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venerdì, febbraio 13, 2004

LE LIBERTA' ECONOMICHE DEL NUOVO ASSETTO ECONOMICO DEL GOVERNO:  


BLA BLA E ANCORA BLA BLA PER RIAFFERMARE SOLO IL VECCHIO E PERICOLOSO ASSETTO. IL CASO DEI SALDI

Firenze, 13 febbraio 2004. Il responsabile del neo Dipartimento economico della Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianfranco Fini, si e' incontrato con il presidente della Confcommercio, Sergio Bille', per garantirgli che il potere dei commercianti non verra' scalfitto in alcun modo.

Il casus-belli e' la proposta del ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, per la deregulation delle vendite a saldo, che aveva subito visto la contrarieta' delle corporazioni dei commercianti. Che sono state ampiamente soddisfatte.

Il neo-supervisor economico del Governo ha tranquillizzato i suoi interlocutori con la presunta impraticabilita' costituzionale di una simile deregulation, ricordando che l'esigenza di maggiore competitivita' ed efficienza puo' trovare risposta attraverso le competenze delle regioni.

Dunque per Gianfranco Fini in questi anni, da quando e' stata approvata la legge Bersani sul commercio, non e' successo nulla. Non e' successo, per esempio, che quelle regioni che hanno legiferato lo hanno fatto a discapito dei principi liberalizzatori della legge nazionale.

Non e' successo che l'economia si sia sempre piu' globalizzata e, con l'irruzione delle vendite online tramite Internet, il concetto e la pratica dei saldi siano solo esercizi dialettici in cui, tra l'altro le maggiori vittime non sono i consumatori, ma proprio quei commercianti che, con la botteghina per strada, oggi si difendono contro l'ipotesi di deregulation.

Che le corporazioni dei commercianti non siano mai state un esempio di lungimiranza, ma solo di conservazione dei privilegi di nicchia e di posizione, non e' una novita' (basti ricordare le vere e proprie barricate che venivano fatte all'epoca contro le prime pedonalizzazioni dei centri storici, che' li avrebbero portati sul lastrico ... oggi chi ne ha guadagnato sono proprio i negozi nei centri storici).

Ma che a questa mancanza di lungimiranza si debba prestare anche il Governo, ci fa capire che poco possiamo aspettarci in materia di mercato, concorrenza, liberalizzazione etc.. da questo nuovo assetto in materia economica. E con che metodo poi ... quali sarebbero le "impraticabilita' costituzionali" che impedirebbero l'abolizione dei saldi?

A noi ci sembra che sia proprio il contrario.

Comunque non vogliamo disquisire con il vice-premier su questo, perche' non abbiamo interesse a prestarci ai giochi della politica di parte. A noi interessano i fatti. e oggi prendiamo atto che al diffuso bla bla sulle liberta' economiche, le briciole di potere meglio distribuite all'interno della compagine governativa, stanno dando il loro contributo, con altrettanto bla bla, si' che nulla cambi.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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