lunedì, novembre 08, 2010
Caso Murolo: Attenzione a Vanilla
Facebook e Pedofili:
Caso Murolo, Attenzione a Vanilla
Caso Murolo, Attenzione a Vanilla
La vanilla, o vaniglia, è una vera e propria consuetudine tra i cultori del "gusto" del gelato. E' il gusto "basic" che viene legato di volta in volta con le creme o i gusti frutta. La conosciamo tutti.
Sono pochi ad essere informati che con il termine Vanilla nel lessico internazionale si identifica anche il "gradimento" e la "scelta sessuale", e ciò in tutte e tre le scelte di "genere". Ovvero con Vanilla si identifica la consuetudine delle performance sessuali della coppia (aperta e non).
Sono pochissimi invece a sapere, che negli oltre 25 mesi di stalking e minacce subiti, Vanilla è un nick name indossato da due donne diversissime: la prima poco più che ventenne usata dalla crew di post produzione illegale del file sharing come marionetta delle chat hard; la seconda più vecchia di oltre quarantanni attualmente sconosciuta è una delle animatrici del sito commerciale SessoChannel di Selargius (Cagliari) e quella il cui nickname contribuisce alla realizzazione dell'acronimo PVF (un cartello che attira i pedofili di scelta omosessuale, per questo ritenuti "effeminati").
Il caso Murolo non cessa di preoccupare il web e facebook, come è giusto che sia dato che è in corso una vera e propria "apologia" dei reati da lui commessi e sono nati alcuni gruppi a suo sostegno, stante egli si trovi "ristretto" presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
Il caso Murolo presenta una peculiarità tutta sua, che io definisco qui con linguaggio figurato e licenza poetica come Vanilla solo per la sua accezione di "consuetudine". Come il gelato, appunto.
Sergio Murolo, partner di Sessochannel e amministratore delle pagine a questo sito collegate, aveva radunato intorno a se una Vanilla di tipo giudiziario.
Gli organi dello Stato interessati da questa "nuova" Vanilla sono: il Tribunale di Napoli, la Procura Generale di Cagliari, una Questura ed infine, probabilmente solo per conoscenza superficiale, il Ministero di Giustizia in via Arenula a Roma.
Si tratta evidentemente di dipendenti della pubblica amministrazione, informati dello status detentivo agli arresti domiciliari e degli addebiti della magistratura al Murolo, fin dall'estate 2009.
In merito ai sospetti e alle certezze "pubblicate dalla stampa nazionale" sui contenuti dei gruppi contro Morandi è dimostrabile all'istante che sia stata io stessa ad informare il Ministero di Giustizia in Roma, ma senza ottenere l'esito cercato di tutelare l'Istituzione.
In tutti i casi, ed essendo dimostrabili per lo status associativo la natura anche giuridica dei rapporti, codeste relazioni del pedofilo sono state intrattenute finanche a lui in danno. Ciò in quanto un nuovo procedimento nei confronti del Murolo, ed una nuova esigenza cautelare nei suoi confronti, sarebbe certamente inserita a "sospensione" della prima pena e non "in coda" alla pena stessa. Misura deterrente questa stabilita dalla Legge per contrastare lo sfruttamento delle braccia dei condannati per commettere altri reati dalle mafie.
Obbligo del cittadino: In tutti i casi in cui ricorrono reati ai danni dello Stato e contro l'Ordine pubblico vige, per Legge, l'obbligo di denuncia anche nei confronti del singolo cittadino, che vi è tenuto ai sensi dell'articolo 364 del codice penale.
In diritto: i reati concernenti i pubblici ufficiali e i membri della pubblica amministrazione della giustizia sono tutti iscritti nel Codice Penale, Libro II - Dei delitti in particolare, Titolo II - Dei delitti contro la pubblica amministrazione. Se non erro, a memoria, dovrebbe trattarsi dei reati descritti dall'articolo 317 c.p. in poi. Si tratta di reati nei confronti dei quali la procedibilità è d'ufficio e prevedono pene dai 4 ai 12 anni di reclusione.
Facebook - l'allarme: informo i miei lettori che sono numerose e tutte gravi o gravissime le minacce in corso ai danni di chi esprime il giusto gradimento per l'operato della Magistratura dei più gradi di giudizio, che ha condotto in carcere il cyberpedofilo Sergio Murolo.
Loredana Morandi