venerdì, marzo 05, 2004
BOND CIRIO: ALTRO CHE SUPER-CONSOB.NON BASTA METTERE NUOVE SIGLE PER RISOLVERE UN PROBLEMA CHE E’ DI SOSTANZA
SECONDO LA CONSOB, CHE HA ASSOLTO LE ISTITUZIONI CREDITIZIE, IL PIAZZAMENTO DELLE OBBLIGAZIONI A 35.000 RISPARMIATORI E LA LORO INDUBBIA SOLLECITAZIONE ALL’ACQUISTO DI TITOLI “SPAZZATURA”, CHE NON POTEVANO ESSERE VENDUTI SE NON AD INVESTITORI ISTITUZIONALI, SUI QUALI INDAGANO BEN 13 PROCURE DELLA REPUBBLICA, SAREBBE STATA OPERA DELLO “SPIRITO SANTO”, NON DEI CATTIVI CONSIGLI DELLE BANCHE
Primari istituti di credito, che avevano sollecitato l’acquisto dei bond Cirio ai loro clienti, citati in giudizio nei Tribunali Civili dalle associazioni dell’Intesa dei Consumatori, hanno preferito seguire la strada dei rimborsi ai risparmiatori danneggiati. Tali transazioni ed accordi siglati nei giorni scorsi, dimostrano che le banche qualche responsabilità nel piazzamento dei bond Cirio verso i risparmiatori l’avevano.
Secondo la Consob, che ha terminato le ispezioni negli istituti di credito che hanno piazzato i titoli ai risparmiatori, i bond Cirio non sono mai esistiti nel paniere di offerta delle banche ma si sarebbero improvvisamente materializzati nei depositi a custodia e nei portafogli della clientela per “smaterializzarsi” durante le “accurate” ispezioni improvvisamente annunciate: ciò che risulta alle minuziose indagini delle Procure, tanto per cambiare, non risulta, come per i bond argentini presenti nei portafogli delle banche ed addossati ai consumatori quando l’Argentina era prossima al default a una Commissione Nazionale sulle Società e la Borsa sempre molto attenta nel tutelare determinati interessi,che non sono mai stati quelli dei risparmiatori ! E’ una vera e propria vergogna !
Se la Consob, anche in questa fattispecie, fornisce l’ennesima assoluzione rispetto agli scorretti comportamenti delle banche,immaginiamo che cosa potrà essere,con questi presupposti e con i poteri assegnati dal disegno di legge sul riordino del risparmio, la Super-Consob,che per poter riacquistare quella credibilità incrinata dai troppi scandali finanziari che non ha voluto vedere in tempo,ha bisogno soprattutto di trasparenza.
D’altronde, spiega l’IntesaConsumatori, le responsabilità qualcuno le avrà e vanno stabilite in fretta, stabilendo al contempo regole nuove che prevedano un maggior coinvolgimento delle associazioni dei consumatori nei futuri controlli.
Poiché Consob e Bankitalia,seppur sollecitate a rispondere a precise richieste dell’ Intesaconsumatori, hanno fatto orecchie da mercante per verificare dai tabulati delle banche, se i titoli argentini appioppati ai risparmiatori furono acquistati sui mercati oppure erano nel portafoglio delle banche,le associazioni dell’Intesa sono costrette ad inserire sui loro siti, un fac-simile di denuncia alle Procure della Repubblica,come avvenuto per Parmalat,per chiarire aspetti delicati di uno scandalo che riguarda 450.000 cittadini.
CODACONS