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lunedì, dicembre 01, 2003

FINANZIARIA & ACQUA: INONDIAMO DI MAIL IL PARLAMENTO 


Lilliput lancia una petizione online urgente sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali

In questi giorni saranno messi in votazione gli emendamenti alla legge Finanziaria 2004, che riguardano, tra l'altro, anche la liberalizzazione dei servizi locali, tra cui l'acqua. Il Ministero delle Attività Produttive (Marzano) ha presentato una norma (l'articolo 14 del Decreto 269), che dà la possibilità agli Enti locali di affidare direttamente i servizi idrici a organismi pubblici, ad esempio consorzi di Enti locali, che condividono gli stessi bacini, senza avere più l'obbligo, introdotto con la Legge Finanziaria 2001, di creare per gestirli società per azioni partecipate da aziende private e di mettere sul mercato il servizio attraverso gare d'appalto aperte a tutte le imprese nazionali e straniere.

Tra gli oppositori di questa norma di civiltà e di diritto, chiesta e ottenuta a gran voce dopo il I Forum Alternativo per l'acqua - che si è svolto a Firenze nel marzo scorso - da parte di molti movimenti, associazioni, gruppi della società civile e cittadini che si riconoscono in questa battaglia di difesa dell'acqua come bene comune, oltre al ministro Buttiglione (che ha già preparato due emendamenti) e le lobby del settore, troviamo anche il partito dei Ds, che per bocca dell'onorevole Pier Luigi Bersani ha annunciato di voler restringere l'affidamento diretto a pochi casi marginali, e di appoggiare gli emendamenti del ministro Rocco Buttiglione. Qualche giorno fa, inoltre, il presidente D'Amato della Confindustria ha ribadito la necessità di fare uno sforzo per modificare l'articolo incriminato.

Gli emendamenti puntano a restringere la portata dell'articolo 14 a pochi casi marginali, reintroducendo l'obbligo di gara:

SAREBBE LA FINE DI OGNI SPERANZA DI GESTIONE PUBBLICA

della risorsa idrica, con esclusivo vantaggio per le imprese. Non vediamo alcun motivo, infatti, per obbligare gli enti locali a mettere sul mercato la gestione delle acque, se non quello di soddisfare le esigenze di profitto delle imprese del settore. Un processo in linea, peraltro, con i tentativi di liberalizzazione e privatizzazione in atto a livello internazionale, che trovano nel Gats (l'Accordo generale sui servizi in sede Wto) la sua massima espressione.

Per questo come Rete Lilliput proponiamo, insieme al Comitato Italiano per il Contratto mondiale dell'acqua, ai cittadini, agli eletti, a tutte le organizzazioni, che hanno condiviso il percorso nato dal Forum dell'acqua e a tutti i gruppi sul territorio, di chiedere ai parlamentari della Camera, sede della votazione finale del testo, e del Senato, di difendere l'articolo 14. Vi chiediamo di attivarvi anche presso i deputati dei vostri collegi, gli eletti, i referenti di tutti i partiti, che riuscirete a raggiungere:

INONDIAMOLI DI MAIL.
ABBIAMO
POCHISSIMO TEMPO!


Gruppo di Lavoro sul Commercio della Rete Lilliput

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