mercoledì, ottobre 22, 2003
Due avvocati in arresto, operazione della Dia napoletana
Tra gli arrestati nell'operazione anticamorra della Dia napoletana e dei carabinieri di Marzano ecco spuntare due avvocati: Vittorio Trupiano e Carmelo Donzelli. Il primo e' accusato di concorso esterno in associazione mafiosa; avrebbe chiesto appoggio elettorale di esponenti del clan Nuvoletta nelle politiche del 2001. Molto ex missino, l'avvocato Trupiano è noto per essere difensore di mafiosi e personaggi famosi (Surace ed altri). Evidentemente la destra storica rautiana, non doveva essere sufficiente (difatti non elegge i suoi candidati) quindi passò ad una destra di An, molto filo forzista come d'uso nel napoletano. L'ovvio radioso splende nel nulla: "ricordo di averlo contattato anni fa, per proporgli la difesa di una vittima di mafia. Rifiutò con grande cortesia, tutta napoletana. Di recente, a fine luglio, del Trupiano ho letto il comunicato (pubblicato internet) di solidarietà al perugino Giacomo Borrione, avvocato e massone denunciante i due pm al processo Sme, Boccassini e Colombo. Curioso come in conferenza stampa a luglio, il Borrione ed altri esponessero, agli occhi esterrefatti delle telecamere, impunemente le loro tessere massoniche. Santi numi, roba da espulsione perchè il segreto massonico di pulcinella, non è bene accetto tra i figli della vedova. Ora sarà in tournè per il proprio libro esoterico, sfido che l'ingegnere signor Ministro è in difficoltà, finanche Taormina negò di conoscerlo pur essendone stato ospite nel vicino maggio 2003, o almeno così dichiarò nelle prime 24 ore a cavallo degli avvisi ai pm. Sui rapporti tra camorra e massoneria sapremo qualcosa solo dopo aver "mandato a casa" il partito degli avvocati. Basti dire che ogni anno Licio Gelli, venerabile della P2 e padre storico dell'attuale situazione politica italiana, è invitato al concorso di poesia, che si tiene ad Acerra. Donzelli l'altro avvocato napoletano indagato, non l'ho mai conosciuto, e' ritenuto dall'autorità giudiziaria responsabile di aver avvicinato un collaboratore di giustizia perche' lo nominasse difensore, al fine di fargli ritrattare le accuse nei confronti di esponenti del sanguinario clan Nuvoletta. Premesso ciò, appare evidente come possa essere strumentalizzato il vulnus, che consente alle parti (anzi ai loro avvocati) le cd indagini difensive. Ciò che per un comune cittadino è un utile strumento, in mano alla camorra diviene l'autorizzazione a procurarsi, nel termine di 20 giorni dal ricevimento avvisi ex 415 bis cpp, i "soliti" testimoni falsi. Non che non lo facessero prima, mah... LM.