questioni relative alla protezione.

Negli ultimi anni, i presidenti di turno hanno dato vita alla tradizione di compiere visite nei paesi dove sono in corso operazioni per rendersi conto dell'effettivo lavoro svolto sul campo dall'UNHCR. La missione dell'ambasciatore Boulgaris proseguirà anche la prossima settimana, con una tappa di sei giorni in Sri Lanka, dove saranno visionate le attività di rimpatrio e reintegrazione. --

BANKITALIA: NO ALL’INDAGINE STRAORDINARIA SUI BOND EMESSI NEGLI ULTIMI 5 ANNI 


IL CODACONS RISPONDE: BANKITALIA NON VUOLE DIFENDERE I RISPARMIATORI

Un'indagine straordinaria sui bond emessi negli ultimi 5 anni é impossibile. Questa la risposta che il direttore generale della Banca d'Italia, Vicenzo Desario, ha fornito oggi a Intesaconsumatori che aveva sollecitato, nello storico incontro del 21 gennaio scorso a Palazzo Koch, l’istituto ad aprire indagini a tutela dei risparmiatori.

Evidentemente Banca d’Italia non vuole adoperarsi per tutelare i risparmiatori italiani. Questa la secca replica del CODACONS, che aggiunge: possibile che Desario abbia impiegato due settimane per accorgersi che l’art. 129 del T.U. bancario non consentiva a Bankitalia di pronunciarsi sulla solvibilità delle imprese e sulla convenienza economica delle emissioni? Non poteva comunicarcelo di persona direttamente il giorno dell’incontro? Tra l’altro appare assurda la risposta di Bankitalia che rifiuta di verificare la solvibilità delle imprese emittenti i bond confermando così che la strada che segue l’istituto di via Nazionale è quella di vedersi investire dalla marea di crac e poi successivamente, come fanno i coccodrilli, piangere sul latte versato.

“L’ultima parte della risposta di Bankitalia - afferma Carlo Rienzi, Presidente Codacons - è una vera e propria presa in giro nei confronti dei consumatori perché il direttore generale (il Governatore non si è nemmeno disturbato a rispondere personalmente), afferma che l’esattezza dei conti delle imprese e l’indipendenza degli analisti (sic!!) ossia proprio i due fattori crollati miseramente nella vicenda Parmalat, sarebbero la garanzia per una corretta analisi dei titoli. Il Direttore Generale poi dovrebbe spiegarci dove sono e chi sono questi “analisti indipendenti”.

Il CODACONS esprime quindi grande insoddisfazione per la decisione di Banca d’Italia. A questo punto le funzioni dell’istituto dovrebbero essere ridotte alla stampa delle monete e al loro conteggio, perché evidentemente per i cittadini di più non può fare.

ROMA, DOMENICA BLOCCO TOTALE CIRCOLAZIONE. IL CODACONS: PROVVEDIMENTO INUTILE! 


L’ASSOCIAZIONE CRITICA LE MISURE ADOTTATE CONTRO L’INQUINAMENTO E CHIEDE PER DOMENICA AUTOBUS GRATUITI PER LA CITTADINANZA

Contro l’inquinamento atmosferico nella capitale domenica prossima blocco totale della circolazione. Il blocco totale del traffico riguarderà, dalle 10 alle 18, tutti i veicoli, auto, moto e motorini compresi. In quell'orario, non potranno circolare all'interno della fascia verde, una vasta zona ricompresa all'interno del Grande raccordo anulare, praticamente quasi tutta la città.

“Un provvedimento inutile – afferma Carlo Rienzi, presidente del Codacons – perché non risolve il problema, visto che la domenica circola un numero ridotto di mezzi, e danneggia la cittadinanza. Per combattere l’inquinamento della capitale – continua Rienzi – servono interventi drastici, e non misure sporadiche o una tantum che hanno come unico effetto quello di creare disagio ai cittadini romani. Si potrebbe ridurre il traffico ad esempio imponendo le targhe alterne tutti i giorni e potenziando il trasporto pubblico”.

Il CODACONS, in occasione del blocco della circolazione di domenica prossima, chiede di istituire mezzi pubblici gratuiti per i cittadini che altrimenti resteranno prigionieri dentro le abitazioni, e comunque imporre alle aziende del trasporto pubblico romano il servizio ordinario feriale e non festivo.

UNA SVOLTA NELL'INFEZIONE DELLA VARIANTE UMANA DELLA BSE: IL SANGUE UMANO! 


COMINCIAMO CON LA PREVENZIONE. INVITO DELL'ADUC AL MINISTERO DELLA SALUTE

Firenze, 6 Febbraio 2004. Alcune ricerche pubblicate oggi sulla rivista scientifica "The Lancet", danno piu' dettagli, di quanti gia' se ne avessero, sul primo caso di vCJD (la variante umana della mucca pazza) in cui l'infezione e' stata trasmessa da una trasfusione sanguigna e non solo mangiando carne o derivati di manzi infetti. E sono dettagli che fanno temere che stia per cominciare un nuovo filone della trasmissione di questa malattia mortale, quello da uomo a uomo, attraverso le abituali operazioni che vengono fatte in ospedale.

Da una parte abbiamo le analisi statistiche del dottor Robert Will e colleghi del National CJD Surveillance Unit (l'Unita' britannica di sorveglianza in materia) che parlano di una coincidenza estremamente difficile. Dall'altra abbiamo i ricercatori del dipartimento sanitario della Commissione francese sull'Energia Atomica che rilevano come, in seguito a esperimenti su scimmie, la trasmissione dei prioni (gli agenti che sono la causa della BSE e della CJD) per via sanguigna e' altamente efficiente.

Inoltre un articolo su due studi (di Adriano Aguzzi e Markus Glatzel, dell'Ospedale Universitario di Zurigo), rileva come questa trasmissione per via sanguigna non sia una sorpresa e che, benche' sia avvenuta in Gran Bretagna dove i casi di contagio sono piu' numerosi, rappresenta un nuovo filone di contagio, quello appunto da uomo a uomo.

Prevenire e' meglio che combattere? Tutti d'accordo e, senza allarmismi, ma anche senza arrivare a quanto verificatosi in Italia alcuni anni fa quando, alle ripetute rassicurazioni anche dell'allora presidente del Consiglio Giuliano Amato su una situazione sotto controllo per la Bse, corrispose un'esplosione del fenomeno che diceva che tutto non era sotto controllo e che anche i minimi dettami da rispettare erano ignorati da chi di dovere.

Quindi, prendiamola "alla larga" e cominciamo a porre dei quesiti a chi di dovere, cioe' al ministero della Salute. Perche' quando pensiamo che il sangue infetto possa facilmente circolare li' dove non dovrebbe, come negli
ospedali (memento Hiv/Aids), non ci sentiamo marziani. E chiediamo rassicurazioni che tra le abituali analisi che vengono fatte per l'assenza di pericoli nel sangue usato per le trasfusioni, sia compresa anche quella per l'individuazione della vCJD. Non crediamo che al ministero abbiano gia' provveduto in questo senso, percio' chiediamo che con una certa celerita' prendano in considerazione questi studi e articoli a cui abbiamo fatto
riferimento, e agiscano di conseguenza.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

CARNEVALE DI VENEZIA: PEDONI CONTROMANO MULTATI 


A QUANDO LA MULTA PER I PEDONI CHE SORPASSANO E PER QUELLI CHE SOSTANO DAVANTI LE VETRINE?

IL CODACONS CRITICA IL PROVVEDIMENTO: RIDICOLO!

Multe fino a 500 euro per chi non rispetta l'ordinanza emessa a Venezia con cui si dà facoltà ai vigili urbani di istituire, in vista del Carnevale che partirà domani, sensi unici per i pedoni nelle calli e nei campielli del centro storico.

“A quando la multa per i pedoni che sorpassano e per quelli che sostano più di 10 secondi davanti le vetrine dei negozi? E perché allora non obbligare i cittadini a circolare a piedi muniti di una luce rossa dietro la schiena (il c.d. fanalino di frenata) che avverte di eventuali stop improvvisi?”

La provocatoria domanda arriva dal Presidente del Codacons, Avv. Carlo Rienzi, che così critica duramente l’ordinanza di Venezia. “Si tratta di un provvedimento ridicolo – sostiene Rienzi – di cui chiediamo l’immediata revoca. Se si vuole garantire la sicurezza in città durante il Carnevale, si potrebbe potenziare la presenza di Vigili e volontari che orientino i passanti e li indirizzino verso le mete artistiche migliorando la viabilità urbana”.

RAI: BASTA CON LE RIPICCHE! 


IL CODACONS DENUNCIA LE DICHIARAZIONI DELLA ANNUNZIATA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA E DIFFIDA IL PRESIDENTE DELL’AUTORITA’ PER LE TLC CHELI AD APRIRE UNA INCHIESTA

CHIESTO IL SEQUESTRO DEI TABULATI TELEFONICI DEI CONSIGLIERI RAI

Le affermazioni del Presidente Rai Lucia Annunziata relative a pressioni del Presidente del Consiglio sui consiglieri Rai, pressioni finalizzate ad influenzare le nomine e le scelte dell’organo stesso, hanno sollevato un’infinità di polemiche che si prestano alle più variopinte strumentalizzazioni politiche. Che a distanza di giorni proseguono.

“E’ ora di fare chiarezza sulla vicenda – afferma il Presidente Codacons, Avv. Carlo Rienzi – per capire se tali pressioni ci sono effettivamente state o no. Perché – prosegue Rienzi – nel primo caso ci troveremmo di fronte a un fatto grave, essendo i consiglieri Rai pubblici ufficiali che gestiscono un servizio pubblico e le cui scelte non possono subire interferenze esterne”.

Il CODACONS ha presentato quindi oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di accertare i fatti e la fondatezza delle affermazioni della Annunziata, analizzando i tabulati dei telefoni cellulari, d’ufficio e di abitazione dei consiglieri Rai, e all’Autorità per le comunicazioni, alla quale si chiede l’apertura di una indagine per verificare eventuali violazioni del pluralismo e dei principi di imparzialità in relazione alle presunte pressioni al CdA Rai.

