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venerdì, dicembre 12, 2003

Torna "Regalati la Rete!" per costruire l'alternativa 


Azione Diretta di Autofinanziamento

sul C.C.113500
[ABI 05018 CAB 12100]

Dopo il successo del 2003 al via la nuova campagna di sostegno a Rete Lilliput


Rete Lilliput propone per il secondo anno consecutivo l'iniziativa "Regalati la Rete". Un'operazione di autofinanziamento che nel 2003 ha reso possibile la realizzazione di campagne, mobilitazioni, azioni dirette che hanno coinvolto migliaia di persone. E per una volta milioni, come in'occasione della grande mobilitazione contro la guerra promossa dalla campagna "Pace da tutti i Balconi!", fortemente voluta e realizzata da centinaia di lillipuziani disseminati in tutto il paese. E ancora il grande e generoso contributo della Rete alla campagna "Questo mondo non è in vendita" che ha visto ottenere i risultati auspicati frenando, in quel di Cancùn, l'espansione del Wto. Una vittoria generata dalla vincente saldatura tra le società civili dei paesi del Sud e del Nord del mondo. Ma anche le tante altre attività che quotidianamente vedono coinvolti i cittadini, i movimenti, talvolta le istituzioni, nella costruzione di un'alternativa che metta al centro la dignità della persona e non il profitto di pochi.

Rete Lilliput in questo 2003 è stata convinta da unica "esplosione": quella della cosiddetta "società civile internazionale", definita la seconda superpotenza mondiale dal New York Times del 16 febbraio scorso. Un'esplosione innescata proprio da quella strategia lillipuziana teorizzata e praticata anche dai nodi cittadini, dalle organizzazioni e dai gruppi di lavoro tematici della Rete Lilliput. Tante persone che nel loro piccolo si uniscono e cercano di imprigionare il Gigante di un'economia globalizzata ormai alla deriva. Persone che cercano di costruire un sistema di economie solidali e di giustizia, in cui la pace duratura sia la normalità e non solo un'utopia per cui lottare, in cui il crescente degrado ambientale venga rimosso da uno stile di vita più sereno, sobrio e armonioso.
Rete Lilliput non si ferma, vuol contribuire alla costruzione di un'alternativa economica sostenibile anche nel 2004. Un impegno condiviso e partecipato da migliaia di persone unite in uno sforzo comune, anche finanziario.

Costruisci un'alternativa concreta insieme a Rete Lilliput.
Aiutala con il tuo impegno. Sostienila con una donazione.


Grazie.

Il versamento può essere effettuato con causale
"Regalati la Rete" sul c.c. 113500 intestato
al Centro Nuovo Modello di Sviluppo - Rete Lilliput
c/o Banca Etica ABI 05018 CAB 12100

PENA DI MORTE IN GIAPPONE: BUON COMPLEANNO TOMIZO ISHIDA! 


Il 13 dicembre Tomizo Ishida, il più anziano detenuto dei bracci della morte giapponesi, compie 82 anni di cui 29 trascorsi in prigione.

Tomizo Ishida fu accusato degli omicidi di due donne, tra cui la sua compagna, commessi nel 1973. Si dichiarò colpevole solo dell’omicidio non premeditato della sua compagna, mentre del secondo continua a proclamarsi innocente. La “confessione” fu resa dopo 148 giorni di interrogatori in una stazione di polizia, durante i quali non venne informato del diritto di poter essere assistito da un avvocato. Dopo quasi tre decenni di carcere, le sue condizioni di salute non sono buone e sta perdendo l’uso dell’occhio destro. La sua presenza nel braccio della morte è in contrasto con le raccomandazioni del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) che chiede agli Stati di stabilire un’età massima per l’applicazione della pena di morte.

Per ricordare il caso di Tomizo Ishida e denunciare nuovamente il dramma della pena di morte in Giappone, il Gruppo di Amnesty International di Napoli, che segue questo caso da dieci anni, ha lanciato un’azione che prevede l’invio di cartoline di buon compleanno ai principali quotidiani del paese e la spedizione di e-mail a diverse autorità del governo Koizumi. All’azione prenderanno parte anche i Gruppi di Amnesty International di Bologna, Castelli Romani (prov. di Roma), Empoli, Latina, Legnano (prov. di Varese), Milano, Paliano (prov. di Frosinone), Rieti, Roma, Tivoli (prov. di Roma), Torino e Viterbo.

