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mercoledì, novembre 12, 2003

LILA: un appello al Consiglio dei Ministri 

Torino, 11 novembre 2003 - Lila interviene in merito alla proposta di legge che Gianfranco Fini presenterà domani al Consiglio dei Ministri sull'uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti: più rispetto per il lavoro di chi da anni lotta contro la droga, allineamento con le politiche internazionali, proposte concrete e non demagogico-repressive.

L'on. Fini presenterà domani al Consiglio dei Ministri un nuovo disegno di
legge sul consumo di stupefacenti. Da quanto annunciato in quest'ultimo
anno il disegno di legge sembra non prendere in considerazione tutto ciò
che da anni i servizi pubblici dedicati, gli operatori qualificati e le
associazioni di settore hanno concretamente ed efficacemente fatto per
combattere la lotta contro la droga, procedendo con le stesse modalità
usate scientificamente a livello internazionale.

Al Consiglio dei Ministri chiediamo quindi di tener presente che:

La criminalizzazione e l'avviamento coatto verso programmi drugs free sono
inutili, poiché ogni uscita dalle dipendenze, ed ogni comportamento che
attiene alla sfera personale dell'individuo, ha bisogno della libera e
consapevole scelta, quella motivazione che non può essere imposta per
decreto.

Eliminare la distinzione tra droghe diverse, e dai differenti effetti e
conseguenze sulla salute, è un'operazione demagogica che non tiene conto
delle evidenze scientifiche e della realtà del fenomeno.

Criminalizzare il consumo è un'operazione pericolosa in quanto contraddice
le evidenze delle scienze sociali e delle consolidate esperienze
internazionali sulla proibizione come fattore di allontanamento dalla
consapevole modifica dei comportamenti, di produzione di emarginazione
sociale, di spinta alla microcriminalità, di attrazione dei consumatori nel
circuito carcerario.

Ancorare la politica all'obiettivo unico dell'astinenza e dell'abbandono
del consumo è un'operazione cieca: anni di politiche proibizionistiche non
sono servite a sconfiggere la produzione e il traffico di sostanze, che
anzi ha prosperato rendendo le sostanze illegali ma liberamente reperibili
sul mercato gestito dalle associazioni criminali; né hanno avuto l'effetto
di eliminare il consumo, tanto meno di prevenire e contrastare la
trasmissione dell'Hiv.

Il principio della "dose media giornaliera" - in questo caso oltretutto in
forma più punitiva - è già stato bocciato clamorosamente dal referendum
sulla depenalizzazione dell'uso votato nel 1993: non interessa al Governo
la volontà popolare espressa legalmente e in forma esplicita?

Questa legge provocherà solo più morti, più malati, più detenuti.

Al Governo inoltre chiediamo: con quali fondi verrà attuata la lotta alla
droga nel nostro paese dal momento che dall'ultima Finanziaria è evidente
un pesante taglio su tutti i capitoli che hanno a che vedere con la
prevenzione e sul fondo destinato alle strategie di contrasto al mercato e
all'uso della droga?


Anna Lia Guglielmi
Ufficio Stampa Lila Nazionale

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