MYWAY-4YOU. I TAVOLI DI CONCILIAZIONE DEL MPS. ANCORA CONFERMA SUL LORO FALLIMENTO 


IL PROBLEMA DELLA MANCANZA DI INFORMAZIONE

Firenze, 6 Febbraio 2004. Il Mps ha diffuso alcuni dati sui risultati dei tavoli di conciliazione che, in accordo con alcune associazioni di consumatori, sta portando avanti, e che dovrebbero esaurirsi per la fine di aprile.

Il Mps dice che su 6.599 pratiche presentate, al 31 gennaio ne sono state esaminate 3.369: nel 18,6% di casi e' stato proposto ai risparmiatori un rimborso tra l'80 e il 100% del versato; nel 49,3% una ristrutturazione dei piani finanziari o la possibilita' di abbandonarli o il rimborso fino all'80%; nel 32,1% il reclamo e' stato giudicato non accoglibile.

Lo scorso 3 febbraio, in una trasmissione radiofonica di "Radio Capital", il vicepresidente di una di queste associazioni che partecipano alla conciliazione, Antonio Tanza dell'Adusbef, ha fatto sapere che questi tavoli di conciliazione hanno risolto lo 0,5% dei casi.

I dati del Mps parlano di proposte, mentre Tanza parla di risoluzioni. Quindi sono entrambi dati attendibili e non si smentiscono tra loro. Cosi' come sono 6.599 le richieste di rimborso presentate su circa 100 mila risparmiatori che avrebbero acquistato questi prodotti. Numeri piccoli in tutti i sensi: le proposte di risoluzione (18,6%), le risoluzioni (0,5%), le richieste di rimborso (6.599). Dove sono tutti gli altri? Pur in considerazione che attraverso la nostra associazione sono state veicolate circa 7 mila richieste di rimborso non attraverso la commissione di conciliazione?

Noi abbiamo giudicato questa commissione inutile e dannosa per i risparmiatori, nonche' salvifica per banca121/Mps che ha concepito un prodotto per far guadagnare solo se stessa in violazione del Testo Unico della Finanza e dello stesso codice civile e penale. Su questo gia' un paio di centinaia di cause le abbiamo avviate e stiamo marciando spediti per diverse altre.

Ma c'e' qualcosa che manca, a nostro avviso. E si chiama informazione. Non solo, ma anche grazie a cio' che il governatore di Bankitalia ha detto nei giorni scorsi in Parlamento, nella poca informazione che circola si sta avvalorando la tesi che il Mps sta rimborsando chi glielo domanda .... 0,5% di risultati? Bel risultato.

E tutti gli altri che hanno acquistato questi prodotti, cioe' i quasi 86 mila, sono tutti contenti e, come, presentato loro in fase di acquisto degli stessi, si stanno mettendo da parte un bel gruzzoletto per la pensione? Ci si consenta di dubitarne fortemente, e che ognuno ne tragga le sue dovute conseguenze con gli strumenti del suo operare civico ed economico. Noi andiamo avanti e intensifichiamo le iniziative giudiziarie.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

SCIOPERO DEGLI OSPEDALI: PERCHE' NO? 

Roma, 6 febbraio 2004. L'aspettavamo. Lo sciopero nella sanita' e' arrivato. Medici e veterinari, lunedi' sciopereranno. E perche' non dovrebbero? Dopo quello degli autoferrotranviari, che se ne sono bellamente infischiati degli utenti, dopo quello degli aeroportuali, che fanno spallucce dei diritti dei passeggeri, perche' mai medici ed infermieri dovrebbero tenere in considerazione i diritti dei malati?

L'importante e' prendere per il collo l'utente di turno (il malato) e stringere forte: piu' si fa male piu' udienza avranno le proprie istanze. E cosa c'e' di piu' doloroso della negazione alla salute? Non passa in testa a nessuno che il referente e' il datore di lavoro e non il cittadino e che semmai occorre coinvolgerlo, senza danneggiarlo, per fare fronte unito.

Nei trasporti basterebbe lo sciopero dei controllori (si effettua il servizio ma non si verifica il possesso dei biglietti), nella sanita' quello dei contabili (si ritarda il trasferimento dei ticket sanitari). Si sceglie altro. E come sempre attraverso il disservizio, in questo caso dalla mancata assistenza sanitaria, si ottiene udienza.

E il giuramento di Ippocrate? Carta igienica.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc

AMNESTY: Giornata internazionale della "Tolleranza zero" verso le mutilazioni genitali femminili 


MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE MISURE EFFICACI

In occasione della prima Giornata internazionale della “tolleranza zero” verso le mutilazioni genitali femminili, Amnesty International ha rivolto un appello a tutti i governi affinché siano adottate misure per garantire effettiva protezione alle bambine.

“I governi hanno la responsabilità di proteggere l’integrità fisica e mentale delle donne e delle bambine. L’azione nei confronti delle mutilazioni genitali femminili deve far parte di un più ampio approccio volto a proteggere le donne dalla violenza e ad affermare la loro uguaglianza nella società” – ha dichiarato Debora Berti, del Coordinamento donne di Amnesty International Italia.

Nella sua ultima riunione, nel febbraio 2003, il “Comitato interafricano sulle pratiche tradizionali che incidono sulla salute delle donne e delle bambine” (Iac) aveva adottato una Dichiarazione di “tolleranza zero” verso le mutilazioni genitali femminili nel continente africano, con l’obiettivo di “unire gli sforzi per discutere, riflettere e prendere decisioni sul problema delle mutilazioni genitali femminili e ribadire l’impegno a proteggere le donne africane da sistemi tradizionali e culturali che vanno contro i diritti sessuali e riproduttivi delle donne nel continente”.

Lo Iac aveva anche adottato un’Agenda comune per intensificare e coordinare le azioni relative alle mutilazioni genitali femminili, pur nel rispetto delle diversità dei vari soggetti coinvolti.

“La Dichiarazione e l’Agenda comune dello Iac sono segnali importanti della volontà di eliminare le mutilazioni genitali femminili. Lo Iac dovrebbe ora agire con decisione per stimolare i governi, gli organismi non governativi e altri soggetti a coordinare gli sforzi per porre fine a queste, come ad altre pratiche tradizionali dannose, che contribuiscono a perpetuare la violenza contro le donne” – ha aggiunto Berti.

Ad oggi, sono solo 14 i paesi africani che hanno adottato leggi che proibiscono le mutilazioni genitali femminili. Nonostante l’applicazione di queste leggi sia ostacolata dalla pressione sociale a sottoporsi a questo rituale, Amnesty International ritiene che la legislazione rappresenti un importante strumento atto a creare un ambiente protettivo per le donne e le bambine colpite e a rischio di mutilazioni genitali femminili. L’associazione chiede ai governi africani di rafforzare queste leggi attraverso iniziative che promuovano lo status delle donne, relativamente ai diritti riconosciuti a livello internazionale e, in particolare, al diritto alla vita, all’integrità fisica e alla salute.

Amnesty International chiede ai governi africani di rispettare gli obblighi assunti all’atto della ratifica di strumenti internazionali quali la Convenzione sui diritti dell’infanzia, la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e la Carta africana dei diritti umani e dei popoli.

Amnesty International chiede inoltre a tutti i governi del continente di ratificare il Protocollo aggiuntivo sui diritti delle donne in Africa, adottato al Summit dell’Unione Africana svoltosi a Maputo nel luglio 2003. Il Protocollo è il primo strumento internazionale a proteggere espressamente i diritti riproduttivi delle donne e contiene una esplicita richiesta di proibire per legge le mutilazioni genitali femminili.

Per mutilazioni genitali femminili si intendono tutte quelle pratiche che prevedono la rimozione totale o parziale dei genitali esterni femminili o altre ferite agli organi genitali femminili, per ragioni di tipo culturale o religioso o per ulteriori motivi privi di carattere terapeutico.

Le mutilazioni genitali femminili sono praticate in 28 paesi africani e anche in Indonesia e nello Yemen. Il fenomeno è in crescita in Europa, Australia, Canada e Stati Uniti, soprattutto tra le comunità immigrate. Il numero delle bambine e delle donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili è stimato tra i 100 e i 140 milioni. Ogni anno, altri due milioni di bambine sono a rischio di subire questa pratica.

Roma, 6 febbraio 2004

giovedì, febbraio 05, 2004

TARGHE ALTERNE: COME VOLEVASI DIMOSTRARE.... 


Roma, 5 Febbraio 2004. Come volevasi dimostrare. E' la frase che molti alunni hanno sentito, e sentono, dal professore di matematica quando dimostra la validita' di un teorema. Le targhe alterne non servono a limitare l'inquinamento in generale e neanche in particolare.

Che la colpa sia dovuta alle condizioni meteo lascia il tempo che trova. Che il Governo capitolino annaspi di fronte al problema mobilita' e' indubbio e che non sia capace di tracciare qualche riga gialla in piu' per gli autobus e' sotto gli
occhi di tutti.

Nel frattempo si sviluppa il mercato dei quadricicli, macchine che possono circolare anche nelle zone a traffico limitato, aumentando l'inquinamento proprio in quelle aree che si vogliono proteggere. In piu' i quadricicli sono rumorosissimi, aggiungendo cosi' a quello atmosferico anche l'inquinamento acustico.

Qualche idea l'abbiamo indicata al Sindaco il giorno successivo alla sua elezione, ma non siamo noi che governiamo ed e' bene che ognuno assuma le proprie responsabilita'. Le targhe alterne, come le domeniche verdi, sono una presa in giro, sono il fiore all'occhiello di chi vuol apparire. Alla cittadini servono soluzioni non proclami.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc

ASSEMBLEA NAZIONALE FNSI: UFFICI STAMPA E LEGGE 150/2000 


“Dopo l’approvazione della legge 150/2000, del suo regolamento, della emanazione della direttiva di applicazione del ministro Frattini e dell’invio all’Aran dell’atto di indirizzo al fine di iniziare la contrattazione per la definizione del profilo professionale del giornalista nella P.A., nulla è avvenuto.

