lunedì, ottobre 27, 2003
Massoneria: Cossiga presenta un ddl
E' la risposta al Consiglio di Stato
Il senatore a vita Francesco Cossiga annuncia la presentazione di un ddl che "riaffermi la libertà d'associazione e il diritto di riservatezza relativamente alla appartenenza ad esse, massoneria compresa". E' la riposta dell'ex capo dello Stato alla sentenza del Consiglio di Stato, che ha dichiarato legittimo l'obbligo per i consiglieri e i dipendenti della regione Toscana, di render nota preventivamente la propria eventuale appartenenza alla massoneria. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso presentato da due ex amministratori pubblici dichiarati decaduti dal '94 proprio in forza di quella delibera consiliare della Regione toscana. A questo proposito Cossiga ricorda che "gli organi della giustizia europea circa due anni fa condannarono proprio per l'adozione di queste leggi lo Stato italiano, per la violazione del principio della libertà di associazione". Il senatore a vita annuncia dunque che presenterà "sottoponendolo anche alla firma dei colleghi senatori, un disegno di legge che riaffermi la libertà d'associazione e il diritto di riservatezza relativamente alla appartenenza ad esse, massoneria compresa". Il vicepresidente della Camera Fabio Mussi (Ds) condivide il contenuto della sentenza del Consiglio di Stato secondo la quale il dipendente pubblico che è iscritto alla massoneria deve denunciare la sua appartenenza all' associazione segreta, pena la perdita del posto, osservando che la sinistra "non dovrebbe mai stare un passo indietro a queste posizioni e a questi principi". "La sentenza del Consiglio di Stato, che afferma il primato dei principi costituzionali della trasparenza e del buon andamento della pubblica amministrazione- dichiara Mussi - appone una parola definitiva sulla questione dell' obbligo a dichiarare la propria appartenenza ad associazioni segrete. La mancanza di trasparenza nella vita pubblica favorisce la degenerazione". Gustavo Raffi,il gran maestro del Grande Oriente d'Italia, la maggiore organizzazione massonica italiana, a Washington per le celebrazioni in onore di Giuseppe Garibaldi organizzate dalla Italia Lodge della Gran Loggia del Distretto di Columbia è intervenuto sulle dichiarazioni di Cossiga: "Riaffermo ancora una volta come vi sia una totale inconciliabilità fra Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani e piduismo: nessuna riabilitazione quindi nei confronti di Licio Gelli". Smentendo quindi le parole dell'ex presidente della Repubblica italiana, Francesco Cossiga, pubblicate da La Repubblica, secondo le quali "Gelli è stato riammesso mesi fa in una delle Logge". Nella sua dichiarazione, contenuta in un comunicato diffuso a Washington, l'avvocato Raffi ha anche ricordato "di avere già smentito una simile circostanza sin dal novembre del 2001, quando Gelli fu nominato gran maestro onorario della autodefinitasi Gran Loggia Nazionale d'Italia di rito scozzese, con la quale nè la Gran Loggia Unita d'Inghilterra nè le massonerie ufficiali e regolari del mondo, tra cui il Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, hanno mai avuto rapporti". fonte: TgCOM
Il senatore a vita Francesco Cossiga annuncia la presentazione di un ddl che "riaffermi la libertà d'associazione e il diritto di riservatezza relativamente alla appartenenza ad esse, massoneria compresa". E' la riposta dell'ex capo dello Stato alla sentenza del Consiglio di Stato, che ha dichiarato legittimo l'obbligo per i consiglieri e i dipendenti della regione Toscana, di render nota preventivamente la propria eventuale appartenenza alla massoneria. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso presentato da due ex amministratori pubblici dichiarati decaduti dal '94 proprio in forza di quella delibera consiliare della Regione toscana. A questo proposito Cossiga ricorda che "gli organi della giustizia europea circa due anni fa condannarono proprio per l'adozione di queste leggi lo Stato italiano, per la violazione del principio della libertà di associazione". Il senatore a vita annuncia dunque che presenterà "sottoponendolo anche alla firma dei colleghi senatori, un disegno di legge che riaffermi la libertà d'associazione e il diritto di riservatezza relativamente alla appartenenza ad esse, massoneria compresa". Il vicepresidente della Camera Fabio Mussi (Ds) condivide il contenuto della sentenza del Consiglio di Stato secondo la quale il dipendente pubblico che è iscritto alla massoneria deve denunciare la sua appartenenza all' associazione segreta, pena la perdita del posto, osservando che la sinistra "non dovrebbe mai stare un passo indietro a queste posizioni e a questi principi". "La sentenza del Consiglio di Stato, che afferma il primato dei principi costituzionali della trasparenza e del buon andamento della pubblica amministrazione- dichiara Mussi - appone una parola definitiva sulla questione dell' obbligo a dichiarare la propria appartenenza ad associazioni segrete. La mancanza di trasparenza nella vita pubblica favorisce la degenerazione". Gustavo Raffi,il gran maestro del Grande Oriente d'Italia, la maggiore organizzazione massonica italiana, a Washington per le celebrazioni in onore di Giuseppe Garibaldi organizzate dalla Italia Lodge della Gran Loggia del Distretto di Columbia è intervenuto sulle dichiarazioni di Cossiga: "Riaffermo ancora una volta come vi sia una totale inconciliabilità fra Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani e piduismo: nessuna riabilitazione quindi nei confronti di Licio Gelli". Smentendo quindi le parole dell'ex presidente della Repubblica italiana, Francesco Cossiga, pubblicate da La Repubblica, secondo le quali "Gelli è stato riammesso mesi fa in una delle Logge". Nella sua dichiarazione, contenuta in un comunicato diffuso a Washington, l'avvocato Raffi ha anche ricordato "di avere già smentito una simile circostanza sin dal novembre del 2001, quando Gelli fu nominato gran maestro onorario della autodefinitasi Gran Loggia Nazionale d'Italia di rito scozzese, con la quale nè la Gran Loggia Unita d'Inghilterra nè le massonerie ufficiali e regolari del mondo, tra cui il Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, hanno mai avuto rapporti". fonte: TgCOM