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venerdì, novembre 28, 2003

IL PRIMO MINISTRO BELGA HA RAGIONE: LA FEDERAZIONE EUROPEA CON CHI CI STA 


I governi dell'Unione stanno facendo il possibile per convincere i
cittadini europei che l'Europa intergovernativa non ha alcun futuro. I
Ministri delle Finanze hanno esonerato Francia e Germania dal rispetto
dei vincoli del Patto di Stabilità, aprendo così la via anche ad altri
governi per una politica inflazionistica che potrebbe mettere a rischio
l'Unione monetaria. I Ministri degli Esteri, che si riuniscono a Napoli
per discutere della Costituzione europea, avanzano pretese che, di
fatto, equivalgono allo smembramento del progetto approvato dalla
Convenzione. La Gran Bretagna si rifiuta d'intaccare il principio
dell'unanimità; la Spagna e la Polonia vogliono mantenere in vita un
sistema di voto che dà, a loro, il doppio di poteri della Germania, che
ha più abitanti di Spagna e Polonia insieme; il Ministro Tremonti
vorrebbe rinazionalizzare la politica fiscale europea; infine, la
Presidenza italiana ha presentato una bozza di compromesso che ostacola
la formazione di una difesa europea da parte di un gruppo d'avanguardia.


Contro questo squallido panorama intergovernativo, si è levata forte e
chiara la voce del Primo Ministro Belga Guy Verhofstadt che
all'Università Humboldt ha dichiarato: "La direzione indicata dalla
storia è chiara. Il futuro dell'Europa sta nella costruzione di
un'Europa federale... Dobbiamo far fronte ad una sfida storica. Quindici
anni dopo la caduta del Muro di Berlino, l'Unione europea crescerà dai
suoi originari sei stati a venticinque. Quasi cinquant'anni dopo il
Trattato di Roma... abbiamo la straordinaria opportunità di avere una
genuina Costituzione europea e un'Unione politica europea".

Guy Verhofstadt non teme il fallimento della Conferenza
intergovernativa, perché conosce l'alternativa. "Sono convinto
- sostiene - che il fallimento della Conferenza intergovernativa
segnerà l'avvio d'ogni sorta di cooperazione avanzata. Si vedrà
inevitabilmente emergere un'Europa a due velocità, un nucleo europeo,
una Federazione europea dentro l'Unione europea".

L'ora della verità è vicina. A metà dicembre il Consiglio europeo di
Bruxelles dovrà decidere se approvare il progetto di Costituzione
proposto dalla Convenzione. E' ormai evidente che si andrà verso il
fallimento o perché non vi sarà alcun accordo tra i 25 capi di stato e
di governo o perché, pur di trovare un accordo, si getterà alle ortiche
il progetto di Costituzione.

Guy Verhofstadt ha ragione. I governi che intendono fare, e non
disfare, l'Europa approvino il progetto di Costituzione così com'è. I
paesi che vogliono andare avanti verso la Federazione europea lo
possono fare. Comincino a proporre ai loro parlamenti e ai loro
cittadini di ratificare il progetto di Costituzione. I governi
reticenti decideranno in seguito se partecipare o meno alla costruzione
della Federazione europea. Nessuno li vuole escludere.

L'Europa intergovernativa è ormai agonizzante. Il pericolo è che la
fine della Vecchia Europa apra una falla irrimediabile nella
costruzione comunitaria, metta in pericolo la democrazia in Europa e la
pace nel mondo. Occorre dunque seppellire subito l'Europa
intergovernativa senza rimpianti. L'alternativa è l'Europa democratica,
federale e dei cittadini. Il tempo delle mezze misure e delle mezze
verità è scaduto.

Movimento Federalista Europeo
Milano, 28 novembre 2003

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