I giornalisti che lavorano negli uffici stampa non possono più attendere, è un loro diritto ottenere ciò che è scritto a chiare lettere nella legge 150/2000, ed in particolare nel comma 5 dell’articolo 9, approvata con una larghissima maggioranza parlamentare.

Per questi motivi è stata indetta un’assemblea nazionale che si svolgerà martedì 10 febbraio prossimo a partire dalle ore 10,30 nella sala Di Liegro della Provincia di Roma a Palazzo Valentini.

Ad oggi hanno assicurato la loro presenza il Segretario Generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, l’Assessore alla Cultura e all’Informazione della Provincia di Roma Vincenzo Vita, il professor Franco Carinci Ordinario di diritto del lavoro all’Università di Bologna, il professor Antonio Bettanini, il responsabile Funzione Pubblica Cgil Michele Gentile, l’on. Antonio Di Bisceglie copresentatore assieme a Franco Frattini del testo unificato di quella, che sarà la futura legge 150, l’on. Raffaele Cananzi ex sottosegretario alla Funzione Pubblica. Sono stati invitati a partecipare il ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, il Presidente dell’Aran, Guido Fantoni i responsabili funzione pubblica di Cisl, Uil, Ugl e Confsal.

Sarà presentato in quella sede anche il libro: “Delitto Imperfetto, la vera storia della legge 150” scritto da Renzo Santelli e Vincenzo Perone edito dal Centro di documentazione giornalistica”.Prot. n. 13. Roma, 5 febbraio 2004

FNSI

mercoledì, febbraio 04, 2004

FNSI sulle dimissioni di Daniela Tagliafico 


“La lettera di dimissioni di Daniela Tagliafico a Mimun rappresenta un documento di grande dignità professionale. La collega avanza una serie di rilievi critici e di proposte costruttive la cui unica finalità appare quella di restituire al Tg1 una linea editoriale equilibrata, pluralista ed attenta a tutto ciò che si muove nella società italiana.

Tagliafico critica la forma dell’informazione politica, chiede una vera autonomia editoriale, rivendica il ruolo del giornalista come mediatore attivo tra i fatti e i personaggi e l’opinione pubblica.

Condivido il metodo, corretto e rispettoso, ed il merito delle osservazioni contenute nella lettera, ritengo che debbano essere meditate e accolte da Clemente Mimun e da tutta la dirigenza della Rai.

La valorizzazione del ruolo professionale dei giornalisti, dell’indipendenza del prodotto informazione dei partiti, la necessità di dare spazio a tutti i soggetti sociali sono punti irrinunciabili del servizio pubblico e di un sistema dell’informazione responsabile.” Prot. n.012. Roma, 4 febbraio 2004

Paolo Serventi Longhi
Segretario Generale
Federazione Nazionale della Stampa Italiana

IL DDL SUL RISPARMIO E’ INSODDISFACENTE: L’ART. 42 RISCHIA DI BLOCCARE LE CAUSE IN CORSO 


INTESACONSUMATORI CRITICA IL DDL APPROVATO IERI: RESPINTE LE RICHIESTE DELLE 4 ASSOCIAZIONI

Intesaconsumatori, dopo aver preso visione del testo del ddl di riforma del risparmio approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, critica pesantemente il disegno di legge. Più di un punto non convince l’Intesa: a cominciare dall’art. 42, che prevede indennizzi solo in caso di violazione ripetuta e sanzionata.

Si tratta di una disposizione pericolosa perché potrebbe bloccare sia le cause in corso, che quelle future, condizionandole all’avvenuta sanzione da parte dell’Autorità, allungando enormemente i tempi a discapito dei risparmiatori.

Nell’art. 43, prosegue l’Intesa, manca invece un sistema di pubblicità e di informazione seppur minima delle società contro le quali sono stati adottati provvedimenti. Sarebbe stato giusto, invece, assicurare trasparenza ai risparmiatori, in modo da permettere loro di distinguere le società affidabili da quelle meno sicure.

Ma l’Intesa esprime forte insoddisfazione anche per il fatto che nessuna delle proposte presentate pochi giorni fa al Ministro da Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori è stata accolta.

Nello specifico le 4 associazioni chiedevano:

1) che le associazioni rappresentative degli interessi dei risparmiatori, inserite nell'elenco di cui all'articolo 5 della legge 30 luglio 1998 n. 281, siano legittimate ad agire a tutela degli interessi collettivi nonché di quelli dei singoli risparmiatori attori o intervenienti nel giudizio, richiedendo al giudice competente – utilizzando la procedura prevista dal d.lgs. n.5/2003 nei casi di cui all’art. 1, comma 1, lett. e) - di accertare e dichiarare se sussistano violazioni di previsioni legislative e/o sussistano delle responsabilità contrattuali ed extracontrattuali delle banche e/o delle società che abbiano promosso e/o sollecitato i risparmiatori ad aderire alle offerte in questione e, in caso di accertamento di tali violazioni, condannare i soggetti convenuti al risarcimento dei danni patrimoniali accertati.

2) che i risparmiatori possano agire singolarmente presso le competenti sedi giudiziarie per ottenere la condanna al risarcimento dei danni subiti, non appena riconosciute con sentenza passata in giudicato tra le associazioni rappresentative dei loro interessi e le parti convenute, le violazioni e le responsabilità ;

3) che sia prevista obbligatoriamente l’attivazione di apposite commissioni di conciliazioni tra le associazioni rappresentative dei risparmiatori e le banche e/o le società di intermediazione finanziaria in seguito alla dichiarazione dello“stato di dissesto economico-finanziario”per la verifica dell’eventuale diritto al risarcimento dei singoli risparmiatori;

4) introdurre, oltre quanto già espressamente previsto dall’ Art. 163 (Provvedimenti della Consob) del Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 "Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della legge 6 febbraio 1996, n. 52", il potere di immediata sospensione cautelare dallo svolgimento di qualsiasi attività per le società di revisione che abbiano svolto il loro operato con le società che siano destinatarie della dichiarazione di cui al punto d. dell’articolo precedente, richiamandosi espressamente al procedimento disciplinato dell’art.195 del d.lgs. 58/1998 (Procedura Sanzionatoria) per l’irrogazione della sanzione cautelare prevista;

5) introdurre forme di pubblicità circa l’adozione dei provvedimenti cautelari adottati, volti ad assicurare la massima trasparenza e la circolazione delle informazioni presso i risparmiatori. Tali informazioni al pubblico, comunque, saranno improntate al rispetto del principio del garantismo nei confronti delle società di revisione cautelativamente sospese.

INFLAZIONE: PER INTESACONSUMATORI I PREZZI NON AUMENTANO PERCHE’ LA GENTE NON CONSUMA 


Per Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, il 2,2% resta comunque un dato poco credibile

In merito al dato definitivo sull’inflazione di gennaio diffuso oggi dall’Istat e alle successive dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell’Istituto Biggeri, l’Intesaconsumatori prende posizione giudicando il dato poco realistico, specchio della distanza che ancora esiste tra l’Istituto di ricerca e la realtà dei consumi.

“I prezzi aumentano in misura lievemente ridotta – sostengono dall’Intesa – perché la gente non compra più”.
Dati “reali e affidabili”? Commenti positivi dal mondo politico? L’Intesaconsumatori ribadisce che l’ottimismo in questo momento è sintomo di superficialità e incapacità di leggere quei dati che, al di là della discutibilità dei metodi di rilevazione (composizione del paniere, pesi attribuiti a ciascuna voce, ecc.) rappresentano comunque la conferma di una grave recessione in atto nel nostro Paese.

TRUFFA PARMALAT: QUANTI SONO I RISPARMIATORI BIDONATI? 


SE SOLO LA PROCURA DI MILANO HA RICEVUTO FINORA 100.000 DENUNCE DI RISPARMIATORI TRUFFATI, VUOL DIRE CHE I BONDHOLDERS ED AZIONISTI PARMALAT SONO ALMENO IL DOPPIO!

LA VALANGA INARRESTABILE DI DENUNCE, PARTE L’11 DICEMBRE 2003, QUANDO INTESACONSUMATORI PRESENTA ESPOSTI A 3 PROCURE DELLA REPUBBLICA (PARMA, MILANO, ROMA) ED INSERISCE SUI RISPETTIVI SITI INTERNET IL FAC-SIMILE DI DENUNCIA, CON INDIRIZZO E NUMERO DI FAX DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MILANO

L’Intesaconsumatori aveva stimato in 135.000 i risparmiatori (tra azionisti ed obbligazionisti) coinvolti nel crack Parmalat, mentre il Governatore della Banca d’Italia Fazio, nella recente audizione parlamentare dei famosi “4 soldi”, aveva calcolato che i possessori di bond Parmalat non fossero più di 80.000. Ma se solo la Procura della Repubblica di Milano aveva ricevuto, alla data del 1 febbraio 2004, almeno 100.000 denunce, vuole dire che i risparmiatori truffati, tra bondholders ed azionisti Parmalat, sono almeno il doppio: quando si potranno avere, almeno dalla Banca d’Italia, dalle banche e dal commissario straordinario Bondi, stime più precise ?

Tutto iniziò l’11 dicembre 2003 quando Intesaconsumatori presentò esposti denunce alle Procure della Repubblica di Parma, Milano, Roma (tutte stanno indagando) chiedendo di aprire un’indagine volta ad accertare se nei comportamenti adottate dalle banche non si potessero configurare ipotesi penalmente rilevanti per truffare il pubblico dei risparmiatori ed eventuale omessa vigilanza delle autorità preposte ai controlli. Infine di accertare, nel caso Parmalat, di considerare le ipotesi di falso in bilancio e false comunicazioni sociali, con il concorso di collegio sindacale e società di revisione oltre a quelle di aggiotaggio, data che le pubbliche dichiarazioni, uscite anche a mezzo stampa, tendevano a rassicurare i mercati circa liquidità disponibili del Gruppo Parmalat pari ad almeno 3,5 miliardi di euro, apparentemente dissolta, vista l’impossibilità a rimborsare obbligazioni per soli 150 milioni di euro.
Per consentire l’apertura dell’indagine anche alla Procura della Repubblica di Milano, Intesaconsumatori pubblicò il 12 dicembre 2003 sui rispettivi siti, un fac simile di esposto denuncia con indirizzo e numero di fax da presentare sia tramite lettera che a mezzo fax, avviando così un a valanga di denunce da parte di oltre 100.000 risparmiatori Parmalat truffati.