La pena di morte continua ad essere applicata regolarmente in Giappone: l’ultima esecuzione è avvenuta il 12 settembre. Sono attualmente cinquanta i condannati a morte che rischiano l'impiccagione in qualsiasi momento. Le esecuzioni hanno luogo con modalità arbitrarie e si svolgono nella più totale segretezza: dopo anni o addirittura decenni trascorsi nel braccio della morte, i detenuti apprendono di dover essere messi a morte due ore prima dell’esecuzione, senza avere neanche la possibilità di salutare per l'ultima volta i propri cari e senza che i rispettivi avvocati ricevano la notifica del procedimento.

La Sezione Italiana di Amnesty International è impegnata da anni in una campagna per l’abolizione della pena di morte in Giappone. Nel giugno 2002, in concomitanza con i Mondiali di Calcio, l’associazione ha consegnato all’Ambasciata giapponese in Italia migliaia di cartoline recanti la scritta “Cartellino rosso alla pena di morte”.

Roma, 12 dicembre 2003

giovedì, dicembre 11, 2003

FNSI sul nuovo consiglio dell'Inpgi 


Autonomia e solidarietà e Giornalisti uniti sono le componenti, che sul piano nazionale hanno ottenuto la maggioranza degli eletti nel consiglio generale dell’Inpgi (oltre 34 eletti), hanno avviato oggi il confronto con le liste di minoranza (19 eletti) in vista della formazione del consiglio di amministrazione dell’istituto.


La maggioranza si è detta disponibile al dialogo, purché non si vogliano stravolgere o addirittura capovolgere con accordi di vertice i risultati delle urne, che sono stati chiari e netti, ottenuti su programmi e candidati ben identificati.

Apertura al dialogo. Apertura al confronto.

In modo da garantire all’Inpgi un governo efficiente, solido, capace di garantire il futuro e non solo di fare promesse.

FNSI

ROMA: FESTA ALTRAECONOMIA 


ETICA D'IMPRESA, ACQUA E SOFTWARE LIBERO, LILLIPUT

ROMA, 11 DIC 2003 - Il Nodo della Rete Lilliput di Roma sara' presente alla Festa dell'AltraEconomia (www.altraeconomiaroma.org) ven 12, sab 13 e dom 14
Dicembre 2003 (Ex Mattatoio - p.zza Giustiniani, 2).

Le associazioni ed i singoli aderenti del nodo di Roma ti aspettano presso i loro stand nell'area dedicata a Lilliput.

Lilliput partecipa all'organizzazione di alcuni eventi:

1. La responsabilita' sociale delle imprese alla prova
dei fatti. Convegno: sabato 13 dicembre 2003 Ore 10,30
2. Società dell'informazione o società del controllo?
Il ruolo del software libero. Seminario: sabato 13 dicembre ore 18.00
3. Acqua di tutti, iniziative e proposte a confronto per la città di Roma.
Mostra permanente e Tavola Rotonda: domenica 14 Dicembre ore 16.00

Di seguito il dettaglio degli eventi.

:::1. Convegno

La responsabilita’ sociale delle imprese alla prova dei fatti
Sabato 13 dicembre Ore 10,30

AULA FACOLTA’ di ARCHITETTURA dell’UNIVERSITA’ ROMA 3
Ingresso dall’entrata della Festa dell’AltraEconomia
in Piazza Giustiniani 2

Conduce:
Alberto Castagnola, direttore IRED NORD – Innovazione e Reti per lo Sviluppo
Intervengono:
Alex Zanotelli, Padre Comboniano
Nicola Raffa, Coca-Cola Italia srl – responsabile relazioni esterne
Edgar Paez, SINALTRAINAL – dirigente nazionale
Marco Gentile, FLAI CGIL – segretario regionale del Lazio
Domenico Brisigotti, COOP Italia – responsabile prodotto a marchio COOP
Ersilia Monti, Campagna “Meno beneficenza, piu' diritti”
Roberto Burlando, Comitato Etico della Banca Popolare Etica
Antonio Tricarico, Campagna “Riforma della Banca Mondiale”
Gianna Zappi, Ufficio Responsabilità sociale d’impresa per Abi

:::2. Seminario.

