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lunedì, aprile 19, 2004

PIANO DI RISTRUTTURAZIONE PARMALAT. NON BISOGNA SAPERE OPPURE SI PUO' SAPERE SOLO CIO' CHE VOGLIONO. CONTINUA IL MASSACRO? 


Firenze, 19 Aprile 2004. Oggi pomeriggio, presso la sala del Consiglio Comunale di Collecchio (Parma), il commissario straordinario governativo per la Parmalat, Enrico Bondi, ha presentato le proposte per il risanamento di questa azienda alle parti sociali. Ma alla stampa e' stato vietato l'accesso.

Si', sembra incredibile, ma e' proprio cosi'.

Un incontro in una sede istituzionale (il Comune) di altrettanto rappresentante istituzionale, sul caso che sta facendo tenere in sospeso il fiato di tutti i risparmiatori italiani e di tutti i banchieri, e che ha minato in tutti i punti possibili e immaginabili la credibiltia' del sistema imprenditoriale, di quello creditizio e dei controllori istituzionali degli stessi, un incontro che dovrebbe rappresentare l'inizio di una svolta viene segretato.

Probabilmente ne consoceremo solo alcuni particolari, filtrati attraverso i favori, le compiacenze e le conoscenze di questo o quell'altro mezzo di informazione, o attraverso i monosillabi che il rappresentate governativo ed i suoi collaboratori pronunceranno a sciami di giornalisti e operatori che gli si assieperanno intorno all'uscita dell'incontro. O attraverso quello che faranno conoscere le parti sociali convocate, ma col ricatto e il timore di porre molta attenzione a cio' che dicono perche' c'e' di mezzo la pagnotta.

Che pessima storia. E' tale sin dall'inizio e continua ad esserlo in questi momenti molto importanti.

Perche' avere paura dell'informazione? Perche' temere che cio' che si e' prefigurato per il risanamento possa serenamente essere discusso da chiunque, con una conoscenza diretta e non drogata dei fatti, delle circostanze e dei numeri?

Quando si procede male, temendo quello che e' il caposaldo di un sistema economico e politico libero, l'informazione, viste le premesse dimostrate di marciume, e i timori -giustificatissimi- di un marciume ben oltre lo specifico, cosa si possono aspettare tutti coloro che hanno avuto fiducia in quelle istituzioni che oggi si comportano cosi', e che ieri, per gli omessi e negligenti controlli hanno permesso che accadesse cio' che e' accaduto?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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