Resta inaccettabile il comportamento delle banche (italiane ed estere) che vorrebbero passare per parti lese quando le vere vittime della truffa sono i risparmiatori, posto che l’ordinaria diligenza avrebbe loro imposto di verificare se i bilanci Parmalat, seppur certificati, fossero o meno veritieri,se la liquidità inserita nelle poste contabili pari a 4 miliardi di euro trovasse o meno riscontro, se la denuncia del Presidente di Assogestioni, Guido Cammarano sulle falle contabili, fosse campata in aria; ma le banche non si sono poste il problema intente com’erano ad incassare laute commissioni e provvigioni su obbligazioni carta straccia le quali erano già prodotti bidone nell’atto stesso di emissione poiché, come avrebbe affermato il ragionier Tonna, non vendibili al pubblico retail.

SOVRAPPREZZO BIGLIETTI ALITALIA, IL CODACONS: MADORNALE ERRORE  


Si apprende oggi che Alitalia dal primo marzo 2004 applicherà un sovrapprezzo sull'emissione della biglietteria diretta nazionale e internazionale che andrà da un minimo di 10 euro fino ad un massimo di 45 euro per la biglietteria cartacea e da un minimo di 3 ad un massimo di 35 euro per i biglietti elettronici.

Una decisione contestata dal Codacons. “Si tratta di una decisione assurda – commenta il Presidente dell’associazione Carlo Rienzi – un aumento dei costi che danneggia i passeggeri e i lavoratori e rappresenta un suicidio per la stessa azienda, in un momento in cui la concorrenza è più che mai agguerrita.

Senza contare – prosegue Rienzi – gli effetti sul carovita già alle stelle”.

Contro tale decisione il Codacons sta studiando varie iniziative, che potrebbero anche sfociare in un boicottaggio della compagnia di bandiera italiana.

TURCHIA: DALL’8 AL 14 FEBBRAIO MISSIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL 


LA SEGRETARIA GENERALE, IRENE KHAN, INCONTRA IL PRIMO MINISTRO ERDOGAN

Irene Khan, Segretaria Generale di Amnesty International, guiderà una missione dell’organizzazione in Turchia per discutere di diritti umani con i membri del governo e della società civile del paese.

Annunciando la visita, Irene Khan ha dichiarato: “La Turchia sta attualmente attraversando un periodo di riforme legislative senza precedenti con l’obiettivo principale di soddisfare i requisiti di accesso all’Unione Europea. Ora occorre garantire che queste riforme trovino applicazione nella pratica”.

Itinerario:

Domenica 8 e lunedì 9 febbraio - ISTANBUL
La delegazione incontrerà Ong, vittime e altri membri della società civile per accrescere la consapevolezza sull’attuale situazione dei diritti umani nel paese.

Da martedì 10 a giovedì 12 febbraio - ANKARA
La delegazione incontrerà ad Ankara alcuni alti rappresentanti del governo turco fra cui il Ministro degli Esteri Abdullah Gul.

Giovedì 12 febbraio
Ad Ankara, Irene Khan incontrerà il Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan. Seguirà una conferenza stampa, alla presenza della Segretaria Generale di Amnesty International, che si terrà alle ore 12.00 presso:
Best Western Hotel 2000
Bestekar Sok, 29
Kavaklidere
Ankara
Tel. 0090 (312) 4199001

Venerdì 13 febbraio DIYARBAKIR
A Diyarbakir la delegazione incontrerà Ong locali e gruppi di donne per discutere le preoccupazioni sui diritti umani specifiche della regione.

Delegati:
Irene Khan, Segretaria Generale di Amnesty International
Barbara Lochbihler, Segretaria Generale di Amnesty International Germania
Ozlem Dalkiran, Presidente di Amnesty International Turchia

Dal Segretariato Internazionale di Amnesty International a Londra:
Nicola Duckworth, Direttrice di Programma Europa e Asia Centrale
Emma Sinclair Webb, James Logan, Christina Curry, Team di ricerca Turchia
Judit Arenas, Consulente Relazioni Esterne

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:

a Londra: Teresa Richardson Tel. 0044 207 413 5554 cell. 0044 7768 182 445
in Turchia: Ozlem Dalkiran Tel. 0090 212 258 4367 cell. 0090 532 236 5025
Judit Arenas cell. 0044 7778 472 188

Amnesty International Italia

CALCIO: GRAVE E DISEDUCATIVA LA SENTENZA DEL GIUDICE SPORTIVO SUL CASO MATERAZZI 


PER IL GIUDICE SPORTIVO UN CALCIATORE DEVE AMMAZZARE L'AVVERSARIO PER ESSERE SQUALIFICATO ALMENO PER UN ANNO?

Grandi e forti interessi economici dietro la mite condanna – che tutti definiscono “pesante” – a Materazzi.

Così il Codacons critica la sentenza del Giudice sportivo che ha squalificato per 2 mesi il giocatore reo di aver sferrato un cazzotto ad un avversario.

“Se il povero Bruno Cirillo fosse stato ricoverato in coma o avesse perso l’occhio, Materazzi avrebbe avuto forse 6 mesi di squalifica… ma per una condanna a un anno di squalifica Materazzi doveva forse ammazzarlo l’avversario?”. Si domanda l’Avv. Carlo Rienzi, Presidente Codacons.

“La sentenza mite del Giudice sportivo è altamente diseducativa – prosegue Rienzi – soprattutto se si pensa ai tifosi delle squadre di calcio, spesso protagonisti di folli gesti di violenza, o agli adolescenti che si avvicinano al mondo del pallone. Atteggiamenti simili andrebbero puniti con maggiore severità, come confermato dalle tante proteste raccolte oggi dal Codacons e dall’associazione utenti sportivi aderente al Codacons”.

GABELLA PER ACQUISTO BIGLIETTI DI VOLO. I CONSUMATORI RINGRAZIANO .... 


Firenze, 4 Febbraio 2004. Dal prossimo primo marzo, secondo quanto fa sapere Alitalia, i biglietti aerei saranno caricati di una "distribution charge", un sovrapprezzo tra 10 e 45 euro (3/35 per i biglietti elettronici). E' il risultato economico dell'accordo siglato alcuni giorni fa con le agenzie di viaggi, per far si' che queste ultime, oltre all'1% sul prezzo del biglietto, ne avessero un ulteriore ricavo.

Quindi questi sono i livelli economici che i consumatori dovranno pagare in piu' per far guadagnare non solo le agenzie di viaggi, ma anche l'Alitalia, in una percentuale maggiore di quanto lo stesso vettore aveva previsto nei suoi piani tariffari.

Quarantacinque euro non sono "bruscolini", ed essendo "in piu'" di quanto previsto, lasciano la bocca amara, oltre che la tasca piu' vuota. L'amaro deriva dal fatto che, ovviamente, le tariffe non verranno pubblicizzate con l'aggiunta di uesta "distribution charge" che, invece, andra' ad aggiungersi alle varie tasse aeroportuali, sovrapprezzo carburante, sovrapprezzo sicurezza, etc.., cioe' tutti quei costi che sono indicati in ogni informativa e pubblicita' con un carattere molto piu' piccolo ed a margine, e che, tutti insieme, talvolta rappresentano un costo maggiore dello stesso biglietto.

Bocca amara anche perche' non si e' voluto dire che il biglietto costa di piu' perche' altrimenti la rete distributiva delle agenzie avrebbe compromesso i rapporti con Alitalia, ma si e' voluto solo usare la beffa a spese dell'informazione dei consumatori. In una economia di mercato e di concorrenza, l'informazione e' tutto. E quando se ne fa un uso distorto e beffardo, se apparentemente ci si fa il gruzzoletto in piu' a spese dell'anello finale dell'economia (il consumatore), alla lunga non paga ad alcuno, perche' la disaffezione o l'affezione di quest'ultimo -piu' maturo e consapevole di quanto chi ha fatto questo accordo lo considera- e' il motore dell'economia.

Da oggi sappiamo che bisognera' stare piu' attenti che mai quando si acquista un biglietto, perche' il nostro interlocutore considera il consumatore solo come un soggetto da non-informare e prendere per il collo.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

NUOVA CONSOB. LA POLITICA PENSA A TUTTI, MA NON AL RISPARMIATORE: COMPLIMENTI! 


Firenze 4 febbraio 2004. Come volevasi dimostrare, dal momento in cui la tutela del risparmio e' entrata nei giochi politici relativi a: destra-sinistra, verifica di Governo, pro o contro Tremonti, pro o contro Fazio, i temi della tutela dei risparmiatori sono passati in secondo piano e si e' prodotto un testo di legge che introdurra' (quando e se passerra' all'esame del Parlamento) qualche innovazione positiva ma poche risposte concrete. Ovviamente di decreti immediatamente applicabili non se ne parla piu'.

Il disegno di legge che regolamenta la nuova "autorita' per la tutela del risparmio" disciplina i rapporti a) con le altre autorita' b) con il Parlamento c) con il Governo e (ovviamente) con i soggetti vigilati. Non manca nessuno? Non viene in mente a nessun politico che il primo interlocutore di un'autorita' per la tutela del risparmio dovrebbe essere il risparmiatore?

Il primo compito di un'autorita' per la tutela del risparmio dovrebbe essere quello di rispondere al singolo risparmiatore in relazione ai soprusi che quest'ultimo ritiene di aver subito, cosi' come, ad esempio, l'autorita' garante per la concorrenza ed il mercato risponde alle singole segnalazioni di pubblicita' ingannevole, l'autorita' per la tutela del risparmio dovrebbe rispondere sui singoli casi di violazione del Testo Unico della Finanza e dei regolamenti attuativi CONSOB.