Società dell'informazione o società del controllo? Il ruolo del software libero.
Sabato 13 dicembre - ore 18.00-19.30


Interverranno:
Stefano Barale -autore del libro "Come passare al software libero e vivere felici"
Arturo Di Corinto - autore del libro "Hacktivism, la libertà nelle maglie della rete"

Si parlerà di: Cos'è il software libero: tipi di licenze e libertà. Reti informatiche e reti umane. Come e perché il software e la rete stanno cambiando le nostre vite. Volenti o nolenti. La tecnologia è neutra? Il caso eclatante della Georgia. La Pubblica Amministrazione: l'ago della bilancia tra cyber-controllo e cyber-libertà. E-government libero: alcuni esempi pratici. Digital divide e false promesse.

:::3. Tavola Rotonda

Acqua di tutti, iniziative e proposte a confronto per la città di Roma”
Domenica 14 Dicembre ore 16.00


A conclusione dell’Anno Internazionale dell’Acqua, dichiarato dalle Nazioni Unite, il Nodo romano della Rete Lilliput, insieme al Comune di Roma, organizza in occasione della Festa dell’Altraeconomia, una tavola rotonda dal titolo “Acqua di tutti, iniziative e
proposte a confronto per la città di Roma”.

Di fronte al fatto che a tutt’oggi più di 1,4 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all'acqua potabile, desideriamo ribadire che l'acqua e', con l'aria, la principale fonte di vita insostituibile. Conosciamo quali sono le intenzioni del WTO e come l'ultimo Forum Internazionale sull'Acqua abbia affermato che l'acqua e' un bisogno e non un diritto, aprendo la strada alla privatizzazione del settore
idrico. Si tratta di una situazione intollerabile per un mondo che si proclama “Villaggio Globale”. Il rischio grande e' che, se non v’e' inversione di tendenza, le persone senza accesso all’acqua potabile diventeranno più di 3 miliardi nel 2020.

Al Tavolo di confronto interverranno:

Luigi Nieri Assessore alle politiche delle Periferie e Sviluppo
Dario Esposito Assessore all’Ambiente
Pamela Pantano Assessore infanzia e Famiglia
Marco Causi Assessore al bilancio
Francesco Martone parlamentare Verde (Forum parlamentari per l’acqua)
Rosario Lembo Segretario del Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua
L. Leonard Touadì giornalista ed esperto di politica internazionale
Maurizio Di Schino Giornalista di Sat2000
Alex Zanotelli Missionario Comboniano
Stefano Lenzi Wwf (Campagna acqua per tutti)
Patrizia Sentinelli Associazione degli eletti per il Contratto mondiale sull'acqua

_____________________________________________________

Inoltre, la Rete Lilliput presenterà in anteprima una mostra fotografica intitolata “Il Popolo dell’acqua” dell’artista María Rosa Jijón sui volti delle persone che reclamano in tutto il mondo il diritto all’acqua ed alla sovranità dei popoli sulle risorse idriche. Saranno inoltre esposte alcune foto della mostra “Acqua Bene Comune dell’Umanità” per illustrare l'importanza della risorsa acqua, le differenti modalità di accesso nel mondo, le disuguaglianze Nord/Sud e gli atteggiamenti di spreco e di cattiva gestione che ancor oggi caratterizzano le politiche degli stati e i comportamenti individuali. Infine, nello stand della Rete Lilliput verranno distribuiti materiali informativi e didattici sulla campagna per il Contratto Mondiale sull'Acqua.

SFOGLIANDO LA GASPARRI... 


Tra le righe della legge che si prefigge di normare l'assetto del sistema
radiotelevisivo.


Mercoledì 17 dicembre 2003
ore 21.00
allo spazio liberato di
Via Azzo Gardino 61 - Bologna


Radio Città 103


Lettura ragionata degli articoli della legge Gasparri per trarne spunti di iniziativa politica contro una normativa in netta contraddizione con l'art. 21 della Costituzione Italiana che riconosce a tutti i cittadini il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero "con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione".

