domenica, dicembre 14, 2008
Hunger Strike against Pedo - Day 5 - Unina
In questo mio quinto giorno di sciopero della fame, della seconda tornata di sciopero della fame in 3 mesi, voglio ripercorrere quanto già fatto per dare alcune importanti spiegazioni e chiavi di lettura ai non addetti ai lavori.
Il caso server Unina
L'eccezionale violenza persecutoria, i ban per IP e una animata conversazione con la registrante del dominio Azzurra.org al suon di "devi cancellare tutto" a me rivolto, nell'agosto scorso mi obbligarono a rivolgermi la "domanda sciocca", ma in voga da sempre: "Perché?"
Perché, si trattò di una ben strana conversazione, conclusasi con il mio ban operato dalla sconosciuta Admin attraverso il server cui ero connessa: irc.unina.azzurra.org. Perché mai, mi domandai allora, avrebbe dovuto avercela con me l'Università Federico II di Napoli? In fondo, io stavo allora denunciando i comportamenti illeciti di una società commerciale in aperta violazione delle norme nazionali ed internazionali del commercio elettronico. Il Decreto Legislativo 70/2003, infatti, Non ha obiettivo di fornire ad alcuno la "licenza" di uccidere, rubare, diffamare, clonare nomi e pubblicare foto o foto dei figli ai danni di nessun cittadino comunitario.
I dati sensibili del caso Unina
Sono i dati della connessione abusiva del server Unina alla Rete Azzurra.org, un "Link" mai autorizzato dal Centro Ateneo per i Servizi Informativi, come ci informò il Prof. Marrucci, presidente CSI, con una lettera al quotidiano nazionale E Polis.
Scarica qui la tua copia di E Polis Il Napoli del 10 settembre 2008: http://www.megaupload.com/?d=7KGENHPD
Leggiamo allora questa immagine, che io trovai sul sito web del clone del Presidente della Associazione Prometeo Onlus il 2 settembre u.s. e che verificai personalmente su Nesplit.de, motore di ricerca per server IRC. (tutto salvato e tutto è stato dato).
Il testo contiene elementi tecnici a me sconosciuti, ma altri cui si arriva per logica deduzione.
Questi, immediatamente verificabili:
Linkname: unina.azzurra.org
Hostname: irc.eu.azzurra.org (Azzurra)
IP Address: 143.225.229.159
Last connected: 2008-09-01 20:01 (UTC)
LINKNAME - HOSTNAME: I nomi potrebbero trarci in inganno, sono infatti una sorta di domini di terzo livello, simili in tutto ai domini di terzo livello prodotti da una piattaforma per blog come WordPress.com, per esempio. Nella realtà quello che può sembrare un comune dominio di terzo livello, così costituito: NOMEproprio.NOMEdominio.EstensioneDominio sono il "LINK" effettivo alla Rete IRC generato dal settaggio principale al momento della connessione di un server alla Rete. E' il Nome Link, il Link Name dato al server. Nello stesso modo l'HostName indica i Dominio di Host, ovvero il dominio cui il server Unina è stato collegato negli ultimi 4 anni: Azzurra.org, il computer principale che genera la rete Irc.
IP ADDRESS 143.225.229.159: con la sola identificazione dei nomi e la loro collocazione in Rete, cioè con l'individuazione del server e del generatore di rete, un non tecnico può ancora non aver ben compreso.
Vi invito pertanto a verificare con i voi stessi occhi, copia incollando il numero 143.225.229.159 nello spazio predisposto di questo sito web: http://cqcounter.com/whois/ ed a cliccare sul tastino rosso con su scritto "whois".
Vi appariranno quindi i dati del legale possessore dell'IP Address: Università Federico II di Napoli:
LAST CONNECTED 2008-09-01 20:01 (UTC) E' la data dell'ultima connessione, il giorno 1 settembre 2008 alle ore 20:01, ora italiana. Ma è scritta all'americana, con l'anno in alto, mese e giorno.
Il degrado delle Università statali
Ora, questi dati hanno una valenza pubblica molto al di sopra della campagna universitaria contro la legge Gelmini, perché rappresentano bene quale sia lo stato di degrado delle Università italiane.
Una condizione che nella capitale partenopea assume i toni di un reato compiuto ai danni dello Stato Italiano, ovvero ai danni dell'intera popolazione studentesca e delle loro famiglie, che spendono migliaia di euro in tasse governative per gli studi dei figli.
Gli studenti napoletani sono stati di fatto derubati, in questi anni, di beni e servizi a loro dedicati per l'arricchimento di pochi. Gli studenti napoletani e i loro diritti sono stati rispettati negli ultimi 4 anni, alla stregua di quelli dei ragazzi della facoltà di Farmacia a Catania, che si dichiarano avvelenati dall'incuria.
A Napoli Università non si muore, fortunatamente. Ma il corso di studi dei ragazzi napoletani è stato avvelenato con l'interesse proprio e senza scrupoli al profitto e con il commercio elettronico di *sesso*, proveniente anche dalla lontana Selargius, in provincia di Cagliari. La prima linea dei clienti commerciali per servizi web realizzati con l'utilizzo in abuso del server universitario napoletano.
