venerdì, marzo 05, 2004
SANREMO SOTTO ACCUSA PER GL ASCOLTI
SI DIMETTA DEL NOCE E SE NE VADA A MEDIASET VISTO IL PIACERE CHE GLI HA FATTO!!!
ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI DEL CODACONS: TROPPO ALTI I CACHET PAGATI AGLI ARTISTI E FLOP DEGLI ASCOLTI CON DANNO PER LA RAI E VANTAGGIO DI MEDIASET
IL CODACONS LO AVEVA PREVISTO GIA' AD OTTOBRE 2003!!!
PIENAMENTE RIUSCITO LO SCIOPERO DEL TELEVOTO: CROLLO DEL 90% DEI VOTANTI! NEMMENO UN MILIONE SU 13 MILIONI DI ASCOLTATORI: COSTO ECCESSIVO A VANTAGGIO DEI GESTORI TELEFONICI E FACILITA' DI CONDIZIONARE I RISULTATI
A dir poco deludenti gli ascolti del Festival di Sanremo. Dopo l’iniziale entusiasmo della Rai, la seconda e terza serata hanno fatto registrare un brusco calo di telespettatori, con il sorpasso in termini di share del Grande Fratello trasmesso dalla concorrenza.
Una situazione negativa che il Codacons aveva già previsto nell’ottobre 2003, anche nel corso di una puntata di “Otto e mezzo” di Ferrara su La7 nella quale era ospite il Presidente dell’associazione Carlo Rienzi.
La terza serata non era mai scesa, dal 1987 a oggi, sotto i 9 milioni di spettatori: un flop che ha fatto un enorme regalo a Mediaset (che per la prima volta batte la Rai durante il festival) e che non può restare impunito. Per questo il Codacons chiede le dimissioni del Direttore di Raiuno Del Noce.
Ma l’associazione dei consumatori punta il dito anche su un’altra questione: i compensi elargiti dalla Rai agli artisti del Festival di Sanremo, dati pubblicati oggi da Panorama. “Alla luce del pesante calo degli ascolti – afferma Carlo Rienzi – i compensi versati (pare 180.000 dollari per Dustin Hoffman, 320.000 euro per la Ventura, 125.000 euro per la Cortellesi, 150.000 euro per Gene Gnocchi e addirittura 500.000 euro la spesa per la scenografia) appaiono assolutamente eccessivi, visto che si tratta di soldi degli utenti! Per questo motivo – prosegue Rienzi – presentiamo oggi un esposto alla Corte dei Conti perché faccia luce sulle spese del Festival”.
Pienamente riuscito, invece, lo sciopero del televoto lanciato dal Codacons con l’appoggio della Fimi. Basti pensare che fino a ieri i voti raccolti erano inferiori a 500.000, che rispetto ai 13 milioni di telespettatori della prima puntata sono davvero pochi!
“Questo significa - afferma Rienzi – che i telespettatori hanno raccolto il nostro appello a non votare, e che i costi del servizio a carico del votante sono esorbitanti e rappresentano un vantaggio solo per i gestori telefonici. Senza contare – conclude Rienzi – che la mobilitazione delle case discografiche potrebbe condizionare i risultati del televoto, visto che spesso le differenze di voti raccolti tra un cantante e l’altro sono molto basse.”
CODACONS