Una legge che ci ha portati ad essere un caso unico al mondo, per la inaudita gravità dell'evento. Un concentrato di conflitto di interessi, smantellamento del bene pubblico, concentrazione monopolistica, sfregio alle norme costituzionali e a quelle comunitarie, un vero e proprio insulto al pluralismo, ed alla libertà di pensiero e di informazione.

Siamo contrari alla legge Gasparri perché vogliamo un sistema radiotelevisivo che garantisca pluralismo ed imparzialità dell'informazione, che non sia condizionato dalla raccolta pubblicitaria, che promuova la formazione di un'opinione pubblica critica e consapevole, in grado di esercitare responsabilmente i diritti della cittadinanza democratica.

Chiediamo un servizio pubblico di qualità, che sia spazio di comunicazione non omologato agli interessi commerciali e garantisca pluralismo e autonomia.

Per fare questo abbiamo bisogno di conoscere a fondo una legge che mette in
discussione tutto ciò.

Ci aiuterà in questo Sergio Bellucci responsabile dipartimento nazionale comunicazione ed innovazione tecnologica del partito della Rifondazione Comunista e che ha seguito passo passo la creazione, la discussione e le fasi che hanno portato all'approvazione di questa legge.


Amnesty: 13 e 14 la Maratona delle Azioni Urgenti 


13 E 14 DICEMBRE: AMNESTY INTERNATIONAL
LANCIA LA “MARATONA AZIONI URGENTI”


Da mezzogiorno di sabato 13 alla stessa ora di domenica 14, centinaia di migliaia di soci di Amnesty International in trenta paesi di ogni parte del mondo prenderanno parte alla “Maratona azioni urgenti”, una mobilitazione straordinaria in favore di uomini e donne che rischiano, nei prossimi giorni, di subire gravi violazioni dei diritti umani.

Oltre all’Italia, parteciperanno all’iniziativa i seguenti paesi: Armenia, Australia, Austria, Bahrain, Barbados, Bermuda, Canada, Finlandia, Germania, Giappone, Kyrgyzstan, Libano, Malaysia, Messico, Nepal, Nuova Zelanda, Paraguay, Perú, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Stati Uniti d’America, Sudafrica, Tanzania, Togo, Tunisia, Turchia, Venezuela e Zimbabwe.

In Italia, la “Maratona azioni urgenti” si svolgerà nell’ambito della campagna “Io non discrimino”, lanciata dalla Sezione Italiana di Amnesty International nel marzo di quest’anno. Le azioni urgenti riguarderanno:
- il rischio di rimpatrio in Cina di un gruppo di uiguri, attualmente detenuti nella base navale statunitense di Guantanamo Bay. Gli uiguri, una minoranza turcofona e musulmana della regione autonoma del Xinjiang, subiscono da anni una forte repressione da parte delle autorità cinesi, intensificatasi all’indomani dell’11 settembre
- la persecuzione religiosa ai danni di otto attivisti della chiesa cristiana evangelica in Eritrea. In questo paese, i fedeli delle confessioni non autorizzate vanno regolarmente incontro ad arresti e torture
- la possibile esecuzione della condanna a cinquanta frustate nei confronti di sette donne, arrestate in Iran per aver ascoltato musica durante il Ramadan.

La tecnica delle azioni urgenti risale al 19 marzo 1973, data in cui Amnesty International lanciò il suo primo appello in favore di Luiz Rossi, minacciato di tortura sotto il regime brasiliano. L’azione consiste nell’invio immediato di un elevato numero di appelli alle autorità dei paesi in cui una o più persone stanno subendo gravi violazioni dei diritti umani e la loro vita o le loro condizioni di salute sono in forte pericolo. Roma, 11 dicembre 2003

La “Maratona azioni urgenti” sarà on line a partire da venerdì 12 a questo indirizzo:
www.amnesty.it/primopiano/maratona_ua_2003/

“Per la libertà e il diritto all’informazione” 


Il caso RAIOT conferma che la sospensione dei programmi in RAI significa chiusura. Si taglia direttamente, oppure si creano condizioni inaccettabili per gli interpreti, per costringerli a fermarsi; si sfidano apertamente le regole parlamentari chiudendo un programma mentre la Commissione di Vigilanza non si è ancora espressa sui documenti presentati. Non è che l’ultimo dei tanti casi di censura verso l’informazione, cultura, satira, spettacolo, verso gli operatori e i programmi, contro cui ci battiamo fortemente.

