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venerdì, gennaio 09, 2004

AMNESTY INTERNATIONAL: SVILUPPI PREOCCUPANTI SUL CASO DI MUHAMMAD SA’ID AL-SAKHRI 


La Sezione Italiana di Amnesty International si è rivolta oggi al ministero degli Esteri sollecitando una verifica su una serie di notizie che, se confermate, rappresenterebbero uno sviluppo preoccupante nella vicenda dell’oppositore politico siriano, scarcerato lo scorso 14 ottobre.


Secondo notizie provenienti dalla Siria, le intimidazioni nei confronti di Muhammad Sa’id al-Sakhri starebbero aumentando. Oltre all’obbligo di presentarsi ogni dieci giorni al centro di detenzione “Far' Filisteen” dei servizi di sicurezza, risulta ad Amnesty International che ufficiali di sicurezza si rechino da lui ogni giorno chiedendogli di firmare alcuni documenti. Si suppone, dal momento che non è permesso leggere tali documenti, che essi riguardino il procedimento avviato presso la Corte europea sui diritti umani. Al-Sakhri teme di poter essere arrestato da un giorno all’altro.

Muhammad Sa’id al-Sakhri era sbarcato il 23 novembre 2002 all’aeroporto di Milano Malpensa, insieme alla moglie e ai quattro figli di 2, 6, 9 e 11 anni, proveniente da Baghdad (dove la famiglia aveva vissuto in esilio per oltre vent’anni) via Amman. All’arrivo, gli al-Sakhri avevano presentato domanda di asilo politico, che le autorità italiane avevano respinto in modo del tutto sommario. Il 28 novembre l’intera famiglia era stata rimpatriata in Siria. La moglie e i bambini erano stati rilasciati dopo diverse settimane, mentre Muhammad Sai’d al-Sakhri per undici mesi era stato trattenuto senza la possibilità di comunicare con l’esterno.

“Di fronte al pericolo che Muhammad Sa’id al-Sakhri possa essere nuovamente arrestato, chiediamo al governo italiano di non abbassare la guardia e di fare quanto necessario perché siano finalmente e pienamente garantiti i diritti umani di una persona ingiustamente espulsa dall’Italia” – ha dichiarato Daniela Carboni, responsabile dei rapporti istituzionali della Sezione Italiana di Amnesty International. Roma, 9 gennaio 2004

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