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giovedì, aprile 15, 2004

FNSI SU GIORNALISTI IN IRAQ 


“Sono giorni di grande preoccupazione per la situazione dei giornalisti italiani e di tutto il mondo che operano in Iraq. Le violenze, i sequestri di cittadini stranieri, gli scontri e gli attentati, prefigurano uno stato molto vicino alla guerra civile che ha preso di mira soprattutto cittadini occidentali identificati con le forze armate della coalizione. Le preoccupazioni non possono però cancellare l’esigenza di assicurare una corretta e completa informazione. E’ pertanto incomprensibile la decisione della Rai di ritirare i giornalisti e i telecineoperatori inviati a Bagdad. La determinazione espressa dagli inviati a restare in Iraq, dove operano giornalisti di tutto il mondo, e l’opinione favorevole espressa dai CDR del Tg1, del Tg3 e del Giornale Radio, avrebbero dovuto suggerire un diverso comportamento all’Azienda del servizio pubblico radiotelevisivo. Ogni giornalista conosce i rischi che corre e in queste ore assurde polemiche sono state sollevate nei confronti della corretta informazione fornita dagli inviati italiani in Iraq. Sostituirli non ha senso, a meno che non vi siano altre ragioni. A tutti i colleghi inviati in Iraq va la solidarietà della Fnsi e dei giornalisti italiani”.

Paolo Serventi Longhi
Segretario Generale
Federazione Nazionale della Stampa Italiana

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