Ma i politici erano troppo occupati a stabilire quale autorita' penalizzare e quale privilegiare, quali nuove poltrone costituire e quali far saltare per pensare a come, concretamente, tutelare i risparmiatori traditi da comportamenti ingannevoli degli intermediari finanziari.

Un esempio concreto? Noi chiediamo da mesi una pronuncia della CONSOB sul caso MyWay-4You indicando delle specifiche normative CONSOB violate dal Monte dei Paschi di Siena, la Consob replica che la legge non la obbliga a rispondere ne' ai singoli risparmiatori ne' alle associazioni come l'Aduc.

Complimenti, grazie della cortesia!

E' possibile chiedere che fine a fatto l'indagine aperta dalla CONSOB a Giugno 2003? No, segreto d'ufficio e tanti saluti ai 300 mila risparmiatori che si sentono ingannati dal Monte dei Paschi di Siena! Questo e' il modo di tutelare i risparmiatori dell'attuale Consob. Dobbiamo dire, purtroppo, che quando questo DDL verra' approvato dal Parlamento -se non verra' modificato- non cambiera' niente da questo punto di vista.

Alessandro Pedone, consulente Aduc per la tutela del risparmio

POLLI: CONSIGLI PER GLI ACQUISTI 


Roma, 4 Febbraio 2004. Ci risiamo con il pollo al virus. Anche se il problema riguarda gli animali vivi, che non importiamo, le notizie hanno determinato un crollo dei consumi, cosi' come e' stato in occasione della mucca pazza. Gli allevatori, oggi come allora, si sono affrettati a dichiarare che la carne di pollo italiana e' sicura e hanno invocato una etichettatura piu' completa, con il percorso "dal produttore al consumatore", che manca per le carni avicole, suine e cunicole (conigli).

Per i polli la normativa (1) prevede l'indicazione delle modalita' di allevamento, che qui riassumiamo:

1) estensivo al coperto (12 polli per metro quadrato, 2 kg circa di peso, 56 giorni di allevamento);

2) all'aperto (13 polli per metro quadrato al coperto, con accesso all'aperto in spazi di un metro quadrato per pollo, 2 kg circa di peso, 56 giorni di allevamento);

3) rurale all'aperto ( 12 polli per metro quadrato al coperto, con accesso all'aperto in spazi di 2 metri quadrati per pollo, 2 kg circa di peso, 81 giorni di allevamento);

4) rurale in liberta' (come il rurale all'aperto con accesso a spazi illimitati).

Anche il tipo di alimentazione potra' essere riportato sull'etichetta, per esempio con l'indicazione: alimentato con il 75% di mais e il 25% di foraggi verdi, che e' la migliore alimentazione per carni di qualita'. C'e' solo un piccolo problema: le indicazioni non sono obbligatorie cosi' come non e' obbligatorio indicare il tipo di alimentazione.. Una presa in giro per i consumatori, che vorrebbero acquistare un pollo "ruspante" ma che devono accontentarsi delle assicurazioni del proprio macellaio.

Insomma la vicenda della mucca pazza non ha insegnato nulla. E ci si lamenta del crollo del consumo! Noi consigliamo di acquistare il pollo con l'etichetta "rurale in liberta'" e con l'alimentazione sopra riportata. Premiare gli
allevatori seri conviene, anche al consumatore.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

(1) Decreto ministeriale n. 465 del 10.9.1999, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 291 del 13.12.1999.

MYWAY-4YOU. IL TAVOLO DI CONCILIAZIONE E' STATO UN FALLIMENTO 


Firenze 4 febbraio 2004. In una trasmissione radiofonica di "Radio Capital", "Scandali al sole" il 3 febbraio si e' ufficializzato il fallimento del tavolo di conciliazione organizzato dal Monte dei Paschi di Siena (con la complicita' di alcune associazioni di consumatori) nel tentativo di tacitare lo scandalo dei mutui di scopo venduti come piani di risparmio previdenziale.

Il vice presidente dell'Adusbef, Antonio Tanza, alla domanda "A cose fatte cosa si può dire? E' stata una fregatura o no questo tavolo di conciliazione?" ha risposto: ""Il tavolo di conciliazione ha risolto lo 0,5% dei casi", incalzato dall'intervistatore che ha insistito: "Quindi non ha risolto." ha ammesso: "Sostanzialmente, no."

Secondo l'interpretazione del vicepresidente dell'Adusbef ci sarebbe stato un cambiamento di posizione della Banca in conseguenza di archiviazioni di alcuni Pubblici Ministeri dell'ipotesi di truffa perche' "Il contratto era chiaro. L'utente non lo ha letto, per cui non vi e' truffa. L'utente ha l'obbligo di leggere il contratto; non lo ha letto, peggio per lui."

Ebbene, il fatto che qualche PM non abbia voluto indagare sull'ipotesi di truffa contrattuale (magari perche' non gli sono state fornite sufficienti prove, che invece esistono ma e' necessario avere la capacita' professionali di identificarle) non significa di certo che il contratto non sia nullo e/o annullabile dal punto di vista civile.

Noi continuiamo a sostenere, come abbiamo sempre fatto, che il contratto non e' valido ne' dal punto di vista finanziario ne' dal punto di vista giuridico e che la Banca deve rimborsare tutti i sottoscrittori che lo richiedono, senza nessun tavolo di conciliazione. Per questo e' necessario affiancare alle gia' numerose iniziative legali da noi promosse, una mobilitazione di risparmiatori per ribadire la richiesta di legalita' e diritto anche nei rapporti con le banche e gli intermediari finanziari.

Alessandro Pedone, consulente Aduc per la tutela del risparmio

martedì, febbraio 03, 2004

San Paolo Imi: lucciole per lanterne 


INTESACONSUMATORI, DOPO AVER DENUNCIATO ALL’ANTITRUST L’INGANNEVOLEZZA DEL MESSAGGIO CHE PROMUOVE UN COMITATO DI RISPARMIATORI SAN PAOLO IMI E SEGNALATO A CONSOB, BANKITALIA E CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA LA SINGOLARE INIZIATIVA, STIGMATIZZA IL COMPORTAMENTO DELLA BANCA, CHE INVECE DI COSTITUIRE TAVOLI CON LE ASSOCIAZIONI O DI RIMBORSARE LE EMISSIONI BIDONE, SOSTIENE COMITATI DI COMODO PER FAR VEDERE LUCCIOLE PER LANTERNE, INGANNANDO COSI’ I RISPARMIATORI

L’avviso a pagamento, pubblicizzato oggi su alcuni quotidiani (ad es. la Repubblica, pag.15),che pubblicizza la nascita del “Comitato dei clienti del San Paolo Imi possessori dei bond Parmalat”, promette di avviare azioni collettive di risarcimento contro i responsabili del dissesto, per i danni morali e per i danni direttamente sopportati e di curare gli atti occorrenti per l’ammissione al passivo, in Italia ed all’estero.

Peccato che dietro al Comitato, ci sia proprio il San Paolo Imi, la stessa banca cioè che ha venduto i bond Cirio ed Argentini ai risparmiatori; lo stesso istituto di credito che è indagato dalle Procure della Repubblica per aver ritardato il rientro di un affidamento al gruppo agro-alimentare proprio per incassare i proventi delle obbligazioni Cirio emesse nei paradisi legali e che non potevano essere venduti,neppure se richiesti,al pubblico dei risparmiatori.

Piuttosto che coinvolgere le rappresentanze reali dei consumatori ed ammettere i propri errori, come in precedenza hanno fatto banche ben più blasonate, il Gruppo San Paolo-Imi pare preferire e sostenere comitati di comodo per far ritenere che darà tutela ed assistenza alla propria clientela. Intesaconsumatori, dopo aver segnalato all’Ufficio Pubblicità Ingannevole dell’Antitrust l’avviso a pagamento uscito oggi per verificarne gli eventuali profili di ingannevolezza (così si potrà accertare anche il committente), alla Consob ed alla Banca d’Italia per gli aspetti di propria competenza ed al Consiglio Superiore della magistratura, posto che viene reclamizzato come presidente del Comitato un presidente del Tribunale di Torino e della Corte d’Appello di Venezia,stigmatizza l’usuale arroganza di banche che continuano a dichiararsi parti lese dopo aver fatto finora,almeno 825.000 vittime del risparmio tradito.

Intesaconsumatori, preoccupata per la crisi di fiducia nei rapporti banche clienti che si riverbera sull’economia italiana e sull’affidabilità internazionale del Paese,è disponibile ad un confronto per recuperare la fiducia perduta, purchè le banche la smettano di fare le vittime ed avviano un serio e costruttivo tavolo finalizzato ad ammettere gli errori ed a risarcire,caso per caso, le numerose vittime del risparmio tradito.

RISPARMIO: INTESACONSUMATORI APPREZZA LA DOPPIA COMPETENZA SULLE CONCENTRAZIONI 


ADOC, ADUSBEF, CODACONS E FEDERCONSUMATORI ATTENDONO DI SAPERE SE LE RICHIESTE AVANZATE DALL’INTESA A TREMONTI SONO STATE ACCOLTE

In merito al Ddl sulla riforma del risparmio approvato oggi dal Consiglio dei ministri Intesaconusmatori apprezza la doppia competenza Banca d’Italia – Antitrust sulle concentrazioni, poiché porterà vantaggi agevolando la concorrenza nel settore e riducendo le tariffe esose praticate dalle banche. Si è persa però un’occasione importante – continua l’Intesa – per sciogliere o riformare l’Isvap, istituto poco utile se non negativo per i risparmiatori.

Prima di sbilanciarsi però nel dare un giudizio complessivo sul Ddl Intesaconsumatori attende di leggerne il testo integrale per verificare se il Ministro Tremonti ha accolto le richieste avanzate pochi giorni fa dalle 4 associazioni, richieste che si possono così sintetizzare:

1) possibilità di azioni collettive per i risparmiatori truffati dalle banche;

2) dichiarazione di crac con obbligo delle banche di attivate tavoli di conciliazione finalizzati ai rimborsi;

3) pene più severe per i revisori dei conti che violano le normative del settore e possibilità di sospenderli dalle attività;

4) non segretezza dei procedimenti sanzionatori avviati da Consob e Banca d’Italia verso banche, intermediari finanziari, società, ecc., assicurando così la massima trasparenza ai risparmiatori.

