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giovedì, febbraio 12, 2004

CLONAZIONE UMANA TERAPEUTICA. IL MONDO VA AVANTI E LA SPERANZA E' RAFFORZATA 


Firenze, 12 febbraio 2004. La notizia del primo tentativo -di un tream di medici Usa e della Corea del Sud- andato a buon fine di clonazione umana terapeutica, sta facendo rapidamente il giro del mondo. La comunita' scientifica ha alzato le antenne.

Non solo. Ma anche tutta l'umanita', dai semplici cittadini ai legislatori, passando per coloro che hanno malattie oggi incurabili e che dalla rigenerazione tissutale grazie alle cellule staminali embrionali potrebbero trarne giovamento.

Cioe' quello che e' sempre accaduto nel mondo quando, una scoperta scientifica, ha aperto la speranza nella capacita' umana di farsi meno male. E sempre creando stupore: non era forse cosi' quando da una muffa -sinonimo di roba andata a male- venne fuori la penicillina?

Ed e' cosi' oggi: con una tecnica apparentemente controversa ai piu' (la clonazione, per gli addetti ai lavori, e' invece una tecnica diffusissima, usata e considerata a piu' livelli), e soprattutto li' -l'embrione umano- dove religioni e credenze incentrano il nocciolo di se stesse.

Ma come l'idea della muffa per la penicillina poteva fare specie, ed oggi tutti lo sanno e non esiste porsi il problema, crediamo che cosi' potra' essere anche per la clonazione umana terapeutica.

Non si tratta di convincere del contrario chi fa leggi e muri per la presunta difesa dell'embrione umano, considerandolo a livello di un bimbo gia' nato: la fede e' fede, e per questo inviolabile nella sua intimita' e nei suoi presupposti. Ma si tratta di aspettare che ci arrivino da soli (essenzialmente a livello individuale) ad accettare -grazie a risultati positivi innegabili- cio' che oggi considerano incomprensibile e magari violento.

Mentre, chi oggi e' un'apparente minoranza, deve operare per incoraggiare chi, con altri approcci sull'embrione, riesce a mantenere viva quella speranza di farsi meno male: l'informazione, la mobilitazione civica per i cambiamenti legislativi e il coinvolgimento economico dell'industria del settore sono tra le cose piu' importanti su cui puntare.

Il nostro Paese sicuramente non e' fra questi incoraggiatori. La legge votata solo alcuni giorni fa, lo dice in modo esplicito: di embrioni umani per la clonazione non se ne parla; non solo, ma quelli avanzati dalle tecniche di fecondazione assistita, devono essere buttati nella spazzatura piuttosto che donati a questa ricerca ... la tentazione -si sa- fa l'uomo ladro, e quindi e' meglio non fargli neanche lontanamente assaporare questa possibilita', pur se nell'ultima fila dei sovrannumerari.

L'Italia in fondo a destra? E' cosi'! Il resto del mondo? Avanti tutta. Sicuramente non potremo vantare un "made in Italy" in materia. Come per tanti prodotti che funzionano, servono e sono indispensabili, quando sara' il tempo ce ne avvantaggeremo lodandone l'efficienza e l'utilita' ... e non ci sara' filosofia o religione sull'indissolubilita' e sacralita' dell'embrione che terra'.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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