martedì, novembre 23, 2010
PEDOFILIA. Sergio Murolo: la denuncia nei confronti dei Carabinieri
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PEDOFILIA
Sergio Murolo: la denuncia nei confronti
dell'Arma Benemerita dei Carabinieri
PEDOFILIA
Sergio Murolo: la denuncia nei confronti
dell'Arma Benemerita dei Carabinieri
Come fa un pedofilo, ristretto con la misura cautelare degli Arresti domiciliari, a creare una qualche reputazione al proprio account su Facebook?
Tra i "suoi" è cosa facile, infatti al Murolo è stato sufficiente insultare la Magistratura.
Il suo vizietto è dichiarato dal luogo e dai modi in cui è esplicato e lo si vede sempre, perché l'attitudine del reo per i reati di gravissimo allarme sociale quali la Pedofilia è quella di attaccare per prime le "Istituzioni dello Stato", poi le Forze dell'Ordine, poi quelli come la Morandi che difendono la Magistratura.
Criminalistica per tutti: Un detenuto ristretto ai domiciliari che dovesse denunciare la presenza dei ladri nel palazzo accanto vedendoli dalla finestra, dovrebbe richiedere al Tribunale di Sorveglianza il permesso per uscire e recarsi a sporgere la denuncia in Questura perché in assenza del suo tutore NON può usare neppure il telefono.
Figuriamoci il computer e le chat di Facebook.
Appreso questo, veniamo al Murolo.
Ancor oggi, il sito di Indymedia reca la traccia del passaggio del Murolo sulla pelle di un povero disgraziato, che però come vedrete ha saputo ribellarsi.
Ecco qui Sergio Murolo con la sua email tra i firmatari di un esposto nato su Facebook e indirizzato presumibilmente alle competenze della Procura di Brescia, sporto contro alcuni Carabinieri.
Tutti i nomi affiancati al "pedofilo", inibito per sempre ai pubblici uffici ed attualmente recluso definito con Ordinanza della Cassazione a Santa Maria Capua Vetere, sono censurati.
Ma non finisce qui, perché Marco il poveretto ritenendosi preso ad oggetto delle attenzioni di alcuni arrampicatori, tra i quali come visibile c'è il Murolo che al 3 dicembre 2009 è già condannato anche in Appello e si trovava in stato di detenzione ai domiciliari in flagrante violazione degli obblighi imposti dal Giudice, si ribella a quelli che ritiene degli sfruttatori e scrive così:
Così per la storia di Marco, che ho già dato oggi stesso in anteprima telefonica ai Carabinieri dell'Arma in Ospitaletto di Brescia. E che illuminerò adeguatamente redigendo il "profilo" dell'uomo che nello stesso periodo mi faceva oggetto di insulti, minacce e quant'altro in un quadro di reiterati comportamenti criminosi e stalking in associazione per delinquere.
Anche ai danni dei miei figli. Tutti.
Ma la storia di Sergio Murolo non finisce qui perché, visto e considerato che si preparava a viaggiare durante la sua futura detenzione e nel tentativo di raggirare la Giustizia agiva ai danni di persone inconsapevoli,
io sono fermamente intenzionata ad associarlo con i suoi principali partner, i "colletti bianchi" del raggiro all'utenza e dell'attuale apologia del reato, cui il pedofilo si è manifestato senz'ombra di dubbio non più tardi della sentenza di condanna in Appello;
e con i mandanti sardi, tutti i noti, e quelli del sito che sfruttava il server di proprietà dello Stato presso l'Università Federico II di Napoli per le chat hard attira pedofili e per il peer to peer illegale.
Soprattutto perché così contano queste persone in Italia. Ed ai miei danni, ai danni della mia famiglia e ai danni degli Artisti anche quando Magistrati è in corso da mesi una attività di illecito arricchimento, ad opera di persone e sedicenti associazioni anche mai registrate:
Tra i "suoi" è cosa facile, infatti al Murolo è stato sufficiente insultare la Magistratura.
Il suo vizietto è dichiarato dal luogo e dai modi in cui è esplicato e lo si vede sempre, perché l'attitudine del reo per i reati di gravissimo allarme sociale quali la Pedofilia è quella di attaccare per prime le "Istituzioni dello Stato", poi le Forze dell'Ordine, poi quelli come la Morandi che difendono la Magistratura.
Criminalistica per tutti: Un detenuto ristretto ai domiciliari che dovesse denunciare la presenza dei ladri nel palazzo accanto vedendoli dalla finestra, dovrebbe richiedere al Tribunale di Sorveglianza il permesso per uscire e recarsi a sporgere la denuncia in Questura perché in assenza del suo tutore NON può usare neppure il telefono.
Figuriamoci il computer e le chat di Facebook.
Appreso questo, veniamo al Murolo.
Ancor oggi, il sito di Indymedia reca la traccia del passaggio del Murolo sulla pelle di un povero disgraziato, che però come vedrete ha saputo ribellarsi.