Loredana Morandi
Il caso server Unina
L'eccezionale violenza persecutoria, i ban per IP e una animata conversazione con la registrante del dominio Azzurra.org al suon di "devi cancellare tutto" a me rivolto, nell'agosto scorso mi obbligarono a rivolgermi la "domanda sciocca", ma in voga da sempre: "Perché?"
Perché, si trattò di una ben strana conversazione, conclusasi con il mio ban operato dalla sconosciuta Admin attraverso il server cui ero connessa: irc.unina.azzurra.org. Perché mai, mi domandai allora, avrebbe dovuto avercela con me l'Università Federico II di Napoli? In fondo, io stavo allora denunciando i comportamenti illeciti di una società commerciale in aperta violazione delle norme nazionali ed internazionali del commercio elettronico. Il Decreto Legislativo 70/2003, infatti, Non ha obiettivo di fornire ad alcuno la "licenza" di uccidere, rubare, diffamare, clonare nomi e pubblicare foto o foto dei figli ai danni di nessun cittadino comunitario.
I dati sensibili del caso Unina
Sono i dati della connessione abusiva del server Unina alla Rete Azzurra.org, un "Link" mai autorizzato dal Centro Ateneo per i Servizi Informativi, come ci informò il Prof. Marrucci, presidente CSI, con una lettera al quotidiano nazionale E Polis.
Scarica qui la tua copia di E Polis Il Napoli del 10 settembre 2008: http://www.megaupload.com/?d=7KGENHPD
Leggiamo allora questa immagine, che io trovai sul sito web del clone del Presidente della Associazione Prometeo Onlus il 2 settembre u.s. e che verificai personalmente su Nesplit.de, motore di ricerca per server IRC. (tutto salvato e tutto è stato dato).
Il testo contiene elementi tecnici a me sconosciuti, ma altri cui si arriva per logica deduzione.
Questi, immediatamente verificabili:
Linkname: unina.azzurra.org
Hostname: irc.eu.azzurra.org (Azzurra)
IP Address: 143.225.229.159
Last connected: 2008-09-01 20:01 (UTC)
LINKNAME - HOSTNAME: I nomi potrebbero trarci in inganno, sono infatti una sorta di domini di terzo livello, simili in tutto ai domini di terzo livello prodotti da una piattaforma per blog come WordPress.com, per esempio. Nella realtà quello che può sembrare un comune dominio di terzo livello, così costituito: NOMEproprio.NOMEdominio.EstensioneDominio sono il "LINK" effettivo alla Rete IRC generato dal settaggio principale al momento della connessione di un server alla Rete. E' il Nome Link, il Link Name dato al server. Nello stesso modo l'HostName indica i Dominio di Host, ovvero il dominio cui il server Unina è stato collegato negli ultimi 4 anni: Azzurra.org, il computer principale che genera la rete Irc.
IP ADDRESS 143.225.229.159: con la sola identificazione dei nomi e la loro collocazione in Rete, cioè con l'individuazione del server e del generatore di rete, un non tecnico può ancora non aver ben compreso.
Vi invito pertanto a verificare con i voi stessi occhi, copia incollando il numero 143.225.229.159 nello spazio predisposto di questo sito web: http://cqcounter.com/whois/ ed a cliccare sul tastino rosso con su scritto "whois".
Vi appariranno quindi i dati del legale possessore dell'IP Address: Università Federico II di Napoli:
LAST CONNECTED 2008-09-01 20:01 (UTC) E' la data dell'ultima connessione, il giorno 1 settembre 2008 alle ore 20:01, ora italiana. Ma è scritta all'americana, con l'anno in alto, mese e giorno.
Il degrado delle Università statali
Ora, questi dati hanno una valenza pubblica molto al di sopra della campagna universitaria contro la legge Gelmini, perché rappresentano bene quale sia lo stato di degrado delle Università italiane.
Una condizione che nella capitale partenopea assume i toni di un reato compiuto ai danni dello Stato Italiano, ovvero ai danni dell'intera popolazione studentesca e delle loro famiglie, che spendono migliaia di euro in tasse governative per gli studi dei figli.
Gli studenti napoletani sono stati di fatto derubati, in questi anni, di beni e servizi a loro dedicati per l'arricchimento di pochi. Gli studenti napoletani e i loro diritti sono stati rispettati negli ultimi 4 anni, alla stregua di quelli dei ragazzi della facoltà di Farmacia a Catania, che si dichiarano avvelenati dall'incuria.
A Napoli Università non si muore, fortunatamente. Ma il corso di studi dei ragazzi napoletani è stato avvelenato con l'interesse proprio e senza scrupoli al profitto e con il commercio elettronico di *sesso*, proveniente anche dalla lontana Selargius, in provincia di Cagliari. La prima linea dei clienti commerciali per servizi web realizzati con l'utilizzo in abuso del server universitario napoletano.
Loredana Morandi