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mercoledì, marzo 10, 2004

Agenzia italiana del farmaco: grande ombrello che non tutela i cittadini 


Il CODICI propone l’istituzione di una Consulta

Dal 1˚ gennaio 2004 è stata istituita l’Agenzia italiana del farmaco.

Sulla questione, riguardante l’informazione scientifica sui farmaci, da oltre tre anni il CODICI sostiene la necessità di dare nuove regole, vista l’incidenza del prodotto farmaceutico sulla salute dei cittadini e sulla spesa pubblica, che garantiscano effettivamente un’informazione corretta, attraverso l’introduzione di norme che prevedano la comparazione tra i prodotti.

Ripetutamente in passato il CODICI ha chiesto al Ministro la costituzione di una commissione per la revisione del decreto legislativo 541/92 con la presenza delle Associazioni dei cittadini. Tuttavia, non si è avuta alcuna risposta concreta, evidentemente non si vuole dare trasparenza a questo settore in cui si celano interessi economici e corporativi a danno dei contribuenti.

Il bene dei cittadini, continua a ribadire il CODICI, deve essere condiviso con più soggetti interessati al problema. L’etica e la bioetica, infatti, auspicano la promozione di un modello partecipativo e consapevole delle scelte. La corretta informazione sui farmaci, quindi, deve essere considerata un valore etico, sociale ed economico, fondamentale perché il singolo cittadino possa scegliere o acconsentire consapevolmente ed autonomamente al trattamento da seguire e governare attivamente la spesa nel rispetto delle cure.

Proprio in virtù di questa accezione interpretativa dell’informazione, e dell’interesse che le Associazioni hanno a tutelare il cittadino e a fornirgli utili e veritiere informazioni, il CODICI fa presente la gravità di non aver tenuto in alcuna considerazione le Associazioni di tutela del cittadino da parte dell’Agenzia italiana del farmaco. Questa mancanza di interesse verso le Associazioni indica come ancora una volta ai cittadini viene preclusa la possibilità di intervenire nelle decisioni che riguardano la propria salute e le proprie tasche, e di essere tutelati dalle Associazioni che li rappresentano.

Il prezzo dei farmaci di fascia C (a carico dei cittadini), ad esempio, non è regolamentato dal Governo, che tutela solo se stesso e la P. A.; vi sono meccanismi poco trasparenti e ingannevoli come il costo apparentemente basso delle confezioni di farmaci, che in realtà costano meno perché all’interno contengono meno farmaci; o come il paradosso di calcolare l’inflazione senza prendere in considerazione la spesa per i farmaci, bene irrinunciabile per la qualità della vita.

Il CODICI, pertanto, propone l’istituzione di una “Consulta permanente delle Associazioni dei cittadini e dei malati” al fine di avviare un costante e proficuo scambio di idee e punti di vista tra Ministero e rappresentanze dei cittadini. Solo da una tale sinergia, infatti, si potranno promuovere iniziative per incentivare il mondo del farmaco nel rispetto dei diritti del malato. Roma, 10 marzo 2004

CODICI

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