E’ la diretta conseguenza del conflitto di interessi del Presidente del Consiglio e della scelta di un controllo sempre più esteso dei mezzi di comunicazione. Niente può sfuggire e l’intolleranza verso le opinioni critiche, le censure, non sono incidenti di percorso ma strumento di questo processo. Non si deve raccontare la verità, ma una versione di parte come realtà dei fatti.

Niente è tollerabile, persino le TV di strada, fatte chiudere con la motivazione di “occupazione abusiva delle frequenze”. RAIOT è solo l’ultimo di questi casi a cui occorre dire basta, la deriva va fermata, nonostante la Gasparri, che certifica e peggiora tutto questo.

Ecco la spiegazione vera di una legge volutamente sbagliata e incostituzionale, che amplia e certifica il monopolio, che non fissa regole e scelte per orientare il sistema, che aggrava uno stato già drammatico del servizio pubblico, che non si occupa di lavoro e sviluppo.

Per questo non si fermerà l’iniziativa, forti di una protesta e mobilitazione crescente, come dimostrano le manifestazioni in tante città d’Italia il giorno dopo l’approvazione della legge, come con le manifestazioni del 14 dicembre alle quali il Comitato “Per la libertà e il diritto all’informazione” partecipa.

Per questo il 30 gennaio all’Auditorium della Città della Musica a Roma saranno convocati gli Stati generali della comunicazione e della cultura per chiedere una vera riforma del sistema della comunicazione. Quando si parla di libertà, di diritti costituzionali, non si può rinunciare, è in gioco la democrazia.Per questo, grazie anche ad una iniziativa e ad un consenso crescente, non abbiamo nessuna intenzione di smettere.

Continueremo.

Comitato per la libertà e il diritto all'informazione

mercoledì, dicembre 10, 2003

BENI CULTURALI: UN SILENZIO ASSORDANTE 


Iniziativa promossa da


Assotecnici, Associazione Bianchi Bandinelli, Comitato per la Bellezza, FAI,Greenpeace, Inu, Italia Nostra, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Verdi Ambiente e società, WWF

in collaborazione con

Aprile, Aib, Anai, Anastar, Ari, Cgil Roma e Lazio, Cgil - beni culturali, Cisl -
beni culturali, Communitas 2002, Federculture, Gruppo Cultura Ds Camera, Gruppo Verdi al Senato, Uil - beni culturali, Istituto Sviluppo Sostenibile Italia,
Patrimonio Sos

Intervengono tra gli altri:

Chiara Acciarini, Gaetano Benedetto, Stefano Bianchi, Rodolfo Bosi, Irene Berlingò, Giovanni Berlinguer, Rita Borioni, Renata Cantilena, Claudio Calcara, Gianfranco
Cerasoli, Beppe Chiarante, Franca Chiaromonte, Andrea Colasio, Marisa Dalai,
Giampaolo D'Andrea, Roberto Della Seta, Loredana De Petris, Maria Cristina Di
Martino, Vittorio Emiliani, Ferruccio Ferruzzi, Simona Giovannozzi, Giovanna
Grignaffini, Roberto Grossi, Adriano Labbucci, Monica Martelli Castaldi, Giovanna
Melandri, Fabio Mussi, Graziella Pagano, Gaia Pallottino, Desideria Pasolini
Dall'Onda, Gabriella Pistone, Edo Ronchi, Libero Rossi, Sauro Turroni, Nichi
Vendola, Vincenzo Vita.


VENERDI' 12 DICEMBRE 2003
Ore 9,30 - 13,00

ex sala stampa del Giubileo, via di Porta Castello 44 (Roma)

lunedì, dicembre 08, 2003

Appello contro la pedopornografia on line 


Cari amici,


stamane ho notato sul mio blog http://gqpolitico.splinder.it un numero di accessi superiori alla normalità. Non ho dato troppo peso alla cosa fino ad oggi pomeriggio quando mi sono resa conto, che una persona già denunciata su due procure italiane per essere il gestore di un sito con rimandi a pagine pedopornografiche è attualmente segnalata alla prima pagina della categoria Politica e Società di Bloggando.