Ecco qui Sergio Murolo con la sua email tra i firmatari di un esposto nato su Facebook e indirizzato presumibilmente alle competenze della Procura di Brescia, sporto contro alcuni Carabinieri.
Tutti i nomi affiancati al "pedofilo", inibito per sempre ai pubblici uffici ed attualmente recluso definito con Ordinanza della Cassazione a Santa Maria Capua Vetere, sono censurati.
Ma non finisce qui, perché Marco il poveretto ritenendosi preso ad oggetto delle attenzioni di alcuni arrampicatori, tra i quali come visibile c'è il Murolo che al 3 dicembre 2009 è già condannato anche in Appello e si trovava in stato di detenzione ai domiciliari in flagrante violazione degli obblighi imposti dal Giudice, si ribella a quelli che ritiene degli sfruttatori e scrive così:
Così per la storia di Marco, che ho già dato oggi stesso in anteprima telefonica ai Carabinieri dell'Arma in Ospitaletto di Brescia. E che illuminerò adeguatamente redigendo il "profilo" dell'uomo che nello stesso periodo mi faceva oggetto di insulti, minacce e quant'altro in un quadro di reiterati comportamenti criminosi e stalking in associazione per delinquere.
Anche ai danni dei miei figli. Tutti.
Ma la storia di Sergio Murolo non finisce qui perché, visto e considerato che si preparava a viaggiare durante la sua futura detenzione e nel tentativo di raggirare la Giustizia agiva ai danni di persone inconsapevoli,
io sono fermamente intenzionata ad associarlo con i suoi principali partner, i "colletti bianchi" del raggiro all'utenza e dell'attuale apologia del reato, cui il pedofilo si è manifestato senz'ombra di dubbio non più tardi della sentenza di condanna in Appello;
e con i mandanti sardi, tutti i noti, e quelli del sito che sfruttava il server di proprietà dello Stato presso l'Università Federico II di Napoli per le chat hard attira pedofili e per il peer to peer illegale.
Soprattutto perché così contano queste persone in Italia. Ed ai miei danni, ai danni della mia famiglia e ai danni degli Artisti anche quando Magistrati è in corso da mesi una attività di illecito arricchimento, ad opera di persone e sedicenti associazioni anche mai registrate:
Rammentate: tutto quanto concerne l'apologia di reato nei confronti di Sergio Murolo è stampato, salvato in immagine e html da Facebook e dai siti che si sono prestati a tale iniziativa dolosa.
Per la cronaca: quell'esposto, così redatto e sottoscritto dal pregiudicato Sergio Murolo, soprattutto senza l'approvazione della persona oggetto del "narrato", equivale ad una operazione di "intralcio alla Giustizia", pertanto è perseguibile d'ufficio. Inoltre è perseguibile a querela di parte, anche là dove da quell'esposto si fosse istruito un procedimento giudiziario.
Si, avete capito. E' la stessa cosa dello spam alle Procure, che io ho fermato nell'agosto 2009.
Non ci si improvvisa giustizialisti.
Personalmente, ogni volta che scrivo di questi fatti, idealmente asciugo le "lacrime" di un magistrato che per identici reati e l'obbligatorierà della azione penale aveva indagato d'ufficio tutti insieme 150 studenti universitari.
657 in totale i decreti penali di condanna emessi nei confronti degli studenti, che aderirono allo spam alle Procure per i processi contro il Sud Ribelle. Disobbedire è reato.
In merito al Murolo scordate la revisione del processo, allo stato non ci sono gli estremi giuridici, l'uomo inoltre non rispettava i termini degli arresti domiciliari e per il suo comportamento e reati su Facebook subirà altri processi.
L.M.
Per la cronaca: quell'esposto, così redatto e sottoscritto dal pregiudicato Sergio Murolo, soprattutto senza l'approvazione della persona oggetto del "narrato", equivale ad una operazione di "intralcio alla Giustizia", pertanto è perseguibile d'ufficio. Inoltre è perseguibile a querela di parte, anche là dove da quell'esposto si fosse istruito un procedimento giudiziario.
Si, avete capito. E' la stessa cosa dello spam alle Procure, che io ho fermato nell'agosto 2009.
Non ci si improvvisa giustizialisti.
Personalmente, ogni volta che scrivo di questi fatti, idealmente asciugo le "lacrime" di un magistrato che per identici reati e l'obbligatorierà della azione penale aveva indagato d'ufficio tutti insieme 150 studenti universitari.
657 in totale i decreti penali di condanna emessi nei confronti degli studenti, che aderirono allo spam alle Procure per i processi contro il Sud Ribelle. Disobbedire è reato.
In merito al Murolo scordate la revisione del processo, allo stato non ci sono gli estremi giuridici, l'uomo inoltre non rispettava i termini degli arresti domiciliari e per il suo comportamento e reati su Facebook subirà altri processi.
L.M.