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sabato, dicembre 20, 2003

Giornata Internazionale del Migrante 


ROMA, 18 dicembre 2003 - "Chiediamo al Governo Italiano di avviare il prima possibile le procedure per la firma e ratifica della Convenzione internazionale per la protezione di tutti i lavoratori migranti e i membri delle loro famiglie", questo è quanto ha chiesto il Comitato Italiano per i diritti dei migranti alla Conferenza che si è svolta oggi all'Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio organizzata per celebrare la Giornata Internazionale del Migrante.

Questa Convenzione si pone come strumento privilegiato per la protezione dei diritti umani fondamentali di tutti i migranti, indipendentemente dal loro status giuridico. E' quindi doveroso da parte di tutti gli Stati adottare misure e politiche appropriate per una gestione della migrazione rispettosa di questi diritti.

Rivolgendosi ai parlamentari presenti tra cui l'On. Graziella Mascia, l'On. Giorgio Pasetto e il Sen. Francesco Martone, Il Comitato Italiano ha sottolineato che "I migranti, indipendentemente dal loro status giuridico, e quindi anche gli irregolari, hanno diritto alla protezione dei loro diritti umani fondamentali attraverso uno strumento internazionale forte ed efficace come questa Convenzione. Anche i diritti dei migranti vanno concepiti su base universale, perché sono diritti fondamentali della persona".

Dopo aver ricordato la recente entrata in vigore della Convenzione (1° luglio 2003) a 13 anni dalla sua adozione, il Comitato ha denunciato la totale assenza degli Stati membri dell'Unione Europea tra i firmatari. Infatti, i 24 Stati che ad oggi hanno firmato e ratificato la Convenzione sono perlopiù paesi generatori di flussi migratori come Messico, Filippine, Sri Lanka, Marocco, Senegal.

Una persona su 35 nel mondo è un migrante. Negli ultimi 35 anni il numero dei migranti internazionali è più che raddoppiato arrivando agli attuali 175 milioni per le sole presenze regolari. Si tratta di un fenomeno globale dal quale nessun paese al mondo può dirsi escluso sia esso di origine, transito o destinazione. Si tratta di milioni di persone che, a causa della loro particolare condizione di vulnerabilità, sono potenzialmente esposti ogni giorno ad abusi e sfruttamento. Se poi si pensa ai migranti irregolari i numeri e i disagi diventano incalcolabili.

Il Comitato italiano ricorda infine che il nostro Paese, coerentemente con la propria storia di emigrazione e con le proprie responsabilità internazionali, si è adoperato attivamente nella stesura del testo durante i lavori presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ed ha partecipato positivamente all'approvazione per consenso del testo della Convenzione 13 anni fa. Pertanto, il Comitato "esorta ad intraprendere ogni sforzo per la firma e ratifica di questa Convenzione e adeguare gli strumenti legislativi nazionali allo spirito e alla lettera della stessa."

Ufficio stampa Comitato

Il testo dell'Appello del Comitato Italiano per i diritti dei migranti

APPELLO
PROMOSSO DAL COMITATO ITALIANO PER I DIRITTI DEI MIGRANTI


Il 18 dicembre 1990, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottava la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, entrata in vigore il 1° luglio 2003.

AD OGGI NESSUN PAESE DELL'UNIONE EUROPEA HA FIRMATO E RATIFICATO LA CONVENZIONE.

Noi sottoscritti firmatari dell'appello e rappresentanti del Comitato Italiano per i Diritti dei Migranti chiediamo:

1. al Governo italiano di avviare il prima possibile le procedure per la firma e ratifica della Convenzione.

2. ai parlamentari di portare all'attenzione del Parlamento italiano la ratifica della Convenzione.

3. al Presidente di turno del Consiglio dell'UE di sostenere in sede europea e presso gli altri Stati membri la Convenzione.

4. di sollecitare il Parlamento Europeo ad adottare una risoluzione che inviti gli Stati membri ad intraprendere politiche in materia di
immigrazione conformi alla Convenzione ed a ratificare la Convenzione stessa.

Questo Comitato intende inoltre ricordare che il nostro Paese, coerentemente con la propria storia di emigrazione e con le proprie responsabilità internazionali, si è adoperato attivamente nella stesura del testo durante i lavori presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ed ha partecipato positivamente all'approvazione per consenso del testo della Convenzione 13 anni fa.

Le migrazioni sono un processo in costante evoluzione che continuerà a giocare un ruolo essenziale nelle società di tutto il mondo. É sempre più evidente la dimensione globale del fenomeno migratorio con le sue implicazioni politiche, economiche e sociali. Rispetto al passato, i movimenti di popolazioni sono in aumento: iniqua distribuzione delle risorse, guerre, carestie, degrado ambientale spingono milioni di persone a lasciare le proprie aree di origine. I migranti internazionali superano ormai 175 milioni nel mondo per le sole presenze regolari, mentre i numeri e i disagi diventano incalcolabili per quanto riguarda le migrazioni irregolari.

La violazione dei diritti dei migranti è una sconcertante realtà cui purtroppo ci si deve confrontare. La loro condizione di vulnerabilità li rende troppo spesso soggetti ad abusi e sfruttamento e li espone ad atti discriminatori nonché xenofobi.

I migranti, indipendentemente dal loro status giuridico, e quindi anche gli irregolari, hanno diritto alla protezione dei loro diritti umani fondamentali attraverso uno strumento internazionale forte ed efficace come questa Convenzione. Anche i diritti dei migranti vanno concepiti su base universale, perché sono diritti fondamentali della persona.

Pertanto, il Comitato esorta ad intraprendere ogni sforzo per la firma e ratifica di questa Convenzione e adeguare gli strumenti legislativi nazionali allo spirito e alla lettera della stessa.

Firmatari dell'appello:
Claudio Lenoci, Ufficio in Italia - Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL); Peter Schatzer, Ufficio in Italia - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM); Anne Marie Dupré, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI); Padre Bruno Mioli, Fondazione Migrantes (CEI); Don Vittorio Nozza, Caritas Italiana; Giulio Russo, Casa dei Diritti Sociali - FOCUS; Giuseppe Casadio, CGIL; Oberdan Ciucci, CISL; Guglielmo Loy, UIL

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