Giustizia Quotidiana

Si tratta di una operazione relativamente semplice, concessa dal portale Facebook, tra bug, app e javascript creati dai tanti smanettoni della rete.

Ovvero l'operazione è quella di creare i famigerati e contesi "LINK".

Nell'immagine sopra ho evidenziato con due frecce ROSSE il dolo intenzionale della manipolazione pubblicitaria di un testo dell'agenzia ANSA, che si disvela tutto nel testo che appare nella parte in alto, cioè quella dello "stato", ripreso quasi interamente sotto il "LINK" in basso.

Non sussiste il minimo dubbio, anche tecnologico, che si tratti di una mistificazione.

Infatti la notizia è un altra, come volevasi dimostrare. E voi potete leggerla in originale qui, sul sito di ANSA per i prossimi 15-20 giorni, poi in immagine su questo sito.

Il menù proposto dallo scritto del gestore delle pagine Facebook della associazione Adiantum reca la testimonianza di come anche un socialnetwork, se sfruttato al massimo e con un mostro pubblicitario di 326 pagine fotocopia totali possano realmente "istigare" la popolazione.

La battaglia dei padri separati, gestita commercialmente, non è altro che la vera battaglia degli abusanti, dei violenti e degli sfruttatori delle "anime innocenti" e ciò si vede con grande chiarezza.

Sono quindi inaccettabili le frasi offensive in cui la Magistratura italiana viene descritta come la "Casta" o come "il vero nemico della popolazione italiana".

E' offensivo per gli occhi di tutti quei lettori che aspirino lecitamente alla "giustizia terrena", che si esponga l'altissimo magistrato e Procuratore della Repubblica di Torino Giancarlo Caselli all'insulto "Vergognati Caselli" e alla minaccia "Crepa".

Gli antichi blog del circuito Falsi Abusi hanno sempre svolto funzione aggregativa tra "i simili" nel web. Da quei blog sono sempre Maxi Fasso e Sissimo Neuro ad accreditare il blog della crew dei prezzolati del porno commerciale.

La gente del web, ormai stufa di quel che scrivono questi balordi ormai gli risponde per le rime.

Questa che mi accingo a scrivere è un altra casella del puzzle di questo web in cui molti operatori sono scorretti e agiscono sempre sul filo del "dolo" ai danni della concorrenza.

Abbiamo già visto in precedenza che la Geobox.IT Srl di Firenze, in via G. D'Annunzio 83, è titolare di tutti i domini e le clonazioni personali di privati e associazioni. Chi desiderasse informarsi può farlo qui, anche a propria tutela, dove troverà il lungo elenco delle vittime della società Geobox.IT Srl del signor Gianni Furlanetto. Quei siti contengono inoltre gran parte dell'intera documentazione prodotta dalla associazione Adiantum e quasi l'intero corpus di molte denunce per diffamazione a mezzo stampa ricevute dal "nostro".




Di questo personaggio, presente con il suo account "Sissimo Neuro" anche nei procedimenti giudiziari che riguardano i blog storici del circuito "Falsi Abusi", ovvero: http://il-giustiziere-lafabbricadeimostri.blogspot.com, oscurato dal Tribunale di Bergamo, e http://maxifasso.wordpress.com/, non è sufficentemente nota la storia.


Geobox.IT Srl, società registrata presso la Camera di Commercio di Firenze che dichiara il proprio copyright a far data anno 2009, NON è proprietaria del nome a dominio www.geobox.it.


Io non conosco tutta la storia, naturalmente, ma ho provato un moto di simpatia immediata quando ieri mi ha telefonato un professionista lucchese, che con grande cortesia mi ha chiesto di modificare una immagine, cosa alla quale ho già provveduto.

Il nome a dominio www.geobox.it appartiene alla sua società: la Geobox Srl di Lucca. Nonché a lui di persona dal 1 febbraio del 2000, ovvero da ben 11 anni.

Avrete compreso, a questo punto, che questo scritto riporta in luce la peggiore storia della storia del web, in cui personcine senza scrupoli per soldi si sentono libere di agire ai danni di altri professionisti e/o semplici cittadini.

Quella della clonazione dei nomi è una delle peggiori attività poste in essere dai "commercial", perché gli consente di pubblicizzarsi interamente a spese del professionista concorrente "clonato".

Trattandosi di Furlanetto e conoscendone perfettamente l'escalation, ci sentiamo perfettamente sicuri nell'affermare che: "No, non si è sbagliato", visto che sta reiterando il medesimo reato ai danni dell'intero associazionismo a tutela delle donne e dei minori che hanno subito abusi.

E' famosa dagli scritti di mio pugno la concorrenza tra i sardi di SessoChannel.it, la società che sfruttava il server UNINA di proprietà dello Stato presso l'Università Federico II di Napoli, il cui dominio è registrato dal 2006 a far data con il sequestro di una società che produceva nello stesso anno film pornografici in violazione della legge sul territorio italiano e i napoletani di Villaricca registranti fin dal lontano 2001 del dominio SessoChannel.com.

Con il senno di oggi, in un poi già tutto denunciato, chissà che l'idea furlanettiana di ricreare la pagina di SessoChannel.IT ai miei danni su Facebook, non fosse anche una iniziativa tesa ad ottenere nuovi contatti commerciali.

Per i danni cagionati in pubblico e nel privato questo signore è oggi indagato a Firenze, Torino, Roma, Terni, Novara, Brescia, Bergamo e Milano, sia come anonimo che nominalmente.

Nei miei confronti egli è debitore per giustizia dei danneggiamenti di ben 30 mesi di stalking, anche ai danni dei minori miei figli e degli anziani della mia famiglia, in associazione con un pregiudicato in violazione degli arresti domiciliari oggi in carcere.


Loredana Morandi

Una piccola nota ai miei lettori per dare al web la "storia" del web.

Questo sito, l'orrore di centinaia di famiglie di minori oggetto delle attenzioni di pedofili in tutta Italia, è registrato a Torino e gestito da una società di Frosinone.
Ovvero è gestito dalla SeeWeb: il server associatosi ad IRC Azzurra.org durante la dura battaglia contro gli sfruttatori del centro elettronico universitario della Federico II di Napoli, i fondatori della Top Host Srl in Roma, in concomitanza con il delink di Radio Marte.

Per me tutto quadra perfettamente e sarà contento anche Massimiliano Frassi:

Tana per Maxi Fasso, per Marco e per il Caimano di Camaldoli di Napoli.

Prima di procedere oltre è necessaria una nota: quasi tutti i siti di seguito elencati hanno una data di registrazione recentissima. A questi sono collegati numerosi blog, del medesimo genere, situati sull'unica piattaforma che NON spenge i siti fotografici di pedofili e porno maniaci, ma si limita a censurarne previo "consenso" la visione ai soli adulti.

L'iniziativa, nata dall'idea furlanettiana di clonare l'originale gruppo "No alla violenza sulle donne" a seguito di un tentativo di difendere Loredana Morandi dalle attività di stalking di branco (primavera estate 2009, attività di stalking già in corso dal 2008), è la famigerata "campagna del fiocco Blu".