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martedì, settembre 16, 2008

Azzurra.org - Hunger Strike per Salvare Unina ripresa giorno I 

Azzurra.org - Hunger Strike per Salvare Unina - ripresa giorno I







- strani Grillini -


HUNGER STRIKE per UniNapoli
ripresa sciopero della fame giorno I°

Purtroppo la delinquenza oggettiva del web proviene da chi fa uso ed abuso di servizi telematici, da coloro che conoscono le nuove tecnologie e le esperimentano. Non certo da coloro che come me usano il computer per "scrivere". Nella mia vicenda c'è già un internet point gestito da albanesi, del quale si può documentare dell'aver "vantato" la truffa ai danni di altri extracomunitari in occasione della richiesta dei permessi di soggiorno, con prezzi varianti dagli 80 ai 120 euro per "scrivere 1 email".

Presso i Grilli di Versiliesi c'è un secondo internet point, gestito dal loro organizer, Paolo M, il cui ruolo non è affatto chiaro.

Ma vediamo dal principio. Molti mesi fa ero io che stimolavo una persona, facente parte del gruppo nichilista pedo, ad aderire alla iniziativa del V Day e ad impegnarsi con il gruppo cittadino dei fan di Beppe Grillo in Viareggio, provincia di Lucca. Ciò nella vaga speranza che nella realtà trovasse finalmente la cura ai suoi problemi.

Non potevo sapere allora che la persona si sarebbe rivelata una "parabola discendente", sotto il profilo della umanità e della moralità personale. In questo preciso momento sono infatti floridi i suoi rapporti con la società commerciante in pornografia e con il pedofilo ideologo Maxi Fasso (sospettato di aver hackerato il blog del Moige).

Trascorso il V Day di aprile, fin da maggio il gruppo pedo avrebbe stretto i propri rapporti con la società commerciante in pornografia di Selargius. Perché? Perché colui che è abituato alla pornografia, ricerca quella degli altri per rinnovarsi. Esattamente come si aumenta la dose di una droga, se i suoi effetti sono scemati.




Infatti, se con la Vanilla catanese i temi hard avevano raggiunto con un appiombo verticale l'abisso dei contenuti coprofagi, tra maggio, giugno e luglio, con l'avvento di Eleniny la ragioniera 30enne dotata di cintura fallica e ben altri appetiti derivanti dai suoi disordini mentali fino alla pedofilia femminile, la preoccupazione mi indusse a valutare territorialmente l'influenza del personaggio.

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Personaggio viareggino nei confronti del quale sono stata sempre legata da umano affetto e dalla promessa fatta ai genitori, che mi chiesero: "Signora, denunci lei che può". Genitori nei confronti dei quali io sono stata sempre più, che trasparente.




Mi iscrissi così al meetup dei Grilli Versigliesi, che ho visitato di persona a Viareggio esattamente 3 volte (tutte documentabili) proponendo iniziative artistiche con la Rete Artisti contro le guerre e di partecipare io stessa ai loro eventi. Mi fu così chiesto di invitare a Viareggio un famoso pubblico ministero. Cosa che io ho fatto, ottenendo la sua adesione documentata.





Dai testi sopra si può notare, che più volte mi fu richiesto il contatto telefonico del famoso magistrato. Contatto che io ho sempre rifiutato per la necessità di tutelarLo dalle influenze della persona invischiata nel gruppo pedo e con la società commerciale del porno.
Comportamento lecito, se non legale, il mio. In presenza di evidentissime volontà al dolo: nei miei confronti, certo. Ma soprattutto l'irragionevole e nichilista assenza di emozioni nel fare adescamento "pedofilo" del gruppo giovanile, che a quanto posso documentare recepisce solo un vago senso di preoccupazione nel maneggiare materiali audio video coperti da copyright. Adescamento che gli ha fruttato: un pedofilo ideologo e una società commerciale del porno.

Che cosa avrebbe indotto l'organizer del gruppo dei Grilli Versiliesi, Paolo Miniussi, ad estromettermi dal meetup immediatamente dopo aver ricevuto una mia email di presentazione al pubblico ministero?

Probabilmente una volontà rampante ed egoistica, fors'anche definibile come reato di truffa ai miei danni, dovuta all'abbaglio di un successo gratuito e senza troppa fatica dato dalla forza del movimento di Beppe Grillo e dall'irresponsabile atteggiamento di "non voler vedere" le cause di forza maggiore che hanno sempre obbligato me, nei loro rapporti.

Da una conversazione tenutasi la sera di sabato 13 settembre con lo stesso Miniussi io ho appreso, che egli "sapeva tutto", almeno della diffamazione di copertura ai miei danni, e che lui "promuove la pornografia commerciale e l'apprezza".



Che schifo però lo dico io, per la borghese cattoipocrisia. Perché poco importa se un debosciato, attivo e passivo di trent'anni suonati, porterà batgirl, una ragazzetta, a fare sesso scambistico con due depravati ultra cinquantenni, i due master di una società commerciante in pornografia. Lui, Paolo, sarà come le tre scimmiette: "non vedo, non sento e non parlo". Lui, no. Non lo saprà. Non in pubblico.

L'ispettore che ha proceduto all'identificazione dei due coinvolti nel gruppo pedo e in affezionati rapporti con la società commerciale del sesso, con una alzata di spalle, mi ha detto una cosa saggia: "I reati compiuti sul web non si vedono nella vita reale". E la gente può fare finta di non conoscerli, come sarebbe intenzionato a fare questo organizer grillino. Ma già, anche lui è un internet point ...

Scuse? Io ne posso accettare solo aventi formula consona e cenere sulla testa. Io ne farò di simili con il magistrato napoletano, che spero di poter invitare egualmente su Firenze, nella stessa data in collaborazione con il nutrito gruppo della Rete Artisti Toscana.

Loredana Morandi

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