Ne ho dato immediata comunicazione allo staff di Splinder, ma pochi secondi dopo ho potuto accorgermi, che non posso pubblicare nulla sui miei siti principali ivi compresa la pagina politica.

Vi sono molto grata se vorrete dare la massima rilevanza a questo appello e se vorrete ripubblicarlo sui vostri siti o sulle vostre mailing list.

La persona è il gestore del blog R-esistenza, già comoderatore di una famosa quanto ormai turpe mailing list, non più da tempo abitata da persone di sinistra. Sono attualmente implicati nell'affare della pedopornografia il titolare della mailing list, autodichiarante l'aver saputo tutto fin dall'inizio in una missiva firmata di pugno, ed altri più o meno noti.

Tutto ciò mio malgrado.

La società per la quale lavora la donna di R-esistenza è sita in Roma in via San Giovanni in Laterano 174 e, con tutta probabilità sta gestendo per i propri dialer, l'uso abusivo di una linea telefonica intestata Fit CISL sita in un appartamento vuoto di proprietà Federazione Trasporti di Roma e Lazio del sindacato CISL, nello stesso immobile. Sempre la donna dichiarò di gestire anche la mailing list ove si organizzavano cene con prestazione sessuale alla fine per gli utenti, ben più di 12.000 registrati.

Siete autorizzati a dare la massima divulgazione a questo appello e a ripubblicarlo dando la massima rilevanza sia sui siti, che sulle vs mailing list.

Io posso essere immediatamente reperibile via email, oppure via cellulare reperibile digitando il mio nome su google.

Saluti e buon lavoro a tutti.

Loredana Morandi

PERCHE' IN ITALIA NON E' PREVISTO IL REATO DI TORTURA? 


Nei giorni scorsi abbiamo assistito all'arresto in commissione giustizia alla Camera delle norme per l'introduzione del reato di tortura in Italia.

Il nostro comitato si sta battendo per l'approvazione di questa legge, insieme ad altre associazioni tra le quali Antigone e Amnesty International. E' dal 1984 che l'Italia ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, impegnandosi a introdurre nel proprio ordinamento il divieto esplicito di torturare.

Noi siamo rimasti veramente sbalorditi dopo aver letto che i dubbi, che hanno portato alla mancata approvazione delle norme, sono stati sollevati da deputati della Quercia, insieme a quelli della Lega e di Alleanza Nazionale. Uno schieramento compatto che non riusciamo a spiegarci e del quale chiediamo conto.

Chi e perché non vuole che questo reato sia introdotto nella nostra legislazione?

E' vergognoso che questo accada in Italia, durante la Presidenza Italiana dell'Unione Europea proprio mentre l'Italia si fa promotrice di un "progetto pilota in tema di lotta alla tortura e ai trattamenti inumani e degradanti nel mondo": il progetto costituisce una priorità della Presidenza italiana e risponde all'esigenza - fortemente sentita anche nella società civile - di rendere più efficace l'azione dell'Europa per contrastare uno dei fenomeni più odiosi di violazione dei diritti e della dignità della persona. Grazie all'iniziativa italiana, infatti, si avvia l'applicazione della strategia europea di lotta alle pratiche di tortura con interventi mirati in singoli paesi terzi. Saranno così incoraggiate l'adozione di protocolli internazionali in questa materia e l'assistenza nel campo della prevenzione della tortura e della riabilitazione delle vittime.

E intanto in Italia? Le forze dell'ordine indagate per i gravissimi fatti accaduti a Genova nella Caserma di Genova Bolzaneto a Luglio del 2001, oppure a Marzo del 2001 nella caserma Rainiero di Napoli, non potranno essere giudicate per questo reato. E non solo a Napoli o a Genova ci sono stati casi di tortura in Italia, molte associazioni denunciano, da anni, quanto accade quotidianamente nelle caserme, nelle carceri, nei Centri di Permanenza Temporanea.

