venerdì, ottobre 17, 2003
IMMIGRAZIONE: Lettera aperta di Oliviero Diliberto ai segretari del centro sinistra
IMMIGRAZIONE. LETTERA APERTA DI OLIVIERO DILIBERTO AI SEGRETARI DEL CENTROSINISTRA: "NEI PRIMI CENTO GIORNI DI GOVERNO DI CENTROSINISTRA DIRITTO DI VOTO AGLI IMMIGRATI E ABROGAZIONE DELLA BOSSI-FINI"
Oliviero Diliberto, con una lettera aperta si rivolge ai segretari dei partiti dell’Ulivo, al segretario di Rifondazione e al segretario dell’Italia dei Valori, affinché il centrosinistra tutto con una assunzione di responsabilità forte avanzi una proposta chiara sul tema del diritto di voto agli immigrati. Secondo il segretario del Pdci, è necessario prendere l’impegno di fronte al Paese di realizzare nei primi cento giorni di governo centrosinistra su tre misure basilari per la condizione degli immigrati: voto politico, voto amministrativo, abrogazione immediata della legge Bossi-Fini.
LA LETTERA DI OLIVIERO DILIBERTO
"Cari compagni, cari amici,
la recente proposta del vicepresidente del Consiglio Fini di concedere il diritto di voto amministrativo agli immigrati, ha aperto nel Paese un intenso dibattito.
Non ci sfuggono gli intenti strumentali di tale operazione, tutta interna a logiche di scontro di potere nella maggioranza.
Ma non può sfuggirci nemmeno che tale questione ha aperto un confronto nel Paese, tra i cittadini, nel mondo dell’associazionismo, nel mondo del lavoro.
La destra ha cavalcato e cavalca i peggiori istinti xenofobi, ha fatto una legge sull’immigrazione vergognosa, ingiusta, inefficace e, per molti aspetti, contraddittoria. Questa stessa destra ora si divide su una questione di civiltà: quella di concedere un elementare diritto di cittadinanza quale è il voto amministrativo.
Non possiamo però esimerci anche da una onesta e severa autocritica: la coalizione dell’Ulivo ha governato il Paese, eppure non ha affrontato fino in fondo il tema dell’immigrazione, uno dei prodotti più feroci della società globalizzata. Questa onestà la dobbiamo alla nostra gente ed agli stessi cittadini immigrati che ci chiedono, ora, di essere chiari nei nostri intenti e nelle nostre proposte.
Per questo vi scrivo queste poche righe. Credo sia utile tirarci fuori dal dibattito rissoso e strumentale che agita il centrodestra, stipulando invece tra noi, e di fronte al Paese, un patto solenne e leale, perché l’Ulivo si impegni prendere, nei primi cento giorni di governo, tre misure chiare e semplici sul tema dell’immigrazione:
- approvare una legge per la concessione dei diritti elettorali amministrativi attivi e passivi ai cittadini immigrati nel pieno rispetto dei dettami costituzionali;
- avviare l’iter di riforma costituzionale per il riconoscimento dei diritti elettorali politici;
- abrogare la legge sull’immigrazione, la cosiddetta Bossi-Fini, lavorando da subito, assieme alle associazioni che da sempre sono impegnate su questo grande tema, per una proposta alternativa in grado di garantire dignità, efficienza e sicurezza sociale".
Roma 17 ottobre 2003
Oliviero Diliberto, con una lettera aperta si rivolge ai segretari dei partiti dell’Ulivo, al segretario di Rifondazione e al segretario dell’Italia dei Valori, affinché il centrosinistra tutto con una assunzione di responsabilità forte avanzi una proposta chiara sul tema del diritto di voto agli immigrati. Secondo il segretario del Pdci, è necessario prendere l’impegno di fronte al Paese di realizzare nei primi cento giorni di governo centrosinistra su tre misure basilari per la condizione degli immigrati: voto politico, voto amministrativo, abrogazione immediata della legge Bossi-Fini.
LA LETTERA DI OLIVIERO DILIBERTO
"Cari compagni, cari amici,
la recente proposta del vicepresidente del Consiglio Fini di concedere il diritto di voto amministrativo agli immigrati, ha aperto nel Paese un intenso dibattito.
Non ci sfuggono gli intenti strumentali di tale operazione, tutta interna a logiche di scontro di potere nella maggioranza.
Ma non può sfuggirci nemmeno che tale questione ha aperto un confronto nel Paese, tra i cittadini, nel mondo dell’associazionismo, nel mondo del lavoro.
La destra ha cavalcato e cavalca i peggiori istinti xenofobi, ha fatto una legge sull’immigrazione vergognosa, ingiusta, inefficace e, per molti aspetti, contraddittoria. Questa stessa destra ora si divide su una questione di civiltà: quella di concedere un elementare diritto di cittadinanza quale è il voto amministrativo.
Non possiamo però esimerci anche da una onesta e severa autocritica: la coalizione dell’Ulivo ha governato il Paese, eppure non ha affrontato fino in fondo il tema dell’immigrazione, uno dei prodotti più feroci della società globalizzata. Questa onestà la dobbiamo alla nostra gente ed agli stessi cittadini immigrati che ci chiedono, ora, di essere chiari nei nostri intenti e nelle nostre proposte.
Per questo vi scrivo queste poche righe. Credo sia utile tirarci fuori dal dibattito rissoso e strumentale che agita il centrodestra, stipulando invece tra noi, e di fronte al Paese, un patto solenne e leale, perché l’Ulivo si impegni prendere, nei primi cento giorni di governo, tre misure chiare e semplici sul tema dell’immigrazione:
- approvare una legge per la concessione dei diritti elettorali amministrativi attivi e passivi ai cittadini immigrati nel pieno rispetto dei dettami costituzionali;
- avviare l’iter di riforma costituzionale per il riconoscimento dei diritti elettorali politici;
- abrogare la legge sull’immigrazione, la cosiddetta Bossi-Fini, lavorando da subito, assieme alle associazioni che da sempre sono impegnate su questo grande tema, per una proposta alternativa in grado di garantire dignità, efficienza e sicurezza sociale".
Roma 17 ottobre 2003