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lunedì, marzo 22, 2004

PARTITE DI CALCIO: SE DOMENICA PROSSIMA "SCIOPERASSIMO"? 


Roma, 22 Marzo 2004. La situazione negli stadi e' in via di progressivo degrado: andare a vedere una partita di calcio comporta ormai un rischio elevato per la propria incolumita' e quella dei propri beni. Esasperato da una attivita' mediatica, dove finire a insulti e' considerato un fatto normalissimo, e da una mancanza di interessi che possano convogliare le proprie tensioni, il "tifoso" trova nello stadio il proprio momento di apoteosi.

L'adrenalina va a mille e insultare arbitro e giocatori, aggredire gli avversari sportivi, oltre a danneggiare le strutture, appare la naturale conclusione di una giornata particolare. Si possono certo individuare e isolare i violenti, cosi' come si possono trasmettere confronti televisivi meno rabbiosi.

In piu' il cittadino, che vuole godersi una partita senza subire un trauma cranico, potrebbe decidere che a questo gioco non ci sta e starsene a casa domenica prossima. Non e' ovviamente uno sciopero ma un'astensione da un "consumo pericoloso". I facinorosi sarebbero avvertiti e le societa' sportive sarebbero sollecitate nell'approntare ulteriori sistemi di sorveglianza.

Occorre insomma sottrarre l'acqua nella quale gli squali di turno nuotano furiosamente. Una prova di civilta', perche non proporla?

Primo Mastrantoni, segretario Aduc

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