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giovedì, aprile 01, 2004

CANNABIS TERAPEUTICA E NON SOLO 


A BARCELONA, COME IN TUTTA LA SPAGNA, E' UN LABORATORIO PER IL FUTURO DELLA MEDICINA. IN ITALIA ...

Firenze, 1 Aprile 2004. E ora Barcelona. Il Dipartimento della Sanita' della Generalitat catalana sta ultimando un progetto pilota che, sulle orme dell'esperienza olandese, somministri cannabis a fini terapeutici a pazienti che soffrono di determinate patologie. Era di poche settimane fa la notizia con i risultati positivi della sperimentazione, dopo alcuni mesi dall'avvio, della somministrazione controllata di eroina in Andalusia.

Cosi' come sono state notizie di pochi mesi fa l'approvazione della legge nazionale sulla sperimentazione con le cellule staminali embrionali, nonche' la legge piu' avanzata, sempre in materia, dell'Andalusia. E sono alcuni anni che le narcosalas (che ormai e' divenuto un termine internazionale per definire questo servizio) stanno funzionando diminuendo di non poco le problematiche sanitarie legate all'assunzione di sostanze illegali per via endovenosa.

E se nella maggiorparte dei casi si tratta di iniziative decise da maggioranze politiche con la preponderanza socialista, e' bene ricordare che la legge nazionale sulle staminali e' opera del Governo di centro-destra, che tra l'altro non ha fatto sgambetti agli esperimenti sull'eroina e alle narcosalas. Quindi, se sicuramente l'approccio socialista alle tematiche della liberta' di ricerca scientifica e di cura e' ad un livello per noi piu' coinvolgente che non quello medio delle destre politiche di governo, non e' solo la vittoria di questa parte politica che apre a queste tematiche. Crediamo sia solo questione di testa.

Neanche di parte religiosa (che in Spagna e' molto simile a quella italiana), ma solo di testa e di capacita' e volonta' razionale di governo delle difficolta'. Supportato da un interesse e un'attenzione pubblica e delle categorie professionali coinvolte, che incoraggia. Tutto frutto di confronto, dibattito (anche aspro), che ha portato, per esempio, il Collegio dei Farmacisti di Barcelona, a sponsorizzare l'avvio della sperimentazione sulla cannabis terapeutica.

Cioe', si sta procedendo a grandi passi sulle nuove frontiere di ricerca e di sperimentazione medica: la medicina rigeneratrice dei tessuti o piu' genericamente biomedicina, nonche' l'uso di sostanze finora considerate solo ludicamente e affidate alla produzione e al mercato illegale, che servono per alleviare sofferenze altrimenti prodotte (cannabis terapeutica) o per rimediare ai danni della loro illegalita' (eroina).

La Spagna si sta gettando a capofitto dentro queste speranze, supportata dai primi positivi risultati in patria (Andalusia) e in Paesi amici (Olanda soprattutto). Ovviamente noi siamo molto grati ai politici e ai ricercatori spagnoli che con coraggio e determinazione stanno facendo quello che domani potra' servire anche a noi. Cosi' come siamo grati a tutti quei Paesi (Ue e non) dove simili approcci sono gia' partiti (Gran Bretagna, Svezia, Belgio, Canada, alcuni Stati degli Usa, etc).

Nel contempo, mentre i nostri legislatori sono impegnati nelle risse in Parlamento o a nascondersi dalle accuse del nuovo grande elemosiniere Calisto Tanzi, prendiamo atto che il nostro Paese e' assente, in tutt'altre faccende affacendato. Con la prospettiva della legge Fini in materia di droghe illegali, e la realta' della legge sulla fecondazione assistita che ha sbarrato tutte le porte alla ricerca embrionale.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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