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sabato, dicembre 06, 2003

A difesa del popolo indigeno Sarayacu per il diritto alla vita e alla legalità 


I FATTI

Il blocco 23, così viene chiamata quella porzione di Amazzonia suddivisa in grandi linee rette sulla cartina, era, già prima di questa suddivisione geometrica, territorio della popolazione Sarayacu e riconosciuta tale anche da entità sovranazionali. Infatti il 5 maggio scorso la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ha reso ufficiale la decisione di sollecitare lo Stato Ecuadoriano per garantire la vita e la sicurezza degli abitanti di questa comunità. Dopo numerose intimidazioni da parte di presenze militari, prima negate, e poi documentate anche fotograficamente dagli stessi kichwa, (vedi l'ottimo sito http://www.sarayacu.com) lo Stato ha deciso di mantenere costante la presenza militare lungo il fiume Bobonaza rendendolo in parte inagibile e pericoloso per gli stessi indigeni.

Militarizzazione petrolifera
Il ministro per l'energia, il colonnello, Carlos Arboleda ha espresso l'intenzione di militarizzare il blocco 23 così permettendo l'arrivo dei tecnici dell'argentina Compagnia Generale di Combustibili (CGC) e la data prevista per questa operazione sarebbe il 6 dicembre 2003. Immediato il rifiuto per la militarizzazione della zona, non solo dalla comunità di Sarayacu, ma dall'intera alleanza indigena rappresentata da Achuar, Shiwiar, Shuar e Kichwa con l'apoggio della Confederazione Nazionale Indigena dell'Ecuador (CONAIE) che recentemente ha tolto l'appogio, dato in precedenza, al governo di Lucio Gutierrez. Il popolo kichwa Sarayacu, della regione di Pastaza non è certo nuovo a campagne importanti per la difesa del suo territorio ancestrale. Suo malgrado, la scelta compiuta da questa comunità indigena di rifiutare lo sfruttamento petrolifero sulle sue terre, da parecchi anni gli costa sacrifici e una dedizione quasi totale alla difesa dell'ambiente da cui sopravvivono.

L'APPELLO

L'appello per il rispetto dei diritti umanie della popolazione Sarayacu è on line all'indirizzo

http://www.selvas.org/newsEC0503.html

Selvas.org seguirà sul posto lo svolgersi di questa grande mobilitazione e nei prossimi giorni ne darà conto con un importante reportage.

A TUTTI I MEDIA - ALL'OPINIONE PUBBLICA

Insieme in difesa di Sarayacu

PER INVIARE la lettera:

mailto:patricia.reyes@presidencia.gov.ec?cc=nvalarezo@menergia.gov.ec,%20alicia.villamar@mingobierno.gov.ec,%20ninapacari@punto.net.ec,%20copia@sarayacu.com,%20info@selvas.org

e aggiungi all'oggetto:

"CON SARAYACU"

-Copia la lettera qui sotto-

Sr. Lucio Gutiérrez
PRESIDENTE
DE LA REPUBLICA DEL ECUADOR


Kichwa Community
Runallakta
Comunidad Quichua
SARAYACU

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Pianeta Terra, 4 dicembre 2003

Noi Organizzazioni, Associazioni e uomini e donne di questo pianeta,

Esprimiamo la nostra preoccupazione per le gravi pressioni imposte dal Governo ecuadoriano nei confronti della comunità indigena Sarayacu, nell'Amazzonia Ecuadoriana, e l'annuncio di una prossima militarizzazione del loro territorio ancestrale, per favorire le ricerche petrolifere affidate a due compagnie estere: la CGC e la Burlington.

Chiediamo con forza il rispetto dei Diritti Umani e dei Diritti Indigeni di decidere del proprio territorio, chiediamo il rispetto dell'ordinanza del Tribunale competente di Puyo del 29 novembre 2002 con la quale si ordinava la sospensione delle attività esterne in quei territori.

Chiediamo che vengano ascoltati i suggerimenti della Commissione Interamericana di Diritti Umani (CIDDHH) di rispetto per il popolo di Sarayacu, e i consigli di cautela espressi dal Presidente della "Commision de Asuntos Indigeno" ecuadoriana.

Ci uniamo agli appelli contro la militarizzazione del territorio di Sarayacu espressi con forza dalla Confederazione Nazionale Indigena dell'Ecuador (CONAIE) e dell'alleanza delle popolazioni indigene Achuar, Shiwiar, Shuar e Kicwa per il totale rispetto dei Diritti Umani e la libera scelta di Sarayacu per il proprio futuro.

Siamo vicini a tutto il popolo Sarayacu, nel rispetto della legalità e della vita!

FIRMA: .....................................
NAZIONE .................................
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POR LA PRENSA Y LA OPINION PUBLICA

Nosotros las organizaciones, asociaciones, hombres y mujeres de este planeta

Expresamos nuestra preocupación por las graves presiones impuestas desde el gobierno ecuatoriano a la comunidad indígena de Sarayaku, en la Amazonia Ecuatoriana, y el anuncio de una próxima militarización de su territorio ancestral, en apoyo de la búsqueda del petróleo por parte de dos compañías petroleras: la argentina CGC y la norteamericana Burlington.

Pedimos con fuerza el respeto de los Derechos Humanos y de los Derechos Colectivos de los pueblos Indígenas. Pedimos que puedan ejercer el derecho a la autodeterminación respecto su territorio. Pedimos que se respete la ordenanza emitida por el tribunal de Puyo el 29 de noviembre del 2002 que indica la suspensión de las actividades inconsultas en los territorios de la comunidad de Sarayaku

Pedimos que se apliquen las medidas cautelares otorgadas por la Comisión Interamericana de los Derechos Humanos (CIDDH) hacia la comunidad de Sarayaku y también pedimos que se escuchen los consejos de cordura y cautela expresados por le presidente de la "Comisión de Asuntos Indígenas ecuatoriana".

Unimos nuestra voz con las de otros llamados en contra de la militarización del territorio de Sarayaku expresados con fuerza por la Confederación de Las Nacionalidades Indígenas del Ecuador (CONAIE) y por la Alianza de los pueblos indígenas Achua, Shiwiar, Shuar y Kichwa para el total respeto de los Derechos Humanos y Colectivos y la opción libre y soberana de Sarayaku sobre su futuro.

Estamos cerca a todo el pueblo de Sarayaku a favor y respeto de la legalidad y la vida!

FIRMA: .................................................
NACION .....................................

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