FNSI sul rinvio del ddl Gasparri 


“Invece di ostinarsi a ricercare una maggioranza che, a questo punto, appare inesistente, la Casa delle Libertà potrebbe fare un regalo agli italiani ed a molti deputati di entrambi gli schieramenti ritirando il DDL Gasparri e presentando un testo radicalmente diverso.

Occorre infatti creare le condizioni per un processo riformatore costituzionale, che rispetti le indicazioni del Capo dello Stato e che quindi si muova in antitesi con il conflitto di interessi del Presidente del Consiglio e con il rafforzamento delle posizioni dominanti.

Insomma bisogna gettare alle ortiche il DDL Gasparri e varare una legge diversa e largamente condivisa.”

Roma, 3 febbraio 2004

Paolo Serventi Longhi
Segretario Generale
Federazione Nazionale della Stampa Italiana

POLLI AL VIRUS: L'EUROPA DECISE DI DIMINUIRE I CONTROLLI 


Roma, 3 Febbraio 2004. La scorsa estate la Commissione Europea decise di ridurre i controlli sui polli che arrivano dalla Thailandia. Obbligatori da marzo del 2002, dopo la scoperta di pollame con residui di nitrofuran (antibiotico proibito nell'Ue), i controlli, dalla scorsa estate, sono stati applicati solo al 20% della merce importata e gia' certificata come sana dalle autorita' sanitarie thailandesi.

Secondo la Commissione, il piano d'azione intrapreso dalle autorita' thailandesi e i risultati dei controlli effettuati dagli Stati membri hanno dimostrato un "netto miglioramento della situazione", anche perche' la Thailandia ha garantito che tutte le esportazioni, da settembre 2002, sono state sottoposte a test sistematici.

Oggi sappiamo che questo Paese e' uno di quelli maggiormente coinvolti nell'affaire "polli al virus". Non sappiamo se una commissione europea abbia fatto il giro degli allevamenti in Thailandia o si sia accontentata della documentazione prodotta dalle relative autorita', certo e' che le condizioni di allevamento nei Paesi del Sud-Est asiatico non ci risultano essere le migliori.

Gia' il 28 luglio dello scorso anno lanciammo l'allarme contro questa decisione che riduceva i controlli. Non ci voleva molto ad essere profeti.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc

INFLAZIONE AL 2,3%? NON CI CREDE NESSUNO!  


PER CONOSCERE IL VERO LIVELLO DI INFLAZIONE BASTA INVERTIRE LE CIFRE, E COSI’ 2,3% DIVENTA 3,2%!!!

L’inflazione in calo nel mese di gennaio. Stando ai dati provenienti dalle 12 città campione, il carovita sarebbe sceso al 2,3% dal 2,5% di dicembre. Un dato contestato da Intesaconsumatori. “Ormai ai dati sull’inflazione non ci crede più nessuno – affermano i leader dell’Intesa – è il solito balletto di numeri senza alcuna corrispondenza con la realtà quotidiana”.

E per conoscere invece il livello reale del carovita ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI invitano i cittadini a invertire le cifre diffuse: così un’inflazione annunciata al 2,3% diventa pari al 3,2%, di sicuro più vicina all’andamento reale dei prezzi…

FUMO VIETATO SUGLI EUROSTAR, IL CODACONS: OTTIMA INIZIATIVA, MA IL DIVIETO DEVE ESSERE FATTO RISPETTARE CON SEVERITA’ 


Il CODACONS accoglie con soddisfazione la notizia secondo cui dal prossimo 1 marzo sarà vietato fumare sugli Eurostar e sugli Intercity, in base ad un accordo tra Ministero della salute e Trenitalia.

L’associazione, che da anni si batte contro il fumo, ricorda tuttavia che tale divieto sui convogli esisteva già, ad esclusione di una unica carrozza per ogni treno.

“Ben venga l’estensione del divieto di fumo a tutti i treni – afferma il Presidente Codacons, Avv. Carlo Rienzi – ma la vera sfida adesso sarà far rispettare questo divieto. Infatti a tutt’oggi sui treni, nonostante il fumo sia vietato in quasi tutte le carrozze, si continua a fumare, specie nelle piattaforme, poiché vengono elevate pochissime multe. Chiediamo quindi – prosegue Rienzi – di incrementare i controlli e le sanzioni per i trasgressori a partire dal prossimo 1 marzo, per evitare di trovarci di fronte alla solita trovata pubblicitaria ma di scarsa efficacia”.

Il CODACONS invita infine Trenitalia ad occuparsi anche di altre questioni: benissimo il divieto di fumo, ma si pensi anche a migliorare il servizio che troppo spesso non soddisfa gli utenti (vedi treni in ritardo, carrozze fatiscenti, guasti, ecc.).

TUTELA DEL RISPARMIO. IL GOVERNO HA VARATO IL NUOVO DL, E ORA?  


CONTINUIAMO A NON FIDARCI

Firenze, 3 Febbraio 2004. Il Governo ha approvato il nuovo decreto legge sulla tutela del risparmio. Il testo, per il momento, non e' possibile conoscerlo perche', come hanno fatto sapere alcuni ministri all'uscita della riunione del Governo che ha preso questa decisione, un comitato tecnico lo sta mettendo a punto. Quindi, quando sara' conosciuto ci riserviamo di fare le nostre valutazioni "dalla parte del risparmiatore".

Per ora, pero', ci teniamo a precisare una cosa che alcuno deve sottovalutare, risparmiatori, imprenditori, bancari, finanzieri, autorita' di controllo e autorita' di repressione. Questo dl non e' una bacchetta magica, ma solo un tentativo (e vedremo se e come) di fornire maggiori strumenti di indagine, controllo e scoraggiamento degli illeciti.

Non e', quindi, un toccasana che fa diventare buoni tutti i cattivi, i profittatori e i disonesti, che sono e restano tali. E che, alla bisogna, si attrezzeranno meglio per continuare a meglio fregare autorita' e risparmiatori. Cosi' come resteranno identici tutti quei promotori finanziari e impiegati/funzionari di banca che hanno rifilato a man bassa ai risparmiatori prodotti finanziari raccapriccianti (come il "MyWay-4You"), azioni e obbligazioni di aziende o di Stati sull'orlo della bancarotta.

Questo vuol dire che la guardia, da parte dei risparmiatori, deve essere tenuta altissima. Perche' le banche sono sempre le stesse e ognuna, mentre fa il sermone contro i paradisi fiscali del caso Parmalat, in quegli stessi paradisi fiscali ha societa' ad esse collegate. Cioe' il sistema bancario e del risparmio continua ad essere fermamente sotto il controllo delle stesse persone che lo hanno portato al caso Parmalat, al caso Cirio e al caso "MyWay-4You".

Di dimissioni o licenziamenti, per ora non ne abbiamo visti. Ad alcun livello. Il caso delle dimissioni del direttore della Bbc sul caso Blair/Iraq, e' roba di oltre Manica, cioe', per il nostro sistema di dignita' istituzionale ed economica, fuori del mondo (nel 2004, non nel 1492: alla faccia della globalizzazione e della internazionalizzazione).

E che la situazione nonostante questa nuova legge non sara' mai migliore della precedente, lo dimostra come ci si sta comportando sul caso "MyWay-4You": spacciando per risolta una questione che invece e' in piena bufera. Le rassicurazioni sono del governatore Antonio Fazio e lo ripetono i dirigenti della banca Mps: cioe' il responsabile dell'intero sistema bancario italiano e la banca responsabile dei prodotti oggi sotto le inchieste di non poche procure della repubblica.

E queste posizioni vengono accreditate come credibili, mentre i casi risolti dalle mitiche commissioni di conciliazione Mps sono meno dell'1%, piu' di duecento le cause che noi abbiamo gia' avviato, e in crescita esponenziale e quotidiana i risparmiatori che si rivolgono a noi per chiedere giustizia.

Se i responsabili di questa finanza continueranno ad essere i gestori e i controllori, si potranno fare tutte le leggi che si vuole, ma niente potra' indicare ai risparmiatori che -comunque- non c'e' da fidarsi.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc


AMPUTARE O NON AMPUTARE. CURARE O NON CURARE. CHE TRISTEZZA E CHE VIOLENZA SUI DIRITTI DEI PAZIENTI E DEGLI INDIVIDUI 


Firenze, 3 Febbraio 2004. E' bene che il tormentone della signora milanese che, per il momento, ha deciso di non farsi amputare un piede pur rischiando la vita, sia al centro dell'attenzione. Perche' ci si sta confrontando sul diritto a disporre di se stessi, fino all'estrema decisione di vivere o meno. E' come un confronto su una delle possibili forme di eutanasia, quella del suicidio, che se oggi una persona lo tenta e non ci riesce, viene perseguita per legge.

Nel nostro caso, non trattandosi di suicidio in senso classico, ma di possibile suicidio, ecco che e' spuntato fuori il trattamento sanitario obbligatorio. Con tanto di associazioni di consumatori e assessori "liberal" (Tiziana Maiolo del Comune di Milano) che lo sponsorizzano, arrampicandosi sulle leggi perche' la persona in oggetto e' tutt'altro che incapace di intendere e di volere e non e' minorenne.

Nella "salsa italiana" del confronto, non potevano non inserirsi gli appelli alla signora milanese perche' si sottoponga all'amputazione e sia, cosi', sicura di salvarsi la vita. Ci sembra di essere in uno di quei contenitori televisivi della domenica pomeriggio, dove vive e si presenta l'Italia per quello che e' e, soprattutto, per quello che vorrebbe, crede e sogna di essere: una grande famiglia, con favole e maghi mescolate alla struggente e difficile quotidianita'.

A questo punto, con tutto il rispetto e la reverenza del caso, ci aspettiamo l'intervento del presidente Carlo Azeglio Ciampi, o forse quello della signora Franca in Ciampi.