Le conclusioni della procura di Genova, sui fatti accaduti a Bolzaneto, parlano di violenze e torture, trattamenti inumani e degradanti, sospensione di diritti umani fondamentali, mancate cure mediche a persone già ferite, mancate telefonate a familiari, avvocati, consolato per gli stranieri, tutti i detenuti scomparsi nel nulla, "desaparecidos". Raccontano di mani spezzate, di suture senza anestesia, di ragazze trascinate per la collottola e coperte di sputi ed ingiurie da due ali di agenti, prese a calci durante il tragitto verso il bagno. Parlano di canzonette fasciste, di ragazze e ragazzi nudi, derisi ed umiliati, mancata somministrazione di cibo e acqua, giovani coperti di pugni e calci, costretti a rimanere per ore in piedi col volto verso il muro, gambe divaricate, braccia alzate, anche se feriti, spruzzati da gas urticante, minacciati di morte e di altre violenze. Questa non è tortura?

Dalle Nazioni Unite e dal Consiglio d'Europa sono arrivati più volte forti richiami all'Italia affinché introduca nel proprio ordinamento questo reato, per proteggere i cittadini e combattere l'impunità.

Noi chiediamo che questa legge venga approvata senza ulteriori modifiche e senza ulteriori ritardi, perché proibisca in modo chiaro ogni maltrattamento alle persone private della libertà, perché questo sia vietato e punito in ogni caso ed in ogni circostanza. Genova, 8 dicembre 2003

COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
Enrica Bartesaghi
Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova


In difesa della Pachamama 


La lotta dei movimenti indigeni boliviani per la tutela della madre terra

Giovedì 11 dicembre, presso l'area ex mattatoio di Roma (piazza Giustiniani, ore 21), le associazioni che hanno promosso la Carovana Andina per la Pace, il settimanale Carta e il Tavolo dell'Altraeconomia presentano il video "In difesa della Pachamama": un viaggio alle origini della rivolta boliviana, tra i cocaleros del Chapare e i protagonisti della lotta contro la privatizzazione dell'acqua a Cochabamba.

Da giovedì 11 dicembre il video sarà in edicola con Carta, a Roma, Milano, Firenze e da venerdì 12 dicembre nel resto d'Italia, a otto euro. Dal 18 dicembre può essere richiesto a abbonamenti@carta.org [tel. 06 8079340].

Alla presentazione del video, tra gli altri, intervengono Alex Zanotelli [missionario comboniano], Giuseppe De Marzo [portavoce della Carovana, associazione "a Sud"], Marco Calabria [Carta], Gianni Minà [Latinoamerica], Giuseppina Ciuffreda, Emilio Molinari [Comitato italiano Contratto mondiale sull’acqua], Mauro Bulgarelli e Grazia Francescato [Verdi], e Antonio Tricarico [Campagna per la riforma della Banca mondiale] del Tavolo dell'Altraeconomia.

La Carovana andina per la pace, prima della Bolivia, è stata in Ecuador per opporsi al consorzio di multinazionali OCP (oleoducto de crudos pesados) che sta distruggendo Amazzonia e boschi primari, espropriando migliaia di famiglie dalle loro terre e minacciando l’esistenza di molte comunità indigene. In Bolivia, invece, la Carovana ha sostenuto, e sostiene, le lotte indigene e contadine contro la svendita alle transnazionali statunitensi ed europee del gas boliviano, principale risorsa del paese, che ha portato alla grande insurrezione dello scorso ottobre conclusasi con la fuga del presidente boliviano.

Aderiscono alla campagna:

“a Sud” Ecologia e cooperazione onlus, settimanale Carta, Beati i costruttori di pace, Comitato internazionalista U’wa, Comitato italiano Contratto mondiale dell'acqua, associazione per i diritti umani Dounia, Ecologia politica, associazione e rivista Federazione nazionale dei Verdi, helios comunicazione audiovisiva, il manifesto, Latinoamerica e tutti i sud del mondo, OEW Organizzazione per un mondo solidale, Osservatorio latinoamericano sui megaprogetti, La Pietra Vivente, associazione Selvas.org, associazione Ya Basta, associazione per i Popoli minacciati, Rayos de Sol. Onlus, Caffè Neruda Arci, Comune di Vercelli, Radio Città Futura, Radio Sherwood


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