lunedì, dicembre 01, 2003
AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'UNIONE EUROPEA DI INVIARE UN MESSAGGIO
L'Unione Europea deve fare leva sul suo ruolo di grande donatore per sollecitare il Vicepresidente colombiano Francisco Santos Calderón, in visita a Brussels oggi e domani, ad attuare urgentemente le raccomandazioni delle Nazioni Unite in materia di diritti umani.
Il Vicepresidente Calderón incontrerà Javier Solana e Chris Patten e interverrà a una tavola rotonda cui prenderanno parte anche il direttore dell'ufficio colombiano dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, il consigliere speciale del Segretario Generale dell'Onu per la Colombia, rappresentanti dell'Unione Europea e organizzazioni non governative per i diritti umani. La tavola rotonda esaminerà lo stato di attuazione delle raccomandazioni delle Nazioni Unite sui diritti umani e il diritto umanitario.
Amnesty International ricorda che, a seguito di negoziati con l'Unione Europea, nel corso dell'ultima sessione della Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani, il governo colombiano si era formalmente impegnato ad attuare tali raccomandazioni: individuare e consegnare alla giustizia dei responsabili delle violazioni dei diritti umani, smantellare i gruppi paramilitari e le strutture analoghe rese legali di recente, proteggere i settori vulnerabili della società civile. Le Nazioni Unite hanno anche chiesto ai gruppi della guerriglia di garantire il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario.
A giudizio di Amnesty, queste raccomandazioni sono state finora ampiamente disattese: il governo colombiano sta attuando politiche di segno contrario e manifesta sempre maggiore ostilità nei confronti delle organizzazioni per i diritti umani e della società civile, causando problemi al loro lavoro e alla loro sicurezza.
"Ci preoccupa il fatto che i gruppi paramilitari, lungi dall'essere stati smantellati, si stiano riciclando in agenzie private di sicurezza, come per esempio a Medellin. Inoltre, temiamo che i paramilitari possano essere inseriti in altre strutture create dal governo, come l'esercito dei soldati contadini" - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Unione Europea.
Come le Nazioni Unite, anche Amnesty International chiede da tempo al governo colombiano di assumere iniziative concrete per combattere e smantellare i gruppi paramilitari e indagare sui loro legami con le forze di sicurezza del paese.
Inoltre, appena due settimane fa, il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha espresso forti preoccupazioni per l'adozione di nuove leggi anti-terrorismo che potrebbero giustificare l'uso della tortura. Queste leggi concedono all'esercito poteri di natura giudiziaria e sospendono le pene per i gruppi armati che volontariamente depongono le armi, anche qualora siano accusati di gravi violazioni dei diritti umani.
"Questi sviluppi contraddicono le dichiarazioni del governo di Bogotá, secondo il quale le raccomandazioni delle Nazioni Unite sarebbero state attuate" - ha aggiunto Oosting. "Se permetterà alla Colombia di rinunciare ai suoi impegni in favore dei diritti umani, l'Unione Europea pregiudicherà di fatto gli sforzi delle Nazioni Unite per risolvere la crisi dei diritti umani nel paese. Senza l'attuazione delle raccomandazioni delle Nazioni Unite, l'Unione Europea non potrà avere alcuna garanzia che i suoi aiuti
non contribuiranno a peggiorare le cose". Brussels / Roma, 1 dicembre 2003