Noi siamo rispettosi di cio' che ognuno decide per se stesso, e siamo impegnati perche' le leggi che limitano questo diritto siano modificate, e non ci sogniamo lontanamente di consigliare se vivere o morire. Anche perche' .... c'e' qualcuno che darebbe un consiglio per scegliere la morte?

Ed e' tutto qui il problema.

Quindi stendiamo un velo di silenzio verso la signora milanese e concentriamoci su questa domanda e suoi risvolti legislativi: puo' ognuno disporre di se stesso? Come la donna per l'aborto? Come il matrimonio dissolubile? Come il consenso a farsi curare in un modo o in un altro o a non farsi curare? Come l'eutanasia? Come le cinture di sicurezza o il casco ai motociclisti obbligatorio? Come ubriacarsi? Come farsi uno spinello?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

lunedì, febbraio 02, 2004

Il 2 febbraio arriva a Taranto la Uss LaSalle: la nave-comando della Sesta Flotta Usa. 


Dove attracca?


Proprio nel molo polisettoriale di Taranto in cui da alcune settimane denunciamo che possa sorgere la terza base navale, questa volta con la bandiera Usa. Come volevasi dimostrare.

Qualcuno potrebbe dire che la "visita" della nave LaSalle è casuale e che è attraccata nel molo polisettoriale perché non ci sarebbe spazio nella nuova base navale di Chiapparo in Mar Grande. La Uss LaSalle misura 173 metri, esattamente quanto la portaerei Garibaldi, ed è più piccola della nuova portaerei prevista dalla Marina Militare. Parlare di "scarso spazio" nella nuova base navale è quindi da escludere. La verità è che si tratta di una visita esplorativa.

La Sesta flotta americana, con quartier generale a Gaeta, in provincia di Latina, potrebbe presto cambiare sede e lasciare l'Italia. Lo prevedono i nuovi piani del cosiddetto "ridispiegamento strategico globale" delle forze americane voluto dal segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld. Questo si legge sul sito www.analisidifesa.it che dà spazio a fonti di stampa come "Il Riformista" del 17/12/03 a cui Il Corriere del Mezzogiorno aveva fatto riferimento per il suo scoop sulla base Usa a Taranto.

Se avvenisse il trasferimento a Taranto avvenisse concretamente la nave-comando Uss LaSalle si porterebbe dietro altre 40 navi di appoggio con a bordo 21 mila marinai nonché 175 aerei che rappresentano la maggiore componente operativa delle forze navali Usa in Europa.

A dare l'annuncio di un probabile trasferimento da Gaeta è stato il sottosegretario per la "policy" del Pentagono, Douglas Feith, il quale a dicembre ha incontrato il ministro della Difesa Antonio Martino e i vertici militari italiani per valutare altre destinazioni.

La politica del governo è orientata a mantenere le basi Usa in Italia per mantenere un aggancio diretto con la potenza militarmente egemone. Ma tale posizione sembra essere condivisa anche in settori chiave dell'opposizione. Taranto è una sede ideale per mantenere tale aggancio, avendo installato il sistema di intelligence americano C4i. Gli Stati Uniti valutano invece una pluralità di siti e non escludono la Turchia.

"Nulla è stato ancora deciso" ha detto Feith che ha iniziato un giro di consultazioni a 360 gradi. E' in corso, ha detto, un riaggiustamento strategico". Feith ha annunciato che dei 116 mila soldati americani impiegati attualmente nel vecchio continente 42 mila dovrebbero essere trasferiti nelle basi dell'Europa orientale. II paese che subirà i tagli maggiori sarà la Germania, che in questo momento ospita 77 mila militari Usa. Per quanto riguarda l'Italia, rimarranno le basi aeree di Aviano e di Sigonella. Anzi quest'ultima sarà ulteriormente potenziata perché diventerà la sede di alcuni nuclei delle truppe speciali americane da impiegare in caso di emergenza sia in Europa sia in Medio Oriente.

La conferma dell'accondiscendenza del governo italiano rispetto alla base Usa a Taranto sta nella recente visita di personale del ministro dei lavori pubblici nella città jonica. La scorsa settimana è infatti è stato ammesso l'inserimento di Taranto tra i possibili siti per le grandi opere infrastrutturali del Sud. Motivazione? Lavori di ulteriore ampliamento degli attracchi di navi della Nato. Sono ulteriori conferme di quanto andiamo dicendo: è in corso una trattativa segreta che ha per oggetto il futuro militare (e nucleare) di Taranto. Come è nella tradizione della diplomazia segreta, il parlamento non ne sa nulla, Taranto men che meno. Ma i soliti "bene informati" sono già all'opera e sottobanco qualcuno già starà trattando, in nome del proprio "particulare", il futuro della città. Un baratto che non accettiamo.

Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink


Approfondimenti su http://italy.peacelink.org/disarmo

Su questo sito verrà aggiornato il dossier sulla nuova base Usa, che il governo "auspica" a Taranto

SIC dimagrisce per ingrassare Mediaset 


“Come volevasi dimostrare: la montagna ha partorito un topolino nano. Una beffa per il Presidente della Repubblica che aveva giudicato il Sic non corrispondente alle esigenze di pluralismo dell’informazione fissate dalla Costituzione.

Si è fatto dimagrire il sistema integrato della comunicazione della misura giusta per consentire all’azienda più forte del sistema, e cioè quella del Presidente del Consiglio, di raddoppiare quasi le risorse che può rastrellare sul mercato.

Se è vero che il nuovo Sic corrisponde a circa 25 miliardi di Euro, il limite antitrust del 20% corrisponde a 5 miliardi di euro, il doppio di quanto rastrella ogni anno Mediaset.

La battaglia contro il Sic e contro il DDL Gasparri, quindi, deve continuare in Italia e in Europa, così come bisognerà investire nuovamente la Corte Costituzionale.

Anche perché al nuovo Sic, simile al vecchio, si aggiungono altri elementi di incostituzionalità, a cominciare dai criteri di nomina del cda della Rai, che affidano il servizio pubblico al controllo diretto dell’esecutivo.” 2 febbraio 2004

Paolo Serventi Longhi
Segretario Generale
Federazione Nazionale Stampa Italiana

"DOMENICA IN": BONOLIS CI RICASCA E DOPO AFFARI TUOI GABBA ANCHE IL CODACONS 


MA STAVOLTA FINISCE DAVANTI AL GIUDICE DI PACE PURE LUI

Come è noto il CODACONS ha in corso una contestazione giudiziaria nell’interesse dei telespettatori con AFFARI TUOI di Bonolis, e questo è normale. Altrettanto noto è che un conduttore o gli autori di una trasmissione come Domenica In non gradiscano in video la presenza del Codacons (e questo già è meno normale, visto che, per il servizio pubblico, punire una associazione perché critica in osservanza dei propri doveri statutari è leggermente canagliesco).

Ma quel che non è normale è che gli autori facciano perdere ore di tempo al Codacons per preparare uno spazio nella trasmissione, ossia lo spazio di ieri sull’euro e la sentenza del cappuccino, chiedendo di essere presenti in video per spiegare la loro azione, e poi MENTIRE dicendo che lo spazio è stato rinviato….che il giudice di Civitavecchia e il Codacons li inviteremo la settimana dopo per parlare della sentenza sul cappuccino…e poi …fare tutto senza il Codacons!!

Non è così, caro Bonolis, che si conserva il silenzio su AFFARI TUOI…anzi! Ora Bonolis sarà chiamato a rispondere per danni e per il tempo perso dagli addetti stampa del Codacons per aiutare la redazione a fare il servizio e…per il danno da menzogna …davanti allo stesso Giudice di Pace che di nascostamente ha invitato in tv …E così si avrà la prima sentenza di danni da bugia!!

Ehhhh….Bonolis, Bonolis….

MI SA CHE STRISCIA AVEVA RAGIONE: LA BUGIA E LA MENZOGNA SONO UN VIZIETTO CHE COME IL LUPO NON PERDI FACILMENTE!!


RISPARMIO: INTESACONSUMATORI ADERISCE AL SIT IN DEI VERDI DI DOMANI 


ALLE ORE 11 A PALAZZO CHIGI I VERTICI DELL’INTESA MANIFESTERANNO A TUTELA DEI RISPARMIATORI


Intesaconsumatori (ADOC, ADUSBEF, CODACONS, FEDERCONSUMATORI) aderisce al sit in di domani organizzato dai Verdi.

Alle ore 11 sotto Palazzo Chigi i leaders delle quattro associazioni manifesteranno a tutela dei risparmiatori, condividendo le richieste avanzate dai Verdi.

Intesaconsumatori apprezza l’intervento dei Verdi finalizzato a difendere i risparmiatori coinvolti nei crac finanziari e rinnova le richieste presentate al Ministro Tremonti e al Senato durante l’audizione del 30 gennaio scorso.

INFLUENZA POLLI: IL CODACONS CHIEDE PIU’ CONTROLLI 


SUBITO L’ETICHETTATURA DEL POLLAME ONDE EVITARE CADUTE DEI CONSUMI

“Servono più controlli per garantire la sicurezza alimentare dei consumatori italiani”. Ad affermarlo l’Avv. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, intervenendo in merito all’influenza dei polli che sta colpendo alcuni paesi e sulla possibilità di contagio per l’uomo.

“In Italia deve essere potenziata la vigilanza sanitaria marittima e aeroportuale, per evitare rischi nelle importazioni. Per rassicurare i cittadini serve inoltre l’introduzione immediata e urgente dell’etichettatura per il pollame, così da consentire – prosegue Rienzi - la tracciabilità delle carni consentendo ai consumatori di conoscere l’origine dei polli e il percorso seguito prima di arrivare sulle tavole, assicurando la massima trasparenza ed evitando cadute nei consumi che avrebbero effetti negativi sul sistema”.

IL PUNTO SUL "MYWAY-4YOU": E' NECESSARIA UNA AMPIA MOBILITAZIONE 


Firenze, 2 febbraio 2004. Seguiamo il caso MyWay-4You da piu' di un anno ed ormai, praticamente ogni giorno che passa, riceviamo qualche richiesta di avvio dell'azione legale contro una banca del gruppo Monte dei Paschi di
Siena. In sintesi, la situazione, ad oggi e' la seguente.

Illegittimita' del prodotto I tecnici che collaborano con l'Aduc hanno rilevato moltissimi difetti, sia tecnico-finanziari che giuridici, che comprovano la non validita' del prodotto in quanto tale, indipendentemente dal fatto che sia stato venduto al pensionato o ad un premio Nobel per l'economia. Noi sosteniamo che il gruppo Monte dei Paschi di Siena ha progettato e venduto un prodotto che arreca un danno economico certo al cliente al solo scopo di ricavarne un ingiustificato profitto.

Questo, a nostro giudizio, viola una serie di norme che regolano il settore dell'intermediazione finanziaria (Testo Unico della Finanza e Regolamenti CONSOB) ma potrebbe anche configurare il reato di truffa contrattuale, ipotesi attualmente al vaglio di alcune procure della repubblica.

Le contromosse della banca Il gruppo Monte dei Paschi di Siena si e' mosso con una abilita' degna di migliore causa. Fingendo la disponibilita' a risolvere il problema, e' riuscita a far passare la tesi (con la compiacenza delle autorita' di vigilanza e di alcune associazioni di consumatori) che il prodotto in se' sia valido, ma che in qualche caso, qualche venditore solerte l'ha piazzato al cliente sbagliato.

A tutt'oggi in diversi ritengono che il caso sia risolto, che il Monte dei Paschi di Siena stia procedendo a rimborsare gli sfortunati clienti e che tutto sia finito nel migliore dei modi. Il presidente della banca Pier Luigi Fabrizi, nei giorni scorsi, in un'intervista ad un quotidiano, ha detto che "Puo' esserci stato qualche errore nella fasi di commercializzazione in termini di non aderenza al profilo di rischio della clientela.

MPS, d'altra parte, e' stata la prima banca ad aprire tavoli di conciliazione con i consumatori" (la Repubblica, 28/1/2004, pag. 33). In poche parole, secondo il presidente, bisognerebbe pure fare i complimenti alla banca. Le autorita' di vigilanza si sono schierate, anche se non pubblicamente, a favore del Monte dei Paschi di Siena.

La CONSOB avrebbe aperto una istruttoria a giugno, ma sembra che caduta nel dimenticatoio dopo sei mesi. La Banca d'Italia, nella persona del suo Governatore Antonio Fazio, ha prima dichiarato in Parlamento che questi prodotti hanno violato l'etica, e poi -sempre in Parlamento, nei giorni scorsi- ha accreditato la tesi che "e' tutto risolto, la banca paga.non ci sono problemi".

Invece i problemi ci sono, e come! Lo sanno bene i migliaia di risparmiatori che si sono visti fare proposte ridicole da questo tavolo di conciliazione, e lo sanno bene le centinaia di clienti che sono in causa e che nei processi vedono la banca fare i salti mortali pur di non ammettere le proprie responsabilita'. Ma la cosa ancora piu' grave, in tutto questo, e' che ci sono migliaia di risparmiatori che hanno questi prodotti e non sanno niente, oppure sanno, ma sono in condizioni tali da non poter prendere nessuna iniziativa contro la banca perche' sono sotto ricatto per prestiti gia' concessi.

Sensibilizzare l'opinione pubblica: c'e' forte bisogno del contributo di tutti Fino ad oggi abbiamo percorso con decisione la strada dell'azione legale. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, se possibile, ancora con maggior determinazione. Pero' riteniamo che sia indispensabile anche procedere con iniziative in grado di rendere ancora piu' evidente questo comportamento del Monte dei Paschi di Siena.

E' indispensabile l'apporto di tutti coloro che vogliono affermare il principio di legalita' anche nel settore del risparmio. Per questo e' importante scrivere lettere, E-mail, fax ai media, politici ed autorita' di vigilanza affinche' costoro abbiano una visione della realta' (e' cioe' che la banca sta fingendo di trattare e che le responsabilita' principali non sono dei venditori ma della banca stessa che ha progettato e venduto un prodotto che arreca ai clienti un danno certo ed alla banca un'altrettanto certo, enorme ed ingiustificato profitto).

Chi si sente coinvolto puo' a sua volta coinvolgere altri clienti del gruppo MPS, informandoli ed aiutandoli ad agire per far valere i propri diritti. Se utile e necessario potremo organizzare una manifestazione a Siena, in piazza Salimbeni )sede Mps) per rendere esplicito che il problema e' tutt'altro che risolto e che il Monte dei Paschi di Siena deve trovare una soluzione per tutti i sottoscritti di questi prodotti ingannevoli. Noi coordineremo queste persone, ma l'iniziativa deve originarsi anche dai singoli sottoscrittori.

Alessandro Pedone, consulente Aduc per la tutela del risparmio

AUMENTI DEI PREZZI. HA RAGIONE L'UIL, MA PER IL RIMEDIO PROPONE RICETTE SBAGLIATE 


Firenze, 2 Febbraio 2004. Finalmente qualcuno si e' svegliato ed ha raccolto cio' che andiamo denunciando dall'avvento dell'euro sullo sconsiderato aumento dei prezzi al dettaglio. E' il segretario generale dell'Uil, Luigi Angeletti, che individua i responsabili nei commercianti, nelle imprese di distribuzione, nei lavoratori autonomi e nei professionisti.

Praticamente tutti tranne i produttori. A testimoniarlo ci sono tabelle su tabelle, con prezzi alla produzione praticamente simili nel tempo se non in diminuzione, e prezzi al dettaglio sempre in aumento: dal bar al ristorante, dall'idraulico all'avvocato, fino al negozio di abbigliamento, con alcune eccezioni nella grande distribuzione, ma non piu' di tanto.

Secondo il segretario Uil il rimedio a questo dilagante costume sarebbe nell'intervento del Governo, che dovrebbe far fare controlli a tappeto sulle fatture da parte della Guardia di Finanza. E che rimedio sarebbe questo? Angeletti parte dal presupposto che chi fa un prezzo alto sia un evasore?

Oppure, una volta appurato che il ricarico sul cetriolo e' del 300%, cosa cambia? Mostrare i denti, da parte dello Stato, nella maggiorparte dei casi da' effetti contrari di quelli auspicati (questo, ovviamente, nulla cambia che i controlli, come ci sono oggi, devono continuare ad esserci, anche maggiori, ma non con uno spirito di vendetta). Perche' rendersi nemiche queste categorie? Si intende governare col bastone?

E poi, ci scusi segretario: e' facile scaricare sul Governo l'istanza da "manganello", ma lei come sindacalista, di fronte a quei suoi associati che fanno scioperi con danni terrificanti per gli utenti dei servizi pubblici, che fa, usa il manganello, e non piuttosto una politica che cerchi di considerare le loro istanze senza creare danni come nel caso degli scioperi dei trasporti pubblici?

A nostro avviso e' opportuno chiedere l'intervento del Governo, ma perche' rimuova le motivazioni che sono alla radice di certi comportamenti sconsiderati di queste categorie, cioe' l'eccessiva tassazione, burocratizzazione e difficolta' di creare situazione di mercato concorrenziale. In una societa' ad economia di mercato lo Stato deve essere come sempre inflessibile, ma deve creare opportunita' che facciano si' che il mercato sia tale, non solo fare il poliziotto a difesa dell'esistente.

E questo significa che lo Stato deve e puo' intervenire su quanto di sua competenza nella determinazione del prezzo e del costo finale. Dove sono, per esempio, i mercati dell'energia elettrica? Dov'e' il mercato del credito alle piccole e medie imprese? Perche' la componente fiscale del prezzo della benzina e' di circa il 70%? Potremmo continuare a fare domande nei piu' disparati settori, ma crediamo di aver reso il concetto.

Ed e' questo, a nostro avviso, l'obiettivo da perseguire, anche da parte del sindacato, perche' piu' mercato e piu' concorrenza significa migliore qualita' e migliori prezzi per i consumatori, ma anche piu' opportunita' di lavoro. I manganelli, invece, sono solo il simbolo di autarchia e odiosita' dello Stato.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

POLLI: OGNI ANNO NEL MONDO SE NE CONSUMANO 20 MILIARDI 


Roma, 2 Febbraio 2004. Ogni anno nel mondo si consumano 20 miliardi di polli e i problemi arrivano proprio dall'allevamento intensivo. Malattie che si diffondono rapidamente e ricorso agli antibiotici sono gli aspetti che piu'
preoccupano.

L'affollamento comporta il rapido diffondersi delle malattie e, per evitare complicazioni, insieme ai mangimi vengono somministrati antibiotici che ritroviamo nel piatto. Contro i virus gli antibiotici sono inefficaci, cosi' la moria dei polli si spande con rischi anche per la salute umana. Le cronache sono piene di allarmi sulla diffusione dei virus, che viene successivamente circoscritta con l'eliminazione di centinaia di milioni di polli.

Rimangono pero' i problemi di fondo, cioe' le modalita' di allevamento: lo spazio limitato (poco piu' di un foglio A4), la scarsa ventilazione e l'eccessiva umidita'. Proprio su questi due ultimi aspetti si e' concentrata l'attenzione dei ricercatori dell'Universita' di Oxford (GB) che hanno effettuato uno studio su 2,7 milioni di polli tenuti in un centinaio di allevamenti. Lo stress sarebbe determinato piu' dalla scarsa ventilazione e dall'eccessiva umidita' che dallo spazio ridotto.

I polli cosi' indeboliti sarebbero facile preda di infezioni, specialmente nei Paesi dove c'e' un clima umido (Sud Est asiatico) e dove le condizioni igieniche non sono le migliori. La soluzione? Migliorare le strutture degli allevamenti. Occorrono pero' soldi per gli investimenti che non tutti sono disponibili a tirar fuori. Cosi' ogni tanto dobbiamo fare i conti con le infezioni virali.

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc

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