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venerdì, marzo 26, 2004

RICERCA STAMINALI EMBRIONALI 


LA SVEZIA SI IMPEGNA SPECIFICAMENTE SULLA CLONAZIONE UMANA TERAPEUTICA, MENTRE IN ITALIA, GRAZIE A PRESUPPOSTI IDEOLOGICI, SI DISQUISISCE DEL NULLA E SI PREPARANO BATTAGLIE GIA' PERSE IN PARTENZA

Firenze, 26 Marzo 2004. Il Governo svedese ha annunciato che il prossimo 29 marzo il Parlamento votera' un progetto di legge per autorizzare la ricerca con la clonazione di embrioni umani nella prima fase del loro sviluppo per finalita' terapeutiche. Il progetto di legge proibira', al momento, qualsiasi applicazione medica dei risultati degli studi e vietera' la clonazione riproduttiva.

Il Governo ha precisato che sta pensando di proporre "una serie di misure per permettere la ricerca sugli ovuli fertilizzati che potranno condurre cosi' alla messa a punto di metodi nuovi ed efficaci per il trattamento di malattie gravi e fino ad ora incurabili". Le ricerche dovranno essere approvate da un comitato etico. La Svezia ha una legge sulla riproduzione assistita datata 1991 che autorizza la ricerca sugli embrioni, e grazie a questa legislazione e' infatti tra i Paesi piu' avanzati in questo campo.

La legge 115/91 e' nata infatti dalla necessita' di acquisire migliori conoscenze sullo sviluppo dell'embrione, sulle malformazioni genetiche, sulla sterilita'. Si e' deciso poi col tempo, di estenderla alla ricerca sulle staminali, dal momento che il materiale biologico sul quale gli scienziati lavorano e' il medesimo.

Quindi con il mese di aprile la Svezia, grazie ad una legge specifica e non a cio' che si poteva dedurre dalla legge in vigore, scommette sulla clonazione umana terapeutica. E raggiunge Paesi gia' all'avanguardia come la Gran Bretagna e la promettente Spagna, senza ipocrisie e senza "se" e "ma" che sovente servono solo ad attorcigliarsi su se stessi (vedi il caso Germania, dove e' tutto vietato, ma, su specifica autorizzazione, questa ricerca e' consentita con linee di cellule staminali importate).

Questo accade mentre in Italia, grazie alla legge approvata poche settimane fa, dell'argomento non se ne parla piu', se non in ristrettissimi ambiti, da cui proprio ieri e' emerso il deposito della richiesta referendaria abrogativa della neo-legge da parte di Radicali Italiani.

Sicuramente una buona occasione per tenere vivo il dibattito, ma speriamo che alcuno si faccia illusioni che possa essere uno strumento risolutivo o quantomeno per aprire una strada legislativa: lo strumento referendario e' a nostro avviso inutilizzabile fintanto che non ci sara' un'accettazione di legittimita' del quesito ante-raccolta firme (oggi la Corte Costituzionale decide se la richiesta e' conforme alla legge solo dopo il deposito e l'accettazione delle firme da parte della Cassazione), e fintanto che non sara' abolito il quorum del 50,01% degli aventi diritto al voto per rendere valida la consultazione.

Dobbiamo prendere spunto da altri Paesi che, essendo membri della Ue, riceveranno soldi dell'Unione per queste ricerche (quindi anche soldi italiani), e dare il massimo di informazione su quanto accade, perche' troppo poco si sa del potenziale risultato di queste ricerche. Cercando di farlo soprattutto dove oggi la sola pronuncia della parola embrione o clonazione -per esclusiva ignoranza indotta ideologicamente- evoca scenari di morte e assassinii.

Purtroppo questo livello di alfabetizzazione, nel nostro Paese, non e' raro. La fortuna di avere altri Paesi nostri partner nella Comunita', come nel caso odierno la Svezia, deve essere l'occasione per meglio comunicare e informare.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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