mercoledì, febbraio 11, 2004
CIRIO: INTESACONSUMATORI MANIFESTA SODDISFAZIONE PER L’INCHIESTA E APPREZZAMENTO PER LA SVOLTA IMPRESSA DAI MAGISTRATI ALLE INDAGINI
MENO BENE IL LAVORO DEI COMMISSARI STRAORDINARI, CHE POTEVANO ATTIVARE AZIONI REVOCATORIE CONTRO LE BANCHE EMITTENTI SU ALMENO 5 EMISSIONI SU 7, RECUPERANDO 700 MILIONI DI EURO
Intesaconsumatori manifesta soddisfazione per l’inchiesta dei magistrati romani su Cirio ed apprezzamento per la svolta impressa alle indagini, che dimostrano sempre più come le banche abbiano trasferito su 35.000 risparmiatori rischi di incauti affidamenti con il contestuale rientro delle esposizioni erogate legate proprio alle emissioni dei bond.
L’inchiesta della Procura di Roma inoltre,sembra dimostrare che alcuni indagati ben conoscevano la situazione di “decozione” di Cirio al punto da attivarsi per addossare ai risparmiatori rischi impropri su obbligazioni prive di rating le quali, proprio per l’alto grado di rischiosità, potevano essere venduti esclusivamente ad investitori istituzionali, gli unici in grado di valutarne i rischi commisurati all’investimento ed a rendimenti più o meno in linea con analoghi strumenti finanziari presenti sul mercato.
Intesaconsumatori chiede quindi anche alla Banca d’Italia, che aveva autorizzato le emissioni, di imprimere una svolta al suo ruolo, spesso non neutrale di organo vigilante, per far attivare alle banche i rimborsi a favore di tutti gli obbligazionisti Cirio-Del Monte, alla stessa stregua dell’inascoltato appello del Presidente della Consob, Cardia, anche per attenuare le gravissime responsabilità penali che prima o poi verranno fuori.
Meno bene invece il lavoro dei commissari Cirio e del comitato di sorveglianza, scelto rigorosamente al di fuori delle rappresentanze dei consumatori (il trustee inglese non è rappresentativo dei diritti dei risparmiatori italiani), che potevano e dovevano attivarsi per “annullare” almeno 5 emissioni di obbligazioni su 7, con lo strumento dell’azione revocatoria, probabilmente non attivata, non per l’assenza di requisiti e presupposti giuridici, ma probabilmente per non “